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I Costumi

 Abbigliamento Maschile Murese

L'abito maschile non presentava eccessive differenze ma anzi generalmente gli   indumenti festivi facevano parte del vestiario giornaliero, soprattutto quando divenivano anziani.

Il "costume" maschile "sa estimenta" era composto da diversi elementi: il copricapo, la camicia, il giubetto, la gabbanella, sas ragas neiddas, sas ragas biancas, sas calzas, le ghette o uose.

Il copricapo "sa berritta" era un berretto a sacco di panno nero della lunghezza di 50/60 centimetri.

La camicia "su 'entone" era di tela di lino o cotone bianco con collo alto circa 12 cm. con alcuni ricami che si chiudeva con due piccoli bottoni in filigrana d'argento. L'indumento liscio nella parte anteriore era aperto sul petto sino all'altezza dello sterno. Le maniche molto ampie, erano fittamente increspate all'altezza delle spalle e dei polsi.

Il giubbetto "su cosso" si indossava sopra la camicia ed era di velluto o di panno nero chiuso a doppio petto, e privo di maniche.

I calzoni "ragas biancas" erano bianchi confezionati con tela di lino o cotone. Ampi e lunghi oltre il ginocchio, erano chiusi in vita e nell'estremitą da lacci. L'indumento si indossava sotto il gonnellino "ragas nieddas" e veniva infilato dentro le ghette.

Il gonnellino "ragas nieddas" era anticamente di orbace nero, sostituito negli anni da panno nero finemente plissato in vita, e si chiudeva sul davanti con dei lacci "sa corria". Oppure fermato da un cinturone di cuoio.

Le ghette "sos busighinos" erano realizzate in orbace nero ed anche in questo caso, poi sostituite da panno nero. Allacciati alle gambe servivano da protezione e per allacciare i calzoni. La parte superiore dell'indumento, aveva uno spacco che consentiva di infilare meglio le ghette che erano chiuse con un laccio sa corria, e nella parte inferiore un elastico nero passante sotto il tacco della scarpa.

Completava l'abito "sa gabbanella" indossata sopra il giubetto, ed esso era un ampio giaccone di orbace nero, portato aperto sul davanti. Era fornito di due tasche laterali a fessura e di cappuccio. Nella stagione pił fredda, l'indumento da lavoro tipico dei pastori e dei contadini era "su gabbanu": un lungo soprabito di orbace nero con cappuccio "su cusuddu" e con un lungo spacco nelle parti basse del retro con il quale era possibile montare a cavallo.

 

 

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