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Dal   “Castellaro”  al  castello

 

q      Osservando la linea del tempo nel quaderno di Storia, (rappresentata dopo l’uscita sul monte Castellaro) vediamo che, 2500-3000 anni fa, sul M. Castellaro abitavano delle persone (paleoveneti).
                               
a.C.                            d.C.


                               1000                              0                              1000                            2000

                      Paleoveneti


        
-39000 uomo di Cro Magnon (sapiens – sapiens)

q      Del castello che ha dato il nome al “monte” su cui si trova, non sappiamo dove fosse con precisione.

q      Assomiglia ad un'altra iscrizione sul sarcofago di Caio Vettonio (trovato  a S. Eulalia) dove si parla del territorio di Misquile (1300 anni  fa).

q      Gli studiosi delle lapidi ritengono dopo aver esaminato le fonti, che:
Mussolente derivi da “Luogo con acque calme”.

* Ricorda: le zanzare che popolano le acque calme, vengono chiamate in territori limitrofi mussati.

q      Non si sa nemmeno se la chiesa fosse dentro le mura o fuori.

q     

Il castello si vede nella tavola (quadro) che si trova dietro l’altare principale del Santuario.
Nel Santuario si è giurato fedeltà a Treviso nel 1262 .

Dai reperti ritrovati alla vita degli abitanti del Castellaro.

q      Abbiamo visto con i nostri occhi e toccato con mano reperti interessanti che hanno permesso di ricostruire la vita degli abitanti del Castellaro (2500-3000 anni fa).

q      Sul Castellaro, e nei dintorni, venivano cacciati:


cervi – orsi – cinghiali


Dimostrato da denti ritrovati.

q      I nostri paleoveneti  mangiavano pesce


Dimostrato da spiedi ritrovati.

q      Macinavano cereali (orzo – frumento …) per ottenere la farina con la quale facevano il pane che veniva cucinato in modo curioso (appeso alle pareti come gli Arabi).


Dimostrato da pezzi di terracotta recuperati.

q      Tenevano l’acqua (raccolta nel Volon, Giaron, …) in anfore.

q      Indossavano vestiti di lana e usavano fibule di bronzo.


Lo dimostrano pesi di telaio, fibule, …, ritrovati.

q      Abitavano in semplici capanne con un foro nel tetto (per lasciare uscire il fumo) con pareti di legno e mattoni biancastri con scritte di chi li aveva fatti.
* Gli stessi mattoni venivano usati per le tombe.


Lo dimostrano i vari reperti ritrovati e da noi osservati.

Pensavano che alla morte ci fosse un viaggio da compiere (un fiume da attraversare).

Lo dimostrano le monete ritrovate nelle tombe (una di 2300 anni fa) che servivano per pagare il paesaggio. Si chiamava dramma la moneta.

 

 La prima moneta a Mussolente 

 

La prima moneta trovata a Mussolente risale a 2 300 anni fa ed è la dracma

 

 

 

 

Dritto (fantastico)                                           Rovescio (fantastico)

 

 

 

Veniva messa vicino al defunto per permettergli di pagare il pedaggio verso l’aldilà