Arat’ r’ lvn’

 

Aratro di legno

 

 

 

 

 

Descrizione:

attrezzo in legno formato da tre assi incastrati tra di loro: quello anteriore era il più lungo e si agganciava al giogo, quello posteriore più corto veniva utilizzato dal guidatore, il terzo sistemato in modo orizzontale al di sotto dei precedenti terminava a punta, la quale  veniva ricoperta dal vomere ( lama d’acciaio appuntita).

Dimensioni:

lung. m. 3, larg. m. 1,60

Funzione:

aratura del terreno, però in epoca successiva, veniva usato per fare solchi per piantare o coprire i semi di alcune colture ( fave ecc.) e per segnare “ l’ porch’” sul terreno già arato che guidavano il seminatore

Modalità d’uso:

veniva trainato da animali per mezzo del giogo. Nella parte terminale dell’asse più lungo vi erano dei fori con un chiodo lungo e grosso ( chiav’ r’ arat’) che a sua volta andava ad inserirsi in un anello di ferro sistemato al centro del giogo. L’estremità del secondo asse  terminava curva, quasi a forma di bastone e serviva sia come impugnatura al guidatore per manovrare l’aratro che per guidare i buoi attraverso la “paricchiara”

Cronologia d’uso:

è stato utilizzato fino agli anni ‘60 circa.

Donatore:

Fratelli Conte

Luogo di acquisizione:

deposito dei proprietari.