Il giornalino d’Istituto: “Cronaca dal passato”.

 

Maria Letizia PELUSO

 

 

    

A conclusione delle attività didattiche programmate nell’ambito del progetto “Museo delle tradizioni locali”, nell’anno scolastico 2002/2003, gli alunni delle classi terze, quarte e quinte della scuola elementare hanno realizzato un giornalino dal titolo emblematico “Cronaca dal passato (storia locale e dintorni)”.

In esso sono state raccolte le notizie su Viggiano, partendo dalla preistoria fino ad arrivare alla fine dell’Ottocento, nonché quelle riguardanti le tradizioni più note.

L’idea di divulgare un fascicolo nel quale fossero stati raccolti gli elaborati prodotti dagli alunni, era già insita nel progetto ed i mezzi attraverso i quali perseguire tale obiettivo erano stati già definiti. Gli argomenti storici, scientifici, geografici a carattere locale sono stati i contenuti privilegiati per contestualizzare la ricerca museografica ed antropologica che era stata condotta negli anni precedenti. Offrire agli alunni una visione di insieme del loro passato e del loro ambiente di vita  significava aggiungere  sicuramente spessore culturale a tutto il lavoro di ricerca oggettuale e sul campo condotto fino ad allora.

Inoltre, la scelta era nata dalla convinzione che lo studio della storia locale, esperito nel quadro delle attività programmate e finalizzate all’allestimento del museo, fosse un ambito tematico molto utile per far capire ai bambini il rapporto tra i processi storici locali e quelli generali e per far intuire che avvenimenti lontani nello spazio e nel tempo sono spessissimo collegati ed interconnessi tra loro.

                                                                                                                                                             

Tutti i bambini hanno avuto un ruolo nella strutturazione del lavoro. È stata costituita una redazione e sono stati suddivisi i compiti ai tre gruppi individuati:

  • agli alunni delle classi terze l’incarico di curare la ricerca sul periodo storico che va dalla preistoria fino all’epoca greco-romana e di assemblare le notizie sulla tradizione musicale contadina (zampogna e ciaramella);

  • agli alunni delle classi quarte il compito di inquadrare l’epoca medioevale, con particolare riferimento ai Bizantini ed alla tradizione legata al culto della Madonna nera di Viggiano;

  • agli alunni delle classi quinte l’onere di affrontare l’ultima tappa del viaggio nella storia e nelle tradizioni viggianesi, attraverso la raccolta delle notizie e dei documenti sul periodo che va dalla Rivoluzione partenopea del 1799, all’Unità d’Italia, con particolare riferimento al fenomeno del brigantaggio ed all’emigrazione. E, poichè nella nostra realtà l’emigrazione assunse caratteristiche particolari per il gran numero di emigranti-musicisti, i bambini hanno ricercato notizie sulla tradizione musicale colta, vale a dire quella dell’arpa, del flauto e del violino.

 Vi sono stati i giornalisti in erba: alcuni hanno provveduto alla stesura degli articoli sulle ricerche effettuate, altri sono stati incaricati di svolgere indagini, interviste e ricerche di archivio e di catalogare le notizie raccolte in ordine ad un determinato periodo storico o alle biografie degli uomini illustri.

 

 

Assecondando la creatività, tipica dell’infanzia, alcuni bambini hanno trasformato, con l’ausilio della fantasia, le storie sui propri antenati, ascoltate o lette, in racconti e dialoghi suggestivi, nei quali sono riusciti a calarsi verosimilmente in un passato sconosciuto, avventuroso e come tale affascinante.

I sentimenti di amore verso il proprio paese e per le tradizioni più care, come quelle legate alla religiosità popolare, sono stati espressi, invece, nei versi delle poesie,  semplici e genuine, così come nei disegni che, con tratti essenziali, sono riusciti a fotografare momenti vissuti soltanto nell’immaginario.

Non sono mancati i “fotoreporter”, che con precisione hanno cercato di fermare il tempo, immortalando sulla pellicola i pochi segni di tradizioni ormai estinte, come, ad esempio, i simboli della tradizione musicale sui portali delle abitazioni.

Il giornalino, numero unico prodotto nel laboratorio di cui dispone l’istituto, si compone di ventitré pagine; le forme di comunicazione sperimentate sono le più diverse, dal dialogo scritto per narrare le origini del “pagus” romano alla ricerca sulle radici bizantine della Vergine nera, al racconto sui briganti, alle toccanti novelle sull’emigrazione, al fumetto utilizzato per raccontare storie di emigrazione, alla cronaca dell’eccidio perpetrato dai francesi dopo la rivoluzione del 1799, alla biografia degli uomini illustri, fino ad arrivare alla poesia.