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Roma
L'India dell'Ottocento nelle fotografie di Samuel Bourne
Palazzo Fontana
di Trevi
La mostra presenta per
la prima volta in Italia la vasta opera fotografica realizzata
in India dall'inglese Samuel Bourne (1834-1912), insieme ad alcune
altre immagini realizzate, sempre in India, dallo studio Bourne
& Shepherd e da altri professionisti attivi già dalla
fine degli anni Cinquanta dell'Ottocento anche nel subcontinente:
tra queste, in particolare, si segnalano quelle di Felice Beato
(un importante nucleo di fotografie realizzate nel 1858-1859,
che documentano luoghi, eventi e conseguenze dell'"Indian
Mutiny") e alcune stampe da calotipo realizzate intorno
al 1856-1858 da professionisti inglesi dello stesso ambito, tra
cui James Robertson, che, inedite per il pubblico italiano, ben
esemplificano le origini della fotografia in India.
Il lavoro di Bourne, che era giunto a Calcutta nel gennaio del 1863 e fino al 1869 si era stabilito nella città di Simla, nella regione dell'Himachal Pradesh e sede estiva del governo inglese in India, comprende le prime fotografie riprese in alta montagna e i primi paesaggi dell'Himalaya, oltre ad alcune tra le più antiche fotografie che documentano il mondo del subcontinente e l'eredità culturale indiana, dalle emergenze architettoniche ai "tipi" etnici e ai costumi della popolazione. Completano il corpus diverse fotografie di architettura e alcuni ritratti che testimoniano la presenza britannica in India in epoca vittoriana. Associatosi con Charles Shepherd, con il quale aprì uno studio anche a Calcutta, Bourne avviò in quegli anni uno dei sodalizi fotografici più fortunati e di maggior impatto commerciale, il cui successo era all'epoca assicurato dalla notevole richiesta di fotografie, soprattutto nella madrepatria. La sua opera contribuì in maniera significativa a veicolare l'immagine stessa dell'India, razionalizzandola e ordinandola secondo quelli che erano i fondamentali canoni estetici della società vittoriana e accrescendone così l'interesse. La mostra, comprendente
circa 160 opere (dal Fotomuseum di Monaco, dalla collezione Dietmar
Siegert di Monaco, dalla collezione Michael Wilson e Howard Ricketts
di Londra e dalla collezione Ruth e Peter Herzog di Basilea),
è accompagnata da un catalogo in lingua tedesca (pubblicato
dalla casa editrice Shirmer e Mose - in vendita al bookshop della
mostra 40) nel quale, oltre a quasi tutte le riproduzioni
delle opere esposte, sono pubblicati anche i diari di viaggio
del fotografo che, già all'epoca, erano
apparsi tra il 1863 e il 1869 nel "British Journal of Photography"
e che costituiscono una
importante testimonianza del suo lavoro. Completano il volume
i saggi di John Falconer (curatore alla British Library delle
collezioni dell'Oriental and India Office), di Gary Sampson (del
Cleveland Institute of Art), di Ulrich Pohlmann (direttore del
Fotomuseum im Münchner Stadtmuseum) e di Esther Ruelfs (Monaco).
Apertura al pubblico: Ingresso: intero 5, ridotto 3 Informazioni al numero 06.692050205
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