JEAN COCTEAU E LA MUSICA FRANCESE DEL NOVECENTO

La mostra, per lo più fotografica accoglie fotografie, disegni, libri, spartiti, programmi di sala, manifesti e stampe e sarà dedicata ai rapporti tanto stretti intrattenuti da Jean Cocteau con l’ambiente musicale e culturale francese tra la fine del secolo e la scomparsa dell’eclettico artista avvenuta l’11 ottobre del 1963. Romanziere, poeta, autore drammatico, di saggi di argomento musicale e librettista, sensibile ad ogni manifestazione innovativa e di avanguardia fu sempre indipendente sino a che, alla fine della Prima Guerra Mondiale non si legò ad Erik Satie sostenendo la sua poetica in polemica con il vagnerismo imperante e il debussismo. Le Coq et l’arlequin ne fu in qualche modo il manifesto insieme al balletto Parade che nel 1917 accese virulente polemiche. I suoi stretti legami con il mondo musicale lo portarono facilmente verso il Gruppo dei Sei con il quale collaborò strettissimamente e del quale si valse per i suoi esperimenti teatrali volti al balletto. Inoltre, ebbe rapporti oltre che con Satie anche con Stravinskij, Diaghilew, Picasso, Dufy, Fokine, Massine e con molti altri esponenti del mondo culturale operante a Parigi. Nel 1955 fu nominato Accademico di Francia. Personaggio di straordinario fascino, ha segnato una importante pagina nella storia della cultura europea legata al suo desiderio di far saltare le barriere della musica e ad una sua azione vigorosa nell’intento di estenderla a tutti i mezzi di espressione. Tra i suoi testi per balletti, le cui musiche furono scritte da diversi autori quali R. Hahn, E. Satie, D. Milhaud, F. Poulenc, G. Tailleferre, Frank, Auric, Chailley, vi sono: Le Die bleu, Parade, Le boeuf sur le toit, Les mariés de la Tour Eiffel, Le train bleu, Mercure, Le Jeune homme et la mort, L’Amour et son amour, Phèdre, La dame à la licorne. Numerose sue liriche furono musicate da alcuni membri del Gruppo dei Sei oltre che da altri musicisti dell’epoca, come pure alcune sue pièdces teatrali come: Le pauvre matelot di Milhaud, l’Oedipus Rex di Stravinskij, L’Antigone di Honegger, La voix humaine di Poulenc. La mostra intende ripercorrere alcune tappe salienti del percorso artistico di Jean Cocteau, evidenziando soprattutto i legami con il mondo musicale ma non trascurando però quelle presenze e quelle azioni imprescindibili che hanno contribuito a fare di questo artista così singolare uno dei protagonisti assoluti della cultura di questo secolo così vertiginosamente innovativo, anche grazie alla creatività e alla vivace intelligenza di un homme de culture di cui ancora oggi si sente la mancanza.

 mostre      home