LA FEMME A LA PAGE

La moda a Parigi fra '800 e '900

La Femme en majuscule, donna in lettere maiuscole, che incarna la moda e conferisce tono agli abiti che indossa, quando li indossa. E’ un modo di essere, un fiore velenoso dal quale non ci si vuole salvare, una creatura alla Felicien Rops o alla Baudelaire, alla Mucha o alla Marcel Proust. Parigi brilla per le sue grandi dame come per le piccole. Capitale del piacere, città dell’amore ha portato al mondo intero la sua immagine di città libertina e peccaminosa. Ed ecco allora l’irriverente Goulue, l’esangue Avril o la Guilbert dai lunghi guanti neri, ecco le pierreuses e le gommeuses alla Toulouse-Lautrec, ecco gli assommoirs alla Zola, amori saffici, assenzio, haschich e syphilis alla Guy de Maupassant. Il guardaroba si fa più sobrio nel nuovo secolo, dopo le avanguardie culturali, con l’arrivo della mitica Coco Chanel ... L’eleganza è uno spettacolo. Il corpo si mette più in vista, accentua le proprie capacità di irretire, soggiogare l’avversario, far illividire l’antagonista con poche cose, ma... La donna? riesce a profumare persino il profumo, si amava dire negli anni ‘30, quando una bella signora lasciava alle sue spalle più che una scia di Guerlain una zaffata di fascino sensuale che non sfuggiva certo a chi la seguiva con sguardo compiaciuto. I nomi in voga saranno gli stessi di oggi: Dior, Lancôme, Balmain, Rochas, Givenchy, maghi dell’eleganza che facevano risorgere intatto dalle ceneri della guerra il mito del lusso. Fiat luxe! sembrava essere il motto imperante. Le mannequins, avvolte in abiti affusolati o in mantelle da capogiro, sfilavano fra le pagine di Elle, Marie Claire, Vogue, proprio come oggi, ma ora si chiamano top model, un nome da brivido. La mostra intende ripercorrere alcune tappe di questa evoluzione del costume attraverso pochoirs, figurini di moda, album da sartoria, modelli, riviste, pubblicità, boa di struzzo, cappellini, abiti e quant’altro riesca ad evocare un mondo che fu capace di far perdere la testa all’uomo di ieri. Mode pratique, Le Magasin des demoiselles, Femina , Les Modes, Vogue, La femme chic, questi alcuni titoli delle riviste di moda dell’epoca alle quali si affiancano quelle di costume come La Vie Parisienne, Plaisir de France, Elle, Marie Claire, o satirici come Le Sourire, l’Assiette au Beurre, Pages folles, Le Rire, Frou-Frou...e libri come L’Almanach des Parisiennes, Les heures de la femme, l’Image de la femme, La Parisienne, Les Femmes de Bac, il Bréviaire de la Beauté e il Bréviaire de la Femme, in oltre, i volumi dedicati alla donna da Paul Iribe, Barbier, Poiret, Chanel, Dior, Guerlain, Lancôme...E poi i ritratti d’epoca della Belle Otero, di Lina Cavalieri, di Liane de Pougy, della divina Sarah Bernhardt... e di tante altre celebri "sciantose". In fatto di seduzione la donna ne sa una più del diavolo, e lui già ne sa tante!