AU FIL DU TEMPS

Calendari almanacchi carnet parigini

fra '800 e '900

L'almanacco in Francia ha avuto sempre un grande successo a partire dalla fine del Settecento, pretesto per il "bavardage uni à l'image", la chiacchiera e la vignetta, il consiglio utile, l'effemeride, la piccola, minuta pubblicità. La sua fortuna però non si è esaurita facilmente e prima di cedere il passo alla moderna agenda ha attraversato oltre due secoli di stampa. Parigi ne ha fatto buon uso fornendo ai suoi cittadini un numero considerevole di almanacchi per i diversi destinatari: l'Almanach des Parisiennes, l'Almanach de la Femme, L'Almanach de la Beauté, tutti riservati a Madame; invece l'Almanach du Rire et de la Galanterie, l'Almanach Comique, l'Almanach National, l'Almanach de l'Illustration, l'Almanach de la Loteerie Nationale, sino al recente Almanach du Tour de France, per citarne solo alcuni, tutti dedicati per lo più a Monsieur. I temi sono numerosi: la canzone, la fortuna, la cucina e le sorti della casa, l'esercito, Bacco e tabacco, la barzelletta e così via. La mostra accoglie alcuni almanacchi ma anche coloratissimi calendari, cromolitografie e incisioni raffiguranti segni zodiacali e oroscopi, carnet da ballo e appuntamenti galanti, agende di viaggio, cartoline augurali riproducenti eventi e date da ricordare. Parigi amava trascorrere le ore in modo gaio, a giudicare dalle immagini che hanno segnato lo scorrere degli anni fra '800 e '900. Negli ottocenteschi anni Ottanta, i calendari per lo più in bianco e nero e affidati alla matita di artisti come Henri Boutet, Felix Oudard o Daniel Mordant si consacravano ad immagini della natura, fra ville e giardini in cui silhouettes femminili recavano gioia all'occhio con la loro grazia. La Belle Epoque e Les Années Folles non hanno lesinato attenzione a questo imperativo affidando l'effetto al colore a all'assetto compositivo. Louuis Trinquier, Emile Bayard, René Valette, Gustave Fraipont, Théophile Alexandre Steinlen, e tanti altri illustratori dell'epoca si sono spesso cimentati in quest'arte. Ancora una volta la donna, la natura esaltata da scene festose o da immagini fantastiche come quelle di Léon Lebèque hanno fatto bella mostra di sé sui libri o sulle pareti delle case o dei negozi parigini. Nemmeno la pubblicità si è tirata indietro. Al contrario, essa ha fatto del tempo il suo patrimonio più ghiotto. Les Postes et Télégraphes, ma anche La Belle Jardinière, Le Bon Marché, i grandi magazzini parigini insieme ai minuscoli negozietti, dalla Senna alla Butte Montmartre, da Montparnasse a Pigalle hanno fatto a gara con i produttori di cioccolato, di caffè o di biscotti, con i maghi delle carte da parati o dei prodotti di bellezza più miracolosi per offrire l'immagine più accattivante, efficace e redditizia. il gotha della poesia romantica francese…

 

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