Gaetano Donizetti
La Figlia del reggimento.
Atto primo
In un luogo campestre
della Svizzera, con capanna a destra, inizio di villaggio a
sinistra, montagne in fondo: gli svizzeri sono stati aggrediti
dai nemici, per cui gli uomini si fanno forza e le donne pregano;
ma all'annuncio della ritirata dei nemici stessi, esultano. La
marchesa, che non si sentiva bene, aspetta nella capanna il suo
intendente Ortensio , mandato a compiere una missione; e intanto
arriva Sulpizio che comunica come ormai la pace sia cosa fatta e
accoglie affettuosamente Maria la "figlia" dell'XI
Reggimento, ospite dei soldati dalla nascita (secondo lei).
Usciti i due, sopraggiunge Tonio, deciso a incontrare la
vivandiera del reggimento che ama, Maria stessa. Sulpizio ritorna
e avvisa maria che per lei si sta avvicinando l'eta' del
matrimonio: non l'hanno vista con un corteggiatore? Eccolo, colto
dai soldati a spiare: ma basta che la fanciulla racconti come il
giovane l'abbia salvata da una caduta mortale perche' i compagni
si arrendano e il tutto si risolva in una bevuta generale e nel
canto della ronda, intonato da Maria e poi dai soldati. Ma e' l'ora
dell'appello e i soldati se ne vanno, portandosi dietro Tonio che
torna subito da maria: i due si confessano amore (nonostante i
rimbrotti di Sulpizio che e' tornato indietro). Il tamburo suona
il rataplan, presto cantato dai soldati che si stupiscono di
vedere di nuono Tonio: il giovane s'e' fatto soldato per
guadagnarsi onorevolmente Maria (destinata al piu' valoroso del
reggimento), e non puo' aver ragione sulla diffidenza di tutti i
"padri" della ragazza. Sorpresa, ecco Sulpizio, che
riferisce a tutti come si sia fatta viva la zia di Maria, la
marchesa Berckenfield, intenzionata a riavere la nipote:
piangendo e compianta, Maria parte.
Atto Secondo
- In un salone
aristocratico che mette in una galleria a sua volta
comunicante con un parco. Sulpizio, ospite della marchesa
in quanto ferito a un braccio e convalescente, e'
costernato perche' Maria non sa rassegnarsi alla nuova
vita: la fanciulla non ama intrattenersi con nobili,
vorrebbe il suo reggimento, e pure dovrebbe imparare a
cantare una svenevole romanza mitologica; la foga la
prende pero' e la romanza diventa presto nel suo canto la
canzone del reggimento .
- Rimasta sola, Maria
lamenta la sua sorte, ma sente all'improvviso il suono di
una marcia e si rallegra subito. Sono i compagni della
milizia che vengono a farle visita e si uniscono a
Sulpizio e a Tonio, appena giunto in alta uniforme (ha
fatto carriera, dice). Sulpizio ordina a Ortenzio di
accompagnare i soldati nel parco e di confortarli con un
po' di vino, quindi Maria si abbandona al piacere di
essere con Sulpizio e Tonio. Compare allora la marchesa
che tronca ogni protesta di Maria nei confronti dell'amato
Tonio dicendo come la nipote sia ormai promessa al duca
di Krakentorp. Maltrattato dalla marchesa, Tonio esce e
anche maria si ritira su ordine della zia la quale rimane
sola con Sulpizio e chiede il suo aiuto svelandogli come
Maria non sia sua nipote ma sua figlia natale del
matrimonio diseguale con un capitano che poi dovette
fuggire con la piccola. Messa al corrente da Sulpizio,
Maria si arrende al volere materno e sta per firmare l'atto
di nozze davanti al notaio e alla futura suocera,
duchessa di Krakentorp ma nel salone irrompono i sondati,
guidati da Tonio, alla cui parole soccorrevoli Maria
risponde narrando ai presenti la sua storia, la sua
affettuosissima vita al regginemento. Sta per firmare,
comunque, e solo la madre, impietosita, puo' fermarla.
Cosi' avviene, e Maria andra' sposa a Tonio, nella gioia
del amici e nell'orrore degli invitati.
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