Ammalati o ... VAMPIRI?!

(aggiornato 25/01/98)

Una sera, mentre Arnold Paole rientrava al suo villaggio, venne aggredito da un vampiro, riuscito a sfuggire all'attacco, egli seguì l'immondo essere fino alla sua tomba e gli conficco un paletto nel cuore cospargendosi tutto il corpo con il suo sangue. Rientrato al villaggio raccontò ciò che era accaduto ai compaesani, suscitando la loro ammirazione. Poco tempo dopo Paole fu trovato morto con il collo spezzato. Per il villaggio inizio un periodo di terrore ..., vennero rinvenuti diversi cadaveri completamente dissanguati e sembrò quindi che Paole fosse tornato dal mondo degli inferi come vampiro. Le autorità Austriache preoccupate per le voci che circolavano inviarono sul posto degli Ufficiali dell'Esercito per riesumare il cadavere di Paole; venne rinvenuto "intatto e senza alcuna traccia di decomposizione ... sangue fresco era defluito da occhi, naso, bocca e orecchie; le unghie delle mani e dei piedi erano cadute ed al loro posto ne erano cresciute di nuove. Era un vampiro ed era necessario conficcargli un paletto nel cuore. Al che, egli emise un alto gemito e cominciò a sanguinare abbondantemente". Questo è uno dei molti casi registrati a partire dal 1730 nel rapporto dei militari Austriaci "Visume et Repertum".

Il mito del vampiro si ritrova fra le più diverse culture ed in ogni periodo storico, ma è molto diverso dal vampiro aristocratico che abbiamo conosciuto al cinema,

Il conte Dracula

In base a studi effettuati si è scoperto che l'ispiratore del romanzo di Bram Stoker "Dracula" fu un certo Vlad I Tepes, re della Valacchia nel XV secolo, nobile di origine Austriaca imparentato con casa Asburgo/Lorena e soprannominato "Dracul". Egli risiedeva nel tetro castello di Trigoviste in Romania e combatteva contro i Turchi. La sua progenie Vlad II continuò l'opera del padre e fu soprannominato Vlad "l'impalatore" per la simpatica abitudine di far infilzare i suoi nemici su pali non acuminati, godendosi poi le loro agonie con un lauto banchetto allestito tra i condannati.

Fonti:

  • XFactor - Dea
  • Encicolpedia Universale Garzanti '92
  • Enciclopedia Rizzoli-Larousse, "Storia Universale".
    Precisazioni fornite da Giovanni Buti (vedi il sito tra i links)

egli infatti, nelle antiche credenze popolari è un contadino, profondamente afflitto dalla sua condizione, vive in un cimitero (spesso senza neanche una bara) e non si inoltra mai oltre i confini del proprio villaggio di origine.

Per capire quali fossero le origini del "vampirismo" bisogna risalire a circa 200 anni fa, quando le cause di morti e malattie erano attribuite alla volontà divina e non si conoscevano gli effetti della decomposizione sui cadaveri. Quindi quando si riscontravano condizioni oggi peraltro ben conosciute venivano "tirate in causa" le forze maligne sempre in agguato. Era il caso di persone apparentemente in buona salute che morivano improvvisamente, i paesani a quel punto riesumavano il cadavere, cercando i "sintomi" del vampirismo, e cioè: crescita dei capelli, delle unghie, rigenerazione cutanea, aspetto ben nutrito, sanguinamento dagli orifizi naturali, gemiti e flatulenze intestinali. In realtà questi sono solo segni della decomposizione del cadavere; al suo interno vengono a formarsi dei gas che gonfiano soprattutto i tessuti molli come i genitali, dando l'impressione di un continuo dell'attività sessuale post-mortem, ed anche l'aspetto generale puo definirsi "ben pasciuto". Se il cadavere veniva giudicato ufficialmente vampiro si aveva il dovere di donare la pace allo spirito conficcando un paletto acuminato nel cuore, questo naturalmente provocava la fuoriuscita esplosiva dei gas e di liquidi corporei con conseguenti gemiti, flautolenze e perdita copiosa di sangue da parte del vampiro. In molte comunità il cuore veniva rimosso, il cadavere bruciato e le ceneri gettate in un fiume. Spesso le epidemie venivano scambiate per fenomeni di vampirismo e mediante la pratica del disseppellimento dei cadaveri si aumentavano semplicemente i rischi di contagio.

I "sintomi" del vampirismo

"...egli succhiò loro tutto il sangue ...". Per la medicina questa è "displasia ectodermica iperidrotica", una malattia genetica che provoca un'alterazione dentale.
"Tutti coloro che sono stati uccisi dai vampiri devono diventare essi stessi vampiri". Il "pemfigo volgare" è una patologia cutanea che provoca lesioni simili a quelle provocate dal morso di un vampiro.
"Le vecchie unghie erano cadute ... e quelle nuove erano cresciute". Durante la decomposizione le unghie possono cadere ma non ricrescere. La spiegazione è nel ritiro della cute e delle mucose intorno alle unghie ed ai denti che danno l'impressione di una crescita. Per i capelli la "crescita" è dovuta alla contrazione muscolare post-mortem
"La pelle delle mani e dei piedi era caduta spontaneamente, lasciando scoperta altra pelle, questa nuova e viva.". Effettivamente l'epidermide durante la decomposizione cade scoprendo lo strato più profondo (il derma) e dando quindi la sensazione che vi sia un ricambio di pelle.
"Il suo corpo era curiosamente paffuto e completo". In realtà il gonfiore è dovuto ai gas che vengono a formarsi all'interno del cadavere per la decomposizione, mentre il rossore è dato dallo scurirsi del sangue a causa della demolizione batterica.
"Era stata una divoratrice di carne ...". Sicuramente le persone affette da "Morfea", una malattia della pelle che provoca lesioni violacee al labbro inferiore, potrebbero tranquillamente venire scambiati per "bevitori di sangue".
"A mezzanotte, lei si avviò ...". Si dice che i vampiri abbiano carnagione pallidissima e sensibile alla luce. Ma anche gli affetti da "porfira", "sindrome di Sezary", "eruzione polimorfa" hanno le stesse caratteristiche e se esposti alla luce la pelle si infiamma, diventa tumefatta e, talvolta si copre di vesciche, cicatrizza e muore.

Daltro canto la medicina riconosce qualcosa di molto simile al vampirismo nell' "emosessualità", e cioè l'attrazione di tipo sessuale verso il sangue che può degenerare in necrofilia. Ve ne sono vari esempi nella cronaca nera:

Riconoscere e neutralizzare un vampiro (secondo le più diffuse tradizioni popolari)

  • Gli specchi non riflettono l'immagine del vampiro
  • Acqua santa e crofisso sono utili per scacciarlo
  • Un paletto di legno acuminato piantato nel cuore dovrebbe ucciderlo (provate e fateci sapere)
  • Riempire di aglio la bocca del vampiro morto è una ulteriore assicurazione che rimanga tale.

Il nascere del mito del vampiro in culture anche molto diverse tra loro diventa assolutamente "naturale" se si considera quanto scarse fossero le conoscenze mediche dell'epoca; la ricerca di una risposta plausibile ai sintomi della decomposizione riscontrata sui cadaveri ed alle continue morti misteriose che angosciavano i villaggi, la presenza di persone affette da morbi con caratteristiche che lasciavano supporre fossero vampiri, qualche caso di emofilia ed ecco nascere il mito del vampiro, consacrato oggi dai mass-media, diventato fenomeno di costume e quindi seguito come moda da sette nascenti.

by Gianni Maiori

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