SAN LEONARDO DI CAPOSELVI

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iovanni Martinelli, pittore da pochi anni rivalutato e apprezzato, è montevarchino di origine; questa è forse la notizia più sicura che abbiamo di lui.
Le altre informazioni biografiche sono tutte da desumere dalle commissioni e dai pagamenti per le sue opere e quindi abbastanza vaghe:
sappiamo che è nato probabilmente nel 1600 e che è morto, ancora giovane, nel 1659; sappiamo che la sua prima formazione come pittore è avvenuta in ambito fiorentino presso la bottega di Jacopo Ligozzi dove ha affinato la sua tecnica del disegno; sappiamo che intorno agli anni venti si è trasferito a Roma dove la sua tecnica si è impregnata dello stile diffuso allora nella città prendendo un taglio decisamente caravaggesco in cui la luce non è più uniforme sulla tela ma proiettata sul soggetto principale che spicca su un fondo scuro.
La personalità e l’arte di Martinelli sono state rivalutate e studiate attentamente solo dal 1986, anno dell’allestimento a Palazzo Strozzi della mostra “Il seicento fiorentino” in cui erano esposte anche sue opere.

La tela in esame è oggi conservata nella chiesa di Caposelvi, ma prima del 2000 era esposta in un'altra chiesetta sempre di questa località; il custode della chiesa racconta con piacere le vicende e la storia del restauro mostrandosi orgoglioso di possedere un’opera tanto importante nella sua chiesa!
Sembra che l’attenzione sulla tela vi fu posta solo quando fu necessario spostarla per effettuare una ristrutturazione ai locali della chiesa e maneggiando l’opera i paesani iniziarono a domandarsi se fosse di valore o meno e decisero di rivolgersi alla dott.sa Droandi, originaria di Caposelvi, che attribuì l’opera al montevarchino.
Il restauro subito necessario, fu commissionato direttamente dal parroco di Caposelvi Don Alessandro Milani, iniziato nel 2000 e affidato alla impresa RICERCA della dottoressa Isabella Droandi.
I lavori, la cui direzione scientifica era affidata alla soprintendenza di Arezzo, erano sotto l’alta vigilanza della dott.sa Laura Speranza, che in corso d’opera fu sostituita dalla dott.sa Paola Refice con la collaborazione della dott.sa Valentina Ponticelli.
La tela si presentava in un cattivo stato di conservazione, c’era un evidente allentamento del supporto e presentava micro cadute sulla pellicola pittorica. L’immagine era poco leggibile a causa di vernici ossidate provocate dall’alto tasso di umidità dell’ambiente. il supporto presentavatagli e sfondamenti se pur di piccole dimensioni; è stata riconsolidata anche la cornice dorata.
Tutti gli interventi sono stati preceduti da minuziose indagini preliminari: la tela è stata protetta , pulita dal retro, sottoposta a una necessaria foderatura e ricollocata su un nuovo telaio ad espansione.
La pulitura è stata effettuata utilizzando solventi e bisturi al microscopio binoculare, sono state stuccate le lacune e si è proceduto ad una regolare operazione di integrazione pittorica delle stesse. I lavori sono stati finanziati completamente dal comune di Montevarchi.
Il restauro è terminato nel 2004 ed l’opera è stata ricollocata in alto sulla parete destra della chiesa di Caposelvi.

Osservando il materiale fotografico delle fasi del lavoro, si nota la trasformazione, o meglio la rinascita di cui ha goduto e gode l’opera; adesso l’immagine del San Leonardo spicca ed emerge con forza dal fondo nero evidenziando lo stile pienamente caravaggeso che Martinelli ha appreso durante il soggiorno romano; il santo spicca nel suo abito ocra chiaro ed emerge la mano appoggiata sulla veste mentre regge quelle che sembrano catene, fermi o attrezzi da fabbro di cui il santo è protettore.

Valentina Donati

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