la crocifissione bianca di Chagall

Lo splendido quadro del pittore ebreo di origine russa Marc Chagall dipinto nel 1938 intitolato " Crocifissione bianca " e conservato presso l'Istitut for Art di Chicago, presenta un'altra visione molto personale del Cristo in croce. Tutto il quadro è in movimento e i colori che predominano sono il grigio e il bianco che si incontrano in continue sfumature che creano un effetto plumbeo. Il crocifisso è posto nel centro del quadro, e si distingue per la sua grandezza, la sua posizione e curiosamente, anche per il panno con le tipiche decorazioni ebraiche, che avvolge i suoi fianchi. Tutto intorno vi sono scene di disordine. Alla sua destra orde rivoluzionarie con bandiere rosse entrano nella scena saccheggiando e appiccando il fuoco alle case di un villaggio. Profughi chiedono aiuto gesticolando da un battello; figure emancipate cercano, in primo piano, di salvarsi come fuggendo dal quadro. Alla sua sinistra si nota un uomo in uniforme nazista che profana la sinagoga e in primo piano un uomo sembra fuggire scavalcando un rotolo della Torah in fiamme. In alto, piangenti, troviamo alcuni rabbini e una donna che fluttuano nella fredda oscurità dello sfondo. Ed ecco che un chiaro raggio di luce penetra dall'alto e illumina la figura del crocifisso che composto, sembra quasi reclini la testa per non guardare. Stranamente questo crocifisso non presenta tracce di sofferenza, mentre è sofferente l'ambiente circostante che rappresenta la disperazione del popolo ebraico durante le persecuzioni antisemite naziste e bolsceviche.
Ciò che colpisce è il fatto che l'autore di quest'opera è ebreo e unisce in un unico grande quadro elementi particolari della sua tradizione religiosa e il centro della religione cristiana. Chagall vede nella figura del crocifisso, nella passione del profeta degli ebrei, del Dio della cristianità morto come uomo, un simbolo valido universalmente per esprimere la miseria del suo tempo. Tra queste traumatiche esperienze il crocifisso è l'unica speranza che resta all'uomo: per questo viene raffigurato senza i tipici segni di una morte sofferente, e una scala fa da ponte tra l'umano e la luce del divino. Cristo quindi è colui che avvicina le sofferenze degli uomini al Trascendente. Per evidenziare il carattere universale della sofferenza, vi è ai piedi della croce il candelabro a sette braccia della tradizione ebraica. Cristo diviene così, per Chagall, non solo l'uomo-Dio del cristianesimo, ma soprattutto il simbolo stesso del popolo ebraico perseguitato.