SAMPDORIA
– BOLOGNA 3-2
“200 morti, ma il
business non si ferma. Uefa vergogna”.
Questo è lo striscione
appeso alla lunga balconata dei distinti. Uno striscione che tutti ci sentiamo
di condividere.
Marassi (si, vabbè il
Luigi Ferrarsi, ma per noi resta Marassi) è un salotto comodo e accogliente.
Siamo praticamente in campo. Le curve sono piene, specialmente la Sud
naturalmente. Il piano di sopra (sì, le curve sono a due piani) ricorda la
galleria dei cinema di qualche anno fa.
E’ un piacere esserci
e quando Gabriele, dopo il minuto di silenzio in ricordo delle vittime di
Madrid, fischia il via pare davvero di essere al cinema.
E la trama ci offre
subito il primo sussulto dopo appena nove minuti: Bazzani, liberato in aerea da
un colpo di tacco di Cipriani sfugge a Gamberini cui non resta altra soluzione
che toccarlo. Il furbetto accentua ma il fallo ci sta. Volpi angola, Pagliuca
indovina l’angolo e ci prova ma non può arrivarci. 1-0 per la Samp.
Neppure il tempo di
rendersene conto e torniamo in parità: azione veloce, palla che arriva a
Bellucci che mette in area, Conte prova a respingere ma non ce la fa, Signori
lascia scorrere la palla da campione, botta di sinistro che si infila
nell’angolo più lontano da Antonioli. Bene.
La Sampdoria sembra più
in palla: noi abbiamo un Guly quasi
nullo, un Nakata che gira spesso a vuoto in mezzo e che il più delle volte pare
fuori posizione o, meglio, in quella sbagliata.
Diana pare avere una
decina di marce in più e quando i genovesi scendono veloci, a folate, sono
dolori.
15’: bella punizione
di Signori, che oggi pare decisamente in palla, con Antonioli che devia in
angolo.
Ci riprovano prima Doni
e poi Cipriani, ma sono tiri fuori.
Ci sono contrasti duri
in mezzo, Bettarini meriterebbe un giallo che non viene tirato fuori.
Al 25’ ghiotta
occasione per noi: Signori pennella per Nervo che è solo in area davanti ad
Antonioli che riesce a deviare. Era una palla gol coi fiocchi.
Passano tre minuti e
siamo sotto di nuovo: cross dalla destra, incornata di Cipriani. Pagliuca tocca,
devia sulla traversa. La palla casca sui piedi di Diana che spara in rete.
Ci sta.
Sempre Signori al 30’.
Poi gialli (giusti) a Doni ed a Nervo che perde la testa per qualche istante.
Poi tentativi un po’ velleitari sia di qua che di là, nuovo giallo a Conte,
un minuto di recupero e si va al riposo.
Ripresa: subito dentro
Tare per Guly, con Bellucci spostato a fare l’esterno sinistro.
Per loro, al 2’,
dentro Carrozzieri per Zenoni. Mossa di Novellino per mettere uno alto e di peso
a difendere sull’albanese.
Beh possiamo giocarcela,
forse. O forse no perché al 4’ c’è un cross di Diana da destra, Cipriani
batte Moretti e colpisce la palla di testa. Pagliuca è sul pallone che ha un
rimbalzo strano. Il portiere pare riacciuffare la palla che però beffarda entra
in porta.
3-1 e siamo al 5’ del
secondo tempo.
Potrebbe essere la
mazzata decisiva anche perché la Samp crea un’altra occasione d’oro dopo
pochi minuti. Noi sembriamo una squadra di ragionieri alle prese con conti che
non tornano. La reazione è sterile. Ammonito anche Natali dopo un altro fallo
su Cipriani.
Ma al 25’ ci
rimettiamo in corsa: palla che giunge al vertice sinistro dell’area doriana,
tiro di Signori che lo sballa, la palla rimbalza a terra, si alza giusto nel
momento in cui sta arrivando Nervo in corsa che insacca. Mancano venti minuti,
volendo….
Mazzone subito fa due
cambi: dentro Locatelli e Pecchia, escono Signori e Colucci.
La Samp ora pare in
bambola: rinviano male, spesso a casaccio.
Flachi entra per
Cipriani alla mezz’ora.
Ci sono due o tre azioni
in cui, a parte Pagliuca, nella nostra metà campo non c’è nessuno. E qualche
occasione ci capita pure, tipo quella di Natali (gran colpo di testa su corner
che Antonioli para da grande portiere), una deviazione loro che sorvola di poco
la traversa ed un ultimo commovente tentativo di Locatelli che si spegne tra
Antonioli ed il palo di destra. Nel frattempo la Sampdoria ci spaventa con
qualche contropiede che, tutto sommato, ci sta ma non crea danni.
Recupero di tre minuti
ma non basta, finisce 3-2.
Finisce che loro salgono
verso la zona UEFA e noi restiamo al palo.
Oggi, forse, meno brutti
di altre volte anche se la difesa fa spesso acqua, in mezzo siamo confusi e
davanti, pur con un Signore formato tempi belli, è il solito pianto.
Pare ovvio dirlo ma ora
bisognerà per forza ed in qualsiasi modo vincere le gare interne con Brescia,
Reggina e Siena. Sono fondamentali per uscire dal pantano avvolgente in cui
siamo finiti per la seconda volta quest’anno.
E questa volta non ci
saranno altre possibilità di recupero purtroppo.
Il Bologna visto negli
ultimi venti minuti a Genova, pur con le pecche e le carenze che tutti ben
conosciamo ci autorizza a sperare.
Ci contiamo e speriamo
che questa situazione serva da lezione a tanti.
Abbiamo anche da
recuperare la gara interna con la Lazio. Dura, difficile ma un punto potrebbe
essere accettato come una manna.
Tra le note positive
della gara c’è senza dubbio la prova di Signori, ieri in gran spolvero. Noi,
per quel che conta, l’avremmo lasciato in campo sino alla fine.
Soprende un poco Nakata,
partito alla grande e ora un po’ in riserva. Si potrebbe ipotizzare di
schierarlo, secondo noi, davanti alla difesa. Senza peccare di immodestia un
po’ alla Pirlo, inserendo in mezzo un incontrista (Colucci va bene) e Pecchia.
Altre due considerazioni
personali: a Genova una tribuna centrale bella e comoda (anello inferiore, il più
vicino al campo) costa come al Dall’Ara un distinto centrale. Un distinto
centrale ( o una tribuna superiore, sempre con visione ottima del rettangolo di
gioco) a Genova costa come da noi un distinto laterale. Meditiamo e facciamo
meditare.
Non è colpa del BFC e
della società se noi abbiamo lo stadio scoperto per tre quarti dei posti e se
c’è la pista di atletica. Però la politica dei prezzi chi la decide?
Pare che Mazzone a fine
gara si sia risentito per il trattamento ricevuto. Che a me è parso, tra
qualche coro di insulto ed un “Serie B, serie B” verso la fine, francamente
nulla di rilevante. Se anziché attizzare polemiche dicendo “forza Genoa” o
“piuttosto che allenare la Sampdoria vado alla Lazio” pensasse a farci
vedere la parte divertente di questa (auspicabile) salvezza?
Ce
LE
PAGELLE
Pagliuca:
5 – Due belle parate ma affossa le possibilità di rimonta con
l’erroraccio sull’inzuccata di Cipriani.
Zaccardo:
6 – Oggi ok, anche perché i pericoli maggiori arrivano dall’altra
parte.
Natali:
5,5 – Un po’ si ed un po’ no. A disagio contro Bazzani e Cipriani,
più falloso del solito.
Gamberini:
5 – Rigore causato a parte balla parecchio. E spesso.
Moretti:
5,5 – Nervoso, poco aiutato da Guly (prima) e Bellucci (poi) sulla
fascia in cui la Samp fa quasi quello che vuole.
Nervo:
6 – Inizia così così, sbaglia un gol a tu per tu con Antonioli, poi
si innervosisce anche. Buon secondo tempo e gol della speranza.
Nakata:
6 – Primo tempo insufficiente. Nel secondo decisamente meglio ed è
sempre uno dei pochissimi a saper cosa fare con la palla tra i piedi.
Colucci:
6 – Pareggio con Volpi, anche se il capitano della Samp pare avere più
birra.
Guly:
4 – Gli hanno dato un’altra chance, giustamente. Lui cosa fa? Niente.
Signori:
7 – Gran gol, gran voglia, tocca e tira.
Fosse sempre così.
Bellucci:
5,5 – Ci prova, prima dal centro poi dalla fascia. Non sempre ci
riesce.
Tare:
5,5 – Peggio di Guly era impossibile fare.
Pecchia:
6 – Vivacizza il centrocampo e ce la mette tutta.
Locatelli:
6,5 – Gioca venti minuti di qualità, sfiora la rete del pareggio allo
scadere.