Campionato 2003-2004

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SAMPDORIA – BOLOGNA   3-2

  

“200 morti, ma il business non si ferma. Uefa vergogna”.

Questo è lo striscione appeso alla lunga balconata dei distinti. Uno striscione che tutti ci sentiamo di condividere.

Marassi (si, vabbè il Luigi Ferrarsi, ma per noi resta Marassi) è un salotto comodo e accogliente. Siamo praticamente in campo. Le curve sono piene, specialmente la Sud naturalmente. Il piano di sopra (sì, le curve sono a due piani) ricorda la galleria dei cinema di qualche anno fa.

E’ un piacere esserci e quando Gabriele, dopo il minuto di silenzio in ricordo delle vittime di Madrid, fischia il via pare davvero di essere al cinema.

E la trama ci offre subito il primo sussulto dopo appena nove minuti: Bazzani, liberato in aerea da un colpo di tacco di Cipriani sfugge a Gamberini cui non resta altra soluzione che toccarlo. Il furbetto accentua ma il fallo ci sta. Volpi angola, Pagliuca indovina l’angolo e ci prova ma non può arrivarci. 1-0 per la Samp.

Neppure il tempo di rendersene conto e torniamo in parità: azione veloce, palla che arriva a Bellucci che mette in area, Conte prova a respingere ma non ce la fa, Signori lascia scorrere la palla da campione, botta di sinistro che si infila nell’angolo più lontano da Antonioli.  Bene.

La Sampdoria sembra più in palla: noi abbiamo un  Guly quasi nullo, un Nakata che gira spesso a vuoto in mezzo e che il più delle volte pare fuori posizione o, meglio, in quella sbagliata.

Diana pare avere una decina di marce in più e quando i genovesi scendono veloci, a folate, sono dolori.

15’: bella punizione di Signori, che oggi pare decisamente in palla, con Antonioli che devia in angolo.

Ci riprovano prima Doni e poi Cipriani, ma sono tiri fuori.

Ci sono contrasti duri in mezzo, Bettarini meriterebbe un giallo che non viene tirato fuori.

Al 25’ ghiotta occasione per noi: Signori pennella per Nervo che è solo in area davanti ad Antonioli che riesce a deviare. Era una palla gol coi fiocchi.

Passano tre minuti e siamo sotto di nuovo: cross dalla destra, incornata di Cipriani. Pagliuca tocca, devia sulla traversa. La palla casca sui piedi di Diana che spara in rete.

Ci sta.

Sempre Signori al 30’. Poi gialli (giusti) a Doni ed a Nervo che perde la testa per qualche istante. Poi tentativi un po’ velleitari sia di qua che di là, nuovo giallo a Conte, un minuto di recupero e si va al riposo.

Ripresa: subito dentro Tare per Guly, con Bellucci spostato a fare l’esterno sinistro.

Per loro, al 2’, dentro Carrozzieri per Zenoni. Mossa di Novellino per mettere uno alto e di peso a difendere sull’albanese.

Beh possiamo giocarcela, forse. O forse no perché al 4’ c’è un cross di Diana da destra, Cipriani batte Moretti e colpisce la palla di testa. Pagliuca è sul pallone che ha un rimbalzo strano. Il portiere pare riacciuffare la palla che però beffarda entra in porta.

3-1 e siamo al 5’ del secondo tempo.

Potrebbe essere la mazzata decisiva anche perché la Samp crea un’altra occasione d’oro dopo pochi minuti. Noi sembriamo una squadra di ragionieri alle prese con conti che non tornano. La reazione è sterile. Ammonito anche Natali dopo un altro fallo su Cipriani.

Ma al 25’ ci rimettiamo in corsa: palla che giunge al vertice sinistro dell’area doriana, tiro di Signori che lo sballa, la palla rimbalza a terra, si alza giusto nel momento in cui sta arrivando Nervo in corsa che insacca. Mancano venti minuti, volendo….

Mazzone subito fa due cambi: dentro Locatelli e Pecchia, escono Signori e Colucci.

La Samp ora pare in bambola: rinviano male, spesso a casaccio.

Flachi entra per Cipriani alla mezz’ora.

Ci sono due o tre azioni in cui, a parte Pagliuca, nella nostra metà campo non c’è nessuno. E qualche occasione ci capita pure, tipo quella di Natali (gran colpo di testa su corner che Antonioli para da grande portiere), una deviazione loro che sorvola di poco la traversa ed un ultimo commovente tentativo di Locatelli che si spegne tra Antonioli ed il palo di destra. Nel frattempo la Sampdoria ci spaventa con qualche contropiede che, tutto sommato, ci sta ma non crea danni.

Recupero di tre minuti ma non basta, finisce 3-2.

Finisce che loro salgono verso la zona UEFA e noi restiamo al palo.

Oggi, forse, meno brutti di altre volte anche se la difesa fa spesso acqua, in mezzo siamo confusi e davanti, pur con un Signore formato tempi belli, è il solito pianto.

Pare ovvio dirlo ma ora bisognerà per forza ed in qualsiasi modo vincere le gare interne con Brescia, Reggina e Siena. Sono fondamentali per uscire dal pantano avvolgente in cui siamo finiti per la seconda volta quest’anno.

E questa volta non ci saranno altre possibilità di recupero purtroppo.

Il Bologna visto negli ultimi venti minuti a Genova, pur con le pecche e le carenze che tutti ben conosciamo ci autorizza a sperare.

Ci contiamo e speriamo che questa situazione serva da lezione a tanti.

Abbiamo anche da recuperare la gara interna con la Lazio. Dura, difficile ma un punto potrebbe essere accettato come una manna.

Tra le note positive della gara c’è senza dubbio la prova di Signori, ieri in gran spolvero. Noi, per quel che conta, l’avremmo lasciato in campo sino alla fine.

Soprende un poco Nakata, partito alla grande e ora un po’ in riserva. Si potrebbe ipotizzare di schierarlo, secondo noi, davanti alla difesa. Senza peccare di immodestia un po’ alla Pirlo, inserendo in mezzo un incontrista (Colucci va bene) e Pecchia.

Altre due considerazioni personali: a Genova una tribuna centrale bella e comoda (anello inferiore, il più vicino al campo) costa come al Dall’Ara un distinto centrale. Un distinto centrale ( o una tribuna superiore, sempre con visione ottima del rettangolo di gioco) a Genova costa come da noi un distinto laterale. Meditiamo e facciamo meditare.

Non è colpa del BFC e della società se noi abbiamo lo stadio scoperto per tre quarti dei posti e se c’è la pista di atletica. Però la politica dei prezzi chi la decide?

Pare che Mazzone a fine gara si sia risentito per il trattamento ricevuto. Che a me è parso, tra qualche coro di insulto ed un “Serie B, serie B” verso la fine, francamente nulla di rilevante. Se anziché attizzare polemiche dicendo “forza Genoa” o “piuttosto che allenare la Sampdoria vado alla Lazio” pensasse a farci vedere la parte divertente di questa (auspicabile) salvezza?

Ce

  

LE PAGELLE

Pagliuca: 5 – Due belle parate ma affossa le possibilità di rimonta con l’erroraccio sull’inzuccata di Cipriani.

Zaccardo: 6 – Oggi ok, anche perché i pericoli maggiori arrivano dall’altra parte.

Natali: 5,5 – Un po’ si ed un po’ no. A disagio contro Bazzani e Cipriani, più falloso del solito.

Gamberini: 5 – Rigore causato a parte balla parecchio. E spesso.

Moretti: 5,5 – Nervoso, poco aiutato da Guly (prima) e Bellucci (poi) sulla fascia in cui la Samp fa quasi quello che vuole.

Nervo: 6 – Inizia così così, sbaglia un gol a tu per tu con Antonioli, poi si innervosisce anche. Buon secondo tempo e gol della speranza.

Nakata: 6 – Primo tempo insufficiente. Nel secondo decisamente meglio ed è sempre uno dei pochissimi a saper cosa fare con la palla tra i piedi.

Colucci: 6 – Pareggio con Volpi, anche se il capitano della Samp pare avere più birra.

Guly: 4 – Gli hanno dato un’altra chance, giustamente. Lui cosa fa? Niente.

Signori: 7 – Gran gol, gran voglia, tocca e tira.  Fosse sempre così.

Bellucci: 5,5 – Ci prova, prima dal centro poi dalla fascia. Non sempre ci riesce.

Tare: 5,5 – Peggio di Guly era impossibile fare.

Pecchia: 6 – Vivacizza il centrocampo e ce la mette tutta.

Locatelli: 6,5 – Gioca venti minuti di qualità, sfiora la rete del pareggio allo scadere.