LA CASSETTA DI PRONTO SOCCORSOCome è noto, già da
alcuni anni le imbarcazioni e le navi da diporto abilitate alla
navigazione senza alcun limite hanno l'obbligo di tenere a bordo materiale
sanitario. Il decreto del ministro della Sanità - emanato di concerto con
il ministro della Marina mercantile - del 25/5/1988 n. 279, pubblicato
sulla G.U. n. 170 del 21/7/1988, ha chiaramente indicato, modificando le
normative precedenti, la qualità e la quantità dei prodotti di cui devono
essere provviste le predette unità . Il recente "Regolamento di sicurezza
per la navigazione da diporto", emanato con il decreto del ministro dei
Trasporti e della Navigazione n. 232 del 21/1/1994, pubblicato sulla G.U.
n. 87 del 15/4/1994 ed entrato in vigore il 14/7/1994, ha infine
confermato, per ciò che riguarda la cassetta di pronto soccorso, le
indicazioni del decreto del 1988 precedentemente citato, e quindi tuttora
valido.
Cosa prescrive il decreto 25/5/1988, attualmente
vigenteSecondo la tabella D del decreto le imbarcazioni e le navi
abilitate alla navigazione senza alcun limite - queste, si badi, e non
altre categorie di unità da diporto - che non abbiano per equipaggio
personale marittimo arruolato, debbono avere a bordo una cassetta di
pronto soccorso con le seguenti caratteristiche:
- contenitore: di materiale rigido, a chiusura stagna, facilmente
asportabile e galleggiante;
- medicinali per uso esterno: disinfettante a base di ammonio
quaternario (un flacone da 250 cc);
- materiale per medicazione: ammoniaca (un flacone di vetro scuro),
bende di cambric (5 confezioni di varie misure), cerotto adesivo (una
confezione), cerotto medicato (una confezione), cotone idrofilo (un
pacco da 250 gr), una forbice comune, garza idrofila compresse (una
confezione di varia misura), garza vaselinata compresse (una
confezione), un laccio emostatico, una stecca per fratture.
Che cosa sono e come si usano i presidi terapeutici
contenuti nella cassetta di pronto soccorso
- Disinfettante a base di ammonio quaternario
- Ammoniaca
- L'obbligatorietà dell'ammoniaca nelle cassette di pronto soccorso è
a nostro avviso discutibile. Infatti in passato si riteneva che gli
impacchi di ammoniaca fossero utili se applicati sulle punture d'insetto
o sulle ustioni da medusa; ma in realtà si è visto che l'ammoniaca è
fortemente urente e la sua applicazione su lesioni già dovute a sostanze
chimiche non fa che aggravarle; in questi casi è più utile applicare una
pomata al cortisone. Riteniamo che in futuro questo composto verrà
eliminato dagli usi medici e utilizzato solo per quelli domestici.
- Bende di cambric
- Sono delle particolari bende di cotone abbastanza resistente, che
non si sfilacciano e che presentano una certa versatilità d'impiego:
sono infatti di grande utilità per comprimere una zona di emorragia dopo
averla medicata; per bendare dall'esterno una medicazione complessa; per
fasciare un'articolazione traumatizzata; per praticare la prima
immobilizzazione di un arto fratturato, avvolgendola intorno all'arto
stesso e alla stecca per fratture che lo rettilineizza; o infine per
sostenere un arto da mettere a riposo (ad esempio per tenere un braccio
pendente dal collo).
- Cerotto adesivo
- Esistono cerotti di diversi tipi e misure, e i principali sono di
stoffa o di carta. I cerotti di stoffa sono molto adesivi ma richiedono
una certa forza per essere staccati, mentre quelli di carta si staccano
più facilmente ma sono anche meno adesivi. In genere i cerotti di stoffa
sono più resistenti quando si bagnano ma al tempo stesso risentono
maggiormente dell'umidità , per cui non è raro trovarli completamente
inutilizzabili dopo una sola stagione di conservazione. Il cerotto
adesivo può essere usato per fermare le garze di una medicazione o le
estremità di un bendaggio e non va mai applicato direttamente su di una
ferita.
- Cerotto medicato
- Per cerotto medicato si intende il cerottino di uso comune, che si
trova già confezionato sterilmente in diverse misure. Sono molto utili,
di facile e diretta applicazione sulle ferite disinfettate, e non si
alterano anche dopo lunga conservazione se la confezione è integra.
- Cotone idrofilo
- Il cotone idrofilo può essere in confezioni normali o sterili, anche
se per gli scopi medici è preferibile utilizzare quello sterile. È utile
per ricavare tamponcini da medicazioni da imbibire con il disinfettante,
per creare ulteriore protezione esterna alle medicazioni già eseguite
con garze e cerotto o per ammorbidire lo steccaggio bendato di fratture
e contusioni.
- Forbice comune
- Le forbici sono indispensabili per qualsiasi manovra medica, per
tagliare garze, cerotti ma anche vestiti quando non possono essere
sfilati.
- Garza idrofila compresse
- Le garze sterili si trovano disponibili in confezioni di varie
misure (cm 10x10, 20x20 ecc.). Le più versatili sono le garze cm 10x10
che servono per coprire le ferite dopo che sono state medicate ed
abbiano smesso di sanguinare. Bisogna ricordare che una volta aperta la
busta delle garze queste perdono la loro sterilità , ed è allora
opportuno rifornirsi di una nuova confezione e non utilizzare le garze
residue per un'altra medicazione.
- Garza vaselinata compresse
- Le garze vaselinate si trovano in confezioni di metallo sterili che
ne contengono in genere da 10 a 20. Esse vanno staccate dalle
sottostanti e applicate su ferite con perdita di sostanza come abrasioni
o ustioni, in quanto ricoprono e proteggono le superfici cruente senza
attaccarsi. Molte contengono anche sostanze, come le fitostimoline, che
favoriscono la riepitelizzazione delle ferite. Una volta poste sulla
ferita vanno coperte con cotone o con garze idrofile e poi con cerotto.
- Laccio emostatico
- Si tratta di un tubicino di gomma di piccole dimensioni che
normalmente serve per determinare una stasi del sangue venoso che
ritorna dall'arto per favorire l'incannulamento di una vena (prelievi,
iniezioni endovenose). In realtà il suo impiego in caso di traumi o
ferite è molto discutibile in quanto esso, soprattutto in mani non
esperte, se non applicato nei punti giusti e stretto a sufficienza, può
non risultare realmente "emostatico", cioè in grado di fermare
l'afflusso di sangue arterioso all'arto (cosa invece a volte necessaria
in presenza di ferite con emorragia abbondante) ma anzi, ostacolando il
deflusso venoso, può determinare un effetto paradosso con aumento
dell'emorragia.
- Stecca per fratture
- Esistono diversi tipi di stecche che si utilizzano per la
immobilizzazione delle fratture degli arti. È utile averne una di
dimensioni adeguate anche per lo steccaggio di un arto inferiore. La
stecca serve per rettilineizzare e per immobilizzare l'arto, e a questo
fine va stretta intorno all'arto stesso mediante un bendaggio da
effettuarsi con la benda di cambric.
Avvertenze e cauteleAlla cassetta del pronto
soccorso, proprio perché obbligatoria per legge, non si dedica in genere
grande attenzione; e molti sono tentati di acquistare le cassette
preconfezionate in commercio. Il nostro consiglio è invece quello di
prepararsi da soli la cassetta, anche se non si è medici, acquistando il
materiale prescritto direttamente in farmacia: prima di tutto ciò consente
di conoscere bene cosa contiene; si è poi certi della scadenza delle
confezioni e della qualità dei prodotti, mentre non di rado il materiale
presente nelle cassette preconfezionate è di scarsa qualità (le forbici
sono di plastica, il laccio emostatico può essere di gomma fragile, le
stecche possono essere di dimensioni inadeguate ecc.); infine va
sottolineato che facendo da sé in genere si risparmia.
Il corretto utilizzo del materiale di pronto soccorso presuppone
qualche accortezza, dettata più che altro dal buon senso: prima di tutto a
ogni cambio di stagione è opportuno ricontrollare il contenuto della
cassetta, perché per quanto stagni e impermeabili siano i contenitori,
l'umidità sempre in agguato ne può alterare il contenuto, dato che i
cerotti, il cotone e le confezioni di garze sterili sono particolarmente
sensibili ad essa; bisogna poi verificare la data di scadenza delle
confezioni sterili; si deve inoltre evitare, nel medicare ferite altrui,
di contaminarsi con il sangue; le garze sterili vanno maneggiate
correttamente, per evitare che perdano la loro caratteristica di sterilità
; se non si è un minimo pratici, è meglio non "avventurarsi" in steccaggi
di fratture ma solo tenere l'arto ben fermo; per ciò che riguarda l'uso
dell'ammoniaca e del laccio emostatico si rimanda alle osservazioni di
opportunità fatte nel paragrafo precedente.
Osservazioni e possibili integrazioniLa
composizione della cassetta di pronto soccorso per le imbarcazioni e le
navi da diporto abilitate alla navigazione senza alcun limite è
chiaramente finalizzata, nell'intento del decreto ministeriale,
all'approccio nei confronti di piccole ferite o ustioni (dal momento che
quasi tutto il materiale serve sostanzialmente alle medicazioni) ed
eventualmente di fratture degli arti. Infatti per le unità da diporto
citate non è prescritta l'obbligatorietà di alcun tipo di medicinale per
uso interno né di presidi per medicazioni più complesse o per terapia
iniettiva endomuscolare o endovenosa; questo materiale è invece previsto -
con differenziazioni di qualità e qualità - per altre categorie di mezzi
naviganti, e anche per le unità da diporto prima citate nel caso in cui
l'equipaggio sia formato, anche in parte, da personale marittimo
arruolato.
Sulla base dell'esperienza e della competenza personale ci permettiamo
però di dare ai diportisti qualche consiglio sulle possibili integrazioni
dell'armamentario medico da tenere a bordo; e ciò al fine di poter
affrontare, oltre alle ferite, anche piccoli eventi morbosi di comune
evenienza con mezzi che siano ovviamente utilizzabili con facilità e con
sicurezza anche da chi non è medico. Infatti le disposizioni di legge
prescrivono il minimo di materiale occorrente ma non escludono aggiunte
personali; e, a parte il vantaggio di poter affrontare con maggiore
serenità alcuni eventi morbosi che necessiteranno allo sbarco di cure
specialistiche, non dimentichiamo che la maggior parte dei sintomi minori
più comuni sono totalmente risolvibili con qualche farmaco, mentre dover
interrompere una navigazione d'altura solo per procurarsi un
antidolorifico può risultare un'esperienza molto frustrante!
Ma andiamo ai consigli:
- prima di tutto è opportuno conoscere se qualcuno dei compagni di
navigazione assuma terapia cronica; in questo caso bisogna assicurarsi
che possegga i medicinali specifici nella giusta quantità ;
- bisogna poi accertarsi se qualcuno dell'equipaggio abbia una
indisposizione apparentemente temporanea (per esempio un mal di denti o
dolori mestruali); in questo caso si deve essere certi che ci siano i
farmaci adatti;
- in ogni caso è opportuno integrare la cassetta di pronto soccorso
con un termometro, un paio di guanti monouso (per evitare contatto con
il sangue delle ferite) e con i seguenti medicinali:
- analgesici, antipiretici, antireumatici:
- utili in caso di febbre o di dolori di media entità (reumatismi,
dolori muscolari, nevralgia, mal di testa, mal di denti, manifestazioni
da raffreddamento o di tipo influenzale); tra i più diffusi quelli a
base di acido acetilsalicilico (per es. "Aspirina" compressa da 500 mg o
supposte da un gr), o a base di derivati pirazolonici (per es. "Novalgina" compresse da 500 mg o supposte da un gr o gocce al 50%) o a
base di derivati del paraaminofenolo (per es. "Tachipirina" compresse da
500 mg o supposte di vario dosaggio);
- antispastici:
- utili in caso di dolori viscerali (coliche epatiche, coliche renali,
coliche intestinali, dolori mestruali); tra i più diffusi gli esteri di
sintesi con amina quaternaria (per es. "Buscopan" confetti da 10 mg);
- antiacidi:
- utili in caso di acidità di stomaco; tra i più diffusi quelli a base
di idrossido di magnesio e alluminio (per es. "Maalox" compresse);
- antibiotici:
- sono un gruppo di farmaci molto ampio, ciascuno con peculiari
indicazioni; può essere utile avere a disposizione un derivato
penicillinico (per es. "Amplital" compresse da 500 mg), indicato nel
primo approccio alle infezioni con febbre tipo otiti, tonsilliti,
bronchiti, e un antibiotico intestinale (per es. "Bimixin" compresse da
25 mg), particolarmente indicato nelle gastroenteriti con diarrea;
- lassativi:
- indicati nelle stitichezze prolungate (per es. glicerina in
supposte);
- coronarodilatatori:
- utili in caso di dolori cardiaci tipo angina pectoris, sono a base
di nitroderivati (per es. "Trinitrina" confetti da 0,3 mg ad uso
sublinguale);
- anticinetosici:
- utili in caso di mal di mare ma efficaci soprattutto se assunti
prima di salpare, possono indurre sonnolenza; tra i più diffusi gli
antistaminici (per es. "Xamamina" compresse da 50 mg) e i sistemi a
cerotto a base di scopolamina (per es. "Transcop" cerotto
retroauriculare);
- antiemetici:
- utili in caso di nausea e vomito di notevole entità; tra i più
diffusi quelli a base di metoclopramide (per es. "Plasil" compresse da
10 mg);
- antistaminici:
- utili in caso di crisi allergiche, come l'asma, o di lesioni
urticanti, come il contatto con una medusa (per es. "Trimeton" compresse
da 4 mg);
- pomate al cortisone:
- utili in caso di eritema solare o lesioni urticanti (per es. "Ecoval
70" pomata);
- pomate antinfiammatorie:
- utili in caso di traumi o distorsioni (per es. "Lasonil" o
"Reparil").
L'uso dei medicinali descritti da parte di chi non è medico va sempre
condizionato ad alcune norme di prudenza: a) verificare la data di
scadenza delle singole confezioni: b) non assumere alcun farmaco in caso
di accertata o sospetta allergia ad esso; c) non usare farmaci se non si è
sicuri della natura dell'evento morboso cui si sta cercando di ovviare; d)
leggere accuratamente le avvertenze di ciascun farmaco, anche per ciò che
riguarda la posologia; e) consultare un medico appena possibile, evitando
nel frattempo somministrazioni ripetute del farmaco stesso.
N.B. Le specialità medicinali citate tra virgolette nel presente
articolo rappresentano nomi commerciali di farmaci. |