Enrico Bernardi (1841-1919) e' forse piu' conosciuto come matematico e ingegnere veronese che per la sua passione per la tecnica e la meccanica. In effetti sappiamo come la nostra cara Italia abbia donato al mondo intero tanto estro ed inventiva (basti pensare all'arte in genere oppure ai Nobel...) come dimostrano i personaggi del passato o del presente, nelle piu' diverse attivita', da Leonardo a Meucci, da Fermi a Rubbia per non citarne tanti altri meritevoli... ma perche' tra questi non ricordare anche un semplice connazionale, quasi sconosciuto, che certamente ha contribuito al nuovo modo di concepire sia il lavoro che le vie delle "comunicazioni"? Non e' forse importante, nella nostra societa' l'impiego dei mezzi a motore, per gli usi piu' universali?

Scriviamo qualche parola di storia italiana nel campo dei motori, parliamo anche di Enrico Bernardi.

Nato a Verona nel 1841 e laureatosi a Padova, questi si dedico' all'insegnamento di Meccanica e Macchine...nel tempo compi' molti studi sui motori a scoppio e ideo' un suo motore a "benzina", proprio alla fine dell'800.

Anche lui, nel nostro Paese, realizzo' una "vetturetta" con tre ruote ed una auto a quattro ruote; inoltre, in pratica, costrui' la prima motocicletta nel 1893.
Sembrerebbe forse nulla... anche se i piu' attenti osservatori e conoscitori del mondo dei motori, sapranno che il brevetto del motore di Benz e Daimler risale proprio al 1882. Ma poco tempo prima, tra il 1880 ed il 1882, lo stesso Bernardi aveva gia' applicato l'uso di un motore di sua invenzione ad un biciclo, fornendogli, appunto, una "forza motrice" posteriore. Forse quel brevetto avrebbe regalato ancora lustro al nostro Paese...ma Bernardi resta sempre un "semplice" uomo, uno studioso, che ha contribuito al progresso, anche senza il brevetto che poteva meritarsi!