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La "Biturbo"


di Stefano Lucarella






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maserati


Una maschera cromata, quattro fari ed un tridente in risalto, una linea cuneiforme, un suono caratteristico, una testata plurivalvole e tanti, tanti, tanti cavalli scatenati.
Questa "rivoluzionaria" vettura granturismo nasce il 14 dicembre 1981 (trascorsi gia' 67 anni dalla fondazione delle officine Alfieri Maserati nel 1914, poi casa automobilistica in quel di Bologna, nel sempre lontano 1924) dotata di un motore "De Tomaso" 6 cilindri a V 90 di "appena" 1996 cc al fine di permettere una larga diffusione tra gli appassionati del "tridente modenese" (per l'opportuno rilancio della casa, allora in piena crisi e vicina al fallimento), evitando le grosse fiscalita' del periodo riservate alle sportive di grande cilindrata.
Senza dubbio le caratteristiche e le prestazioni del nuovo propulsore sono di degno rispetto e confrontabili con quelle delle vetture di categoria superiore: tre valvole per cilindro, distribuzione a due alberi a camme in testa, singolo carburatore doppio corpo Weber e due turbocompressori giapponesi IHI (uno per bancata), potenza di 180 CV a 6000 giri/min e velocita' massima di ben 215 km/h.
La Biturbo viene prodotta dal 1981 fino al 1988 quando e' commercializzata con il nome 222 o 224v, lasciando in eredita' il suo motore ed ispirando, per ultima, la "Ghibli".
Tra le versioni prodotte, a parte le piu' sportive "S", riscuotono grande successo le prestigiose Spyder (con la collaborazione Zagato) e Racing (1991-1992, gia' 224v). Di seguito viene rappresentata una scheda tecnica complessiva della Biturbo a partire dalla prima serie e comprendente alcuni degli sviluppi tecnici (vedere i dati in parentesi) che hanno dato vita agli aggiornamenti ed alle migliorie volti a rendere il motore piu' affidabile e la guida piu' facile. Alcuni interventi sono stati affrontati durante la produzione di una stessa serie e quindi non e' sempre facile dare una rappresentazione omogenea e fedele del percorso tecnico della Biturbo.


MOTORE


Cilindrata: 1996 cc
Anteriore a 6 cilindri a V
3 valvole per cilindro (2 aspirazione, 1 scarico)
Alesaggio: 82 mm
Corsa: 63,5 mm
Rapporto di compressione: 7,8:1 (7,6:1 dal 1988 - 224v)
Potenza: 180 CV a 6000 giri/min (185 CV versione i, 205 e 220 CV s/si)
Potenza: 223 CV (222) e 245 CV (224v fino a 283 CV nella Racing)
2 turbocompressori IHI e turbine raffreddate ad acqua (1985)
Intercooler aria-aria (1983, frontali dal 1987)
Carburatore doppio corpo Weber 36 DCNVH 16/100
Iniezione/accensione elettronica Marelli Weber dal (1987)
Prestazioni: 215 km/h (220 km/h le S/SII/i e 228 km/h la Si)
Prestazioni: 222/224v/Racing: 225/230/256 km/h
Accelerazione 0-100 km/h : secondo il modello (intorno ai 6 sec)

motore



TRASMISSIONE


Trazione posteriore
Frizione monodisco a secco
Cambio: ZF manuale a 5 rapporti oppure automatico a 3 rapporti (Getrag nella Racing)
Differenziale: Salisbury
Differenziale: autobloccante Sensitork dal 1985
Differenziale: Torsen (222) e Ranger (224v) dal 1988
Pneumatici: 195/60 VR-14 (205/50 R 15 nella 224v)
Pneumatici Racing: anteriori 205/45 R 16 posteriori 225/45 ZR 16


VETTURA


Coupe' 3 volumi
2 porte, 5 posti (versione berlina 4 porte 5 posti)
Carrozzeria portante

SOSPENSIONI ANTERIORI:
Ruote indipendenti (Mac Pherson)
Molle elicoidali
Ammortizzatori telescopici a doppio effetto
Barra stabilizzatrice

SOSPENSIONI POSTERIORI:
Ruote indipendenti
Bracci oscillanti
Molle elicoidali
Ammortizzatori telescopici a doppio effetto
Ammortizzatori pressurizzati nella S/II, oleopneumatici nella i
Sistema KONI nella Racing (controllo elettronico)

Freni a disco sulle quattro ruote e servofreno (224v autoventilati)
Servosterzo (224v)
Dimensioni:
passo 2514 mm
carreggiata ant. 1420 mm (1442) post. 1431 mm (1450)
carreggiata 224v/Racing ant. 1458 mm post. 1454 mm
Pesi: 1175 kg (max 1216 kg) e 1300/1323 (224v/Racing)

maserati s

Biturbo versione S



Un dato "non essenziale" viene consapevolmente tralasciato: il consumo di carburante. Se la vettura viene venduta ad un prezzo concorrenziale ed alla portata di molti appassionati, di certo l'uso sulle strade risulta proibitivo per il "pieno". In questo la Biturbo e' anche piu' "sciupona" di molte altre vetture...a tutti i regimi e soprattutto nel ciclo urbano!
Purtroppo non solo questo sembra essere l'unico "difetto" riscontrabile: soprattutto alcune delle prime vetture uscite dalla fabbrica non erano considerate esenti da certi assemblaggi poco puntuali e lo stesso motore, eccezionale per prestazioni e qualita' costruttiva, richiedeva una manutenzione accurata. In pochi anni la Maserati seppe ridurre l'impatto di questi accadimenti tornando ai livelli attesi da un marchio cosi' prestigioso e sinonimo di qualita' artigianale.

In effetti la casa modenese non era preparata alla produzione in "grande serie" ed in tempi ridotti, ma l'esigenza di invadere il mercato aveva portato De Tomaso a impiegare lo stabilimento Innocenti per l'assemblaggio. Lo stesso motore era il frutto di un lavoro assiduo e certosino ma avrebbe richiesto alcuni perfezionamenti prima del lancio avvenuto. Per esempio, solo in un secondo momento, i tecnici Maserati pensarono al rivestimento "Nigusil" per conferire maggiore durezza alle pareti interne delle canne (in alluminio) oppure impiegarono il raffreddamento ad acqua per le turbine (al fine di evitare la sostituzione delle stesse dopo un certo utilizzo).

spyder

Biturbo Spyder

Un'ultima annotazione riguarda la guidabilita' della vettura. La Biturbo e' proprio una "bestia" quasi incontrollabile che richiede una guida impegnativa e sorprende per la necessita' di controlli continui, non solo al limite, considerando anche l'assenza del servosterzo ed il comportamento spesso scorbutico negli inserimenti in curva, nelle accelerazioni. Chiaramente chi guida una maserati Biturbo deve avere la consapevolezza di dover addomesticare un numero impressionante di cavalli assieme alla sovralimentazione di due turbine. Il concerto del motore accompagna ogni gesto, ogni movimento di pedali e di mano sul cambio.
Attenti alla Biturbo! Lei non si doma, per questo e' una vera sportiva di razza, da trattare con delicatezza e da guidare con prudenza sulle strade. Grazie ad Alejandro De Tomaso che ha creduto in una speranza ed ha potuto creare questo sogno "per tutti". Provatela e ve ne potrete facilmente innamorare!


Redattore dell'articolo: Stefano Lucarella-Neasoft



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