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Flex, Alcool nei motori.


di Stefano Lucarella




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Altri combustibili per autotrazione...e non solo!



foto flex

Negli ultimi anni abbiamo notato l'incremento del prezzo dei carburanti ed un'avanzamento delle tecnologie per il risparmio di combustibile, senza per questo compromettere le prestazioni dei veicoli. Adesso corrono in pista le prime vetture diesel, avvenimento impensabile fino a qualche anno fa!
Da un lato abbiamo potuto osservare il "sorpasso" nelle vendite delle vetture a gasolio su quelle tradizionalmente piu' diffuse ad accensione comandata. Ma oggi le auto diesel sono davvero la scelta ottimale? Forse. Eppure lo sviluppo delle reti del GPL e del metano hanno permesso a tanti automobilisti un notevole risparmio, soprattutto dal momento che il prezzo della benzina e del gasolio salgono e sembrano sempre piu' somigliarsi! Ed ecco venir giu' quei titoli sui giornali del tipo "caro-benzina", "spesa non piu' sostenibile per gli automobilisti"... assieme agli incentivi per la rottamazione, le norme antinquinamento e l'impiego di "benzine" sempre piu' ecologiche e costose.

L'Italia e' un grande Paese, pieno di "risorse", e' un Paese di artisti, di naviganti e...di automobilisti! Molti dei marchi piu' prestigiosi del mondo dell'Automobile provengono da casa nostra e girano il mondo. Ma cosa pensereste se oggi qualcuno vi proponesse una possibile soluzione ai "pieni pesanti" delle vostre vetture? Potremmo dire che esiste una reale alternativa alla benzina ed al gasolio, certamente applicabile all'istante e meno difficoltosa del passaggio all'idrogeno, almeno piu' realistica di quella anche giustamente prospettata con l'impiego di olii vegetali vari, quali la colza-sansa.

Ebbene informatevi sui giornali, nel web, e diffondete il messaggio piu' opportuno che ritenete..
Ma di che cosa si vuole parlare? Per capire meglio sarebbe sufficiente fare un "viaggio" in Brasile cosi' da constatare come stanno le cose in certe altre parti del mondo. Poiche' non tutti hanno la possibilita' di viaggiare tanto lontano e visto che molti di voi non amano fare ricerche, possiamo riassumere il tutto in poche parole: da oltre trent'anni il Brasile (una delle grandi "potenze" sudamericane, nota per il calcio, il cacao, il carnevale e per tante altre cose) ha lavorato per un'opzione "diversa" nel campo dei combustibili per l'autotrazione. Una soluzione nota da molto tempo ai tecnici ed ingegneri: l'impiego dell'alcool quale sostituto della benzina nelle vetture ad accensione comandata.
Che significa? Intanto riassumiamo in un piccolo semplice concetto questa "alternativa". L'alcool vuol significare meno emissioni di gas serra con l'impiego di un combustibile che non esaurisce poiche' si riproduce con il semplice raccolto, come accade per il grano o le olive: e' sufficiente coltivare canna da zucchero!
Proviamo a riflettere sulle conseguenze: forse sarebbe una possibile nuova frontiera per ridimensionare la forte dipendenza dal petrolio, l'ascesa del prezzo dei prodotti di raffineria destinati all'automobile, il ricatto delle aziende "distributrici" che creano ricchezza ma, appunto, "ricattano" le cosiddette civilta' del consumo.

Chiaramente il discorso e' valido solo per i veicoli a benzina, gli stessi in grado di avviarsi e funzionare gia' da molto tempo con altri combustibili quali i largamente diffusi Gpl e Metano (CH4). In effetti l'alcool che si ricava dalla lavorazione della canna da zucchero in Brasile ha i requisiti per rendere efficiente il motore a combustione interna. I costi di produzione sono piu' che accettabili ed anche nel caso in cui questo tipo di alimentazione risultasse, come sembra, sconveniente nei consumi (un buon 30% in piu' rispetto la benzina verde commercializzata) i prezzi alla pompa sarebbero ridotti della meta' con un vantaggio evidente rispetto la situazione attuale.




flex...



Dal punto di vista tecnico non ci sono problemi per le vetture di nuova costruzione che potrebbero quindi essere equipaggiate con un sistema adeguato, ma certamente si devono modificare i sistemi di miscelazione-alimentazione del motore per tutti i veicoli attualmente circolanti (con dei costi non proibitivi e proprio come accade per l'installazione degli impianti per il gas) considerando anche la sostituzione di quei materiali non adatti all'alcool. Tutto cio' e' gia' possibile da subito, anzi da ieri...con l'applicazioni di kit preparati per i veicoli gia' commercializzati.
La cosa piu' interessante e' che molte case automobilistiche producono gia' vetture in grado di funzionare con benzina o alcool (puri e miscelati) attraverso un sistema indicato con la sigla "Flex" e che puo' essere installato in un secondo tempo (e' stato sviluppato e/o supportato da aziende molto note, quali le italianissime Magneti Marelli, Fiat, quest'ultima leader nel settore delle vetture ad alcool-Flex con i modelli Palio e Marea vendute nel mercato brasiliano!).
Tutto questo avviene gia' in uno Stato che ha saputo trovare la soluzione adeguata all'ascesa del prezzo del greggio, sin dai lontani anni '70, sfruttando le proprie risorse naturali con l'ulteriore vantaggio di seguire le indicazioni per promuovere la riduzione delle emissioni climalteranti ed inquinanti previste dai protocolli internazionali. Produrre canna da zucchero e bruciare il suo estratto chiude un ciclo che tende ad azzerare l'emissione di CO2 causato dagli autoveicoli, al contrario dell'uso di combustibile proveniente dal sottosuolo.

Perche' non ci abbiamo pensato prima noi nel "vecchio continente"? Perche' non compriamo alcool in Italia incentivando assieme l'installazione dei "KIT" per i tanti veicoli a benzina (come fatto negli ultimi 15 anni per il metano ed il gpl)?

Intanto si scopre che al momento non abbiamo convenienza a comprare alcool dal Brasile, ovvero si pagano dei "dazi" molto elevati per l'esportazione di alcool di canna verso l'Europa e gli USA cosi' da non consentire un conveniente scambio (strano ma vero?!). Poi abbiamo una grande pressione delle aziende interessate a lasciare il mercato cosi' come e' oggi, altrimenti sarebbe una sorta di rivoluzione copernicana nel settore dell'autotrazione. Pensate poi all'esigenza di chiudere o riconvertire molte raffinerie. Il discorso e' complesso ed investe piu' settori, pero' e' attualizzabile rispetto ad altre prospettive, magari piu' tecnologiche ma maggiormente avversate.
Io mi sono piu' volte domandato come mai si promuovessero e vendessero sempre piu' auto a gasolio quando era facilmente comprensibile che al momento il vantaggio piu' marcato si ottiene con una vettura che possa usare benzina e gas a tariffe piu' convenienti, con un reale beneficio per l'emissioni in atmosfera. La risposta a questi interrogativi? Basta pensarci sopra due minuti...

Intanto le reti del metano sono, purtroppo, ancora ridottissime ed anche se il gpl va un po' meglio si continua a preferire l'acquisto di un bel turbodiesel "JTD", magari di prestigio, con l'assicurazione di possedere un motore solido, prestante e dal buon rendimento. Peccato che poi qualcuno sia tentato dall'effettuare un pieno con olii-combustibili diversi, stravaganti!

Per concludere mi preme far osservare che ogni novita' in campo di combustibili alternativi e' osteggiata, ostacolata. Negli scorsi anni si e' spesso parlato di veicoli elettrici, ibridi, con il risultato di un lieve avanzamento nella loro diffusione, poi si sono portati avanti dei progetti innovativi e curiosi (si pensi allo sviluppo dei veicoli ad "aria compressa") mentre cio' che gia' esiste e funziona e' lasciato a se stesso in un cantuccio del mondo!
E pensare che anche il nostro Paese ha una sua grande tradizione in una diversa produzione di "alcool", come vino...tutta un'altra questione.
Ma vogliamo metterci a produrre canna da zucchero anche noi? Un po' di occupazione in agricoltura e nell'industria della raffineria, un primo passo per la riduzione dell'emissioni e l'impiego di un prodotto "fatto in casa". Basta poco, almeno studiamoci sopra!






Redattore dell'articolo: Stefano Lucarella-Neasoft





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