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Il motore "rotativo" di Wankel


di Stefano Lucarella






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L'inventore del motore rotativo, ovvero a pistone rotante, e' il tedesco tedesco Felix Wankel. Il motore, sempre a quattro tempi, verso la fine degli anni Cinquanta, trovo' alcune interessanti applicazioni ma, a causa dell'alto consumo, soprattutto nel periodo della "crisi energetica" che sconvolse l'economia occidentale, venne accantonato. Un ulteriore punto debole di questo motore, che sembro' decretarne la fine, fu rappresentato dalla difficolta' di contenere le emissioni di scarico con la conseguente "condanna" delle leggi che sarebbero venute, sempre piu' restrittive contro lo smog e l'inquinamento.
Nella realta' questo tipo di motore genera piu' incombusti ma con il vantaggio di una migliore combustione per le alte temperature richieste nei post combustori anti-smog. Certamente vantaggiosa risulta, invece, la bassa emissione di NOx, ovvero di ossidi di azoto, gravemente dannosi alla salute.
Sono comunque diversi i pregi di questo motore: peso contenuto, dimensioni, silenziosita'.

Tecnicamente, questo tipo di motore appartiene alla famiglia delle macchine trocoidali e rappresenta un'alternativa ai classici propulsori studiati qualche decennio prima dai tecnici italiani e tedeschi. L'albero motore e' munito di un perno guidato da un ingranaggio; il motore ha sezione "triangolare" e si ottiene un rotolamento con un'opportuna eccentricita'. Il numero di "organi" in movimento risulta notevolmente ridotto rispetto gli altri motori quattro tempi a pistoni tradizionali, con un conseguente vantaggio nel funzionamento. Il "wankel" e' essenzialmente composto da una cassa ed un rotore; il raffreddamento e' garantito attraverso un'alettatura oppure un'intercapedine per la refrigerazione a liquido. Il difetto maggiore del rotore e' rappresentato dalla tenuta con la cassa per problemi di durata ma una soluzione consiste nell'impiego di materiali adatti agli spigoli di tenuta (ad esempio ghisa o impasti autolubrificanti) affinche' siano meno duri di quelli della cassa.

Lo schema rappresentato a lato indica le fasi di funzionamento: in celestino l'aspirazione, in rosso lo scoppio, in blu chiaro la compressione, in fucsia lo scarico.

Non si deve pensare al motore rotativo come una trovata estemporanea, infatti il tecnico tedesco ha ispirato alcuni costruttori anche nel recente passato. Con innovazioni tecniche e miglioramenti si puo' rendere il "wankel" un propulsore attuale, come ha dato dimostrazione la Mazda (dopo gli studi e gli impieghi di AUDI-NSU e Renault) che, in questi anni, ha impiegato tale soluzione per vetture sportive...quando si dice che le idee non muoiono mai!



Redattore dell'articolo: Stefano Lucarella-Neasoft

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