logosl serbatoio

Il gas ed i motori!


di Stefano Lucarella






Neasoft Link - http://web.tiscali.it/neasoft



ATTENZIONE: SE POSSEDETE UN IMPIANTO INSTALLATO NEL 2001 ED OMOLOGATO SECONDO IL REGOLAMENTO ECE/ONU 67/01 POTRETE PARCHEGGIARE ANCHE LA VOSTRA VETTURA GPL AL PRIMO PIANO INTERRATO!


Forse non tutti conoscono bene il fenomeno delle NGV in Italia (NGV sta' per Natural Gas Vehicles) che vede oltre 300.000 motori alimentati dal gas e piu' di 300 aree di servizio per la distribuzione del "carburante naturale".

I governi europei hanno portato avanti una serie di iniziative volte alla diffusione di veicoli meno inquinanti che sostituissero soprattutto le vetture a benzina tradizionali, quelle prima del 1992 che risultano piu' dannose all'ambiente. Anche il nostro Paese ha svolto la sua campagna per la conversione al GPL/Metano con una serie di iniziative pubblicitarie oltre che con gli incentivi. Non e' facile, pero', indurre un automobilista all'uso di un nuovo tipo di combustibile, soprattutto dopo molti anni di utilizzo di vetture a benzina. Spesso l'informazione incompleta ed il costo di un impianto da realizzare sulla propria autovettura inducono a lasciar perdere. In effetti, oggi, gli impianti, quando ben realizzati, sono sicurissimi ed abbastanza economici, inoltre risultano realmente "prestazionali"... soprattutto con l'avvento dell'elettronica in perfetta simbiosi con quella presente in modo preponderante nelle vetture moderne. Ecco allora una piccola sintesi dei possibili impianti realizzabili sulle vetture del passato o su quelle attualmente in commercio.

Prima di tutto un elenco dei componenti convenzionali di un generico impianto a gas:

PRESA DI CARICO, GRUPPO SERBATOIO/VALVOLE/CONTENITORE PARZIALE, COMMUTATORE, CENTRALINA, ELETTROVALVOLA DI INTERCETTAZIONE, ATTUATORE DI FLUSSO, RIDUTTORE E VAPORIZZATORE, MANICOTTI VARI E TUBI DI CONNESSIONE.

Ci sono tre tipologie fondamentali di impianti:

Schema tradizionale (tipo aspirato)
Schema ad iniezione (gassosa)
Schema ad iniezione di nuova generazione (liquida)

Ovviamente i costi degli impianti crescono verso quelli ad iniezione liquida, anche se apparentemente si impiegano meno componenti, per la componentistica e per l'ancora bassa diffusione...inoltre il prezzo si gonfia secondo gli accessori che vengono richiesti all'installazione: serbatoi "toroidali", indicatori di livello elettronici, variatori di fase, infine collaudi.


IMPIANTO TRADIZIONALE
componenti


Lo schema tradizionale si impiega per le vetture con carburatore monocorpo o doppiocorpo. Non si dispone di centralina elettronica ed il gas si immette nel cilindro per via meccanica, sfruttando la differenza di pressione nel condotto dell'aspirazione. Si impiega un riduttore che ha il compito di portare il gas dallo stato liquido a quello di "gas" (si chiama infatti riduttore/vaporizzatore ed agisce sulla pressione). Di seguito si introduce una quantita' stabilita di combustibile attraverso un miscelatore. Un commutatore stabilisce il tipo di combustibile da impiegare con delle elettrovalvole apposite.

Nel caso di autovetture ad iniezione (molte dalla fine degli anni '80) si introduce una centralina elettronica per GPL che lavora con la centralina originale del motore per misurare la quantita' necessaria di gas attraverso un ulteriore elemento, il dosatore. Il funzionamento garantisce maggior precisione e minori consumi.


IMPIANTO A INIEZIONE
componenti


Tale schema non presenta troppe differenze rispetto al tipo tradizionale. A partire dal "dosatore", pero', il gas viene inviato ad un distributore controllato dai dati che provengono dalla centralina del GPL. A questo punto entrano in gioco gli iniettori collocati, attraverso una modifica dei collettori, sulle valvole di aspirazione.
In questo caso si ottiene un funzionamento fedele alle richieste della centralina elettronica originale del sistema di alimentazione del motore.


IMPIANTO A INIEZIONE LIQUIDA
componenti


Molte case produttrici di impianti sono ancora in fase di sperimentazione ed alcune hanno raggiunto risultati eccellenti con i primi sistemi di inezione liquida, ormai in commercio.

In questo sistema, ovviamente, non si dispone del riduttore/vaporizzatore, poiche' interessa ottenere una quantita' prefissata di gas allo stato liquido (come se si trattasse esattamente di combustibile benzina!). Ovviamente e' necessario l'impiego di una pompa di mandata oltre che di un regolatore. Questi passaggi devono consentire di mantenere lo stato liquido e richiedono anche un collegamento (un'interfaccia) alla centralina della vettura in maniera da non alterare le richieste agli elettroiniettori (montati come nel caso precedente sulle sedi delle valvole). Il sistema ha un funzionamento sequenziale (a volte adottato anche nell'iniezione a "gas") che rispetta i comandi della centralina elettronica originale inviando il GPL secondo tempi e dosi ottimali.

Il sistema risulta cosi' di semplice applicazione, trovandoci nelle stesse condizione di un combustibile liquido. La centralina originale opera per il nuovo tipo di alimentazione senza compromettere consumo di GPL e sua precisione nell'erogazione.



Due componenti da approfondire per un impianto a gas sono il Riduttore di pressione (nella foto qui sotto) e la Sonda Lambda.

riduttore


Il riduttore di pressione, o regolatore, e' un componente fondamentale. In effetti il gas contenuto nel serbatoio si trova alla pressione di 200 bar mentre la richiesta all'impianto e' di un valore compreso tra i 2 ed i 9 bar (si rammenta, poi che la pressione atmosferica e' circa 0,002 bar !). Per ottenere la pressione giusta e' necessario l'impiego del riduttore che risulta costituito da un corpo altamente resistente con alcune camere a pressione che svolgono appunto il compito di ridurre il valore a quello desiderato (questo attraverso degli orifizi, in piu' stadi) dal miscelatore, dal distributore oppure dall'iniettore.

Ogni stadio del riduttore (di solito si hanno 2 o 3 stadi) deve ottenere un salto di pressione tra due camere; questo salto si realizza attraverso un diaframma elastico oppure uno stantuffo a tenuta. Nella camera si avra' una regolazione considerando una portata di gas costante attraverso un orifizio e tenendo presente che i valori tarati dipenderanno anche dal numero degli stadi del riduttore.



La sonda lambda invece, come molti sanno, ha la funzione di recepire (in qualita' di sensore) i dati sui gas di scarico nel catalizzatore. Ovviamente le vetture catalizzate ottimizzano la combustione in funzione dei dati recepiti per correggere le emissioni. Ma la sonda non e' costruita per la doppia alimentazione, infatti la regolazione non e' compatibile con il combustibile GPL, ovviamente differente dalla benzina, e quindi la centralina funzionerebbe in maniera corretta solo nel caso della benzina.

Per risolvere il problema, i kit degli impianti a gas impiegano un emulatore che apporta le modifiche dovute ai dati prima che questi raggiungano la centralina.



Redattore dell'articolo: Stefano Lucarella-Neasoft



Fiat 500 Macintosh Sergio Leone
Neasoft Spigolature download




SOTTO L'INDIRIZZO mail PER UN ARTICOLO O PER ALTRE INFORMAZIONI!

Cassetta posta neasoft@virgilio.it



TORNA alla Prima Pagina La 500 a GPL! TORNA a CONFRONTI Auto & Motori

Tutti i marchi sono registrati, protetti e di proprieta' delle rispettive aziende produttrici. Le foto e le riproduzioni sono indicative. La menzione di prodotti o la citazione di nomi e personaggi ha solo scopo informativo e non costituisce ne' una segnalazione ne' un suggerimento. Si chiede scusa per le inesattezze o le imprecisioni di qualsiasi genere. Neasoft 2000.