MONO -> STEREO

Conversione da mono a pseudo stereo

Mentre è facile convertire un segnale da stereo a mono (basta miscelare i canali), ovviamente non è possibile convertire un file da mono a stereo, in quanto in un file mono non sono presenti le informazioni relative alla posizione degli strumenti nello spazio, per cui la conversione può realizzare solamente un effetto pseudo stereo.

E' possibile creare cioè un allargamento dell'immagine sonora, simile a quello di un segnale stereo anche se vero stereo non è. Un po' come dipingere un film in bianco e nero.

Infatti per questo motivo molti preferiscono tenere le tracce in mono, comunque è una storia controversa.

Si può in ogni caso provare un insieme di diverse tecniche. Vediamo quali.

 

TECNICHE DI CONVERSIONE

Esistono diverse tecniche che si prefiggono di creare nell'ascoltatore l'illusione di ascoltare un vero segnale stereo. Eccone alcune, si assume che si parta dal segnale mono copiato in entrambi i canali sx e dx, potremmo chiamarlo dual-mono:

1) E' forse la tecnica più vecchia del mondo (ma quando mi sono cimentato per la prima volta a tentare di dare un corpo stereo a delle registrazioni mono l'ho scoperta a tentativi, poi ho saputo che ho inventato l'ombrello... pazienza!), si tratta di ritardare il segnale presente su di un canale rispetto all'altro. Ad esempio facendo iniziare il canale sx 5 ms dopo quello dx. Spesso si utilizzano ritardi più ampi, anche 10 - 25 ms.

Difetti:

a) il ritardo tra le tracce, specialmente se pronunciato, può dare la sensazione che il suono sia sbilanciato, ossia che la sorgente sonora sia spostata tutta verso il canale che genera il suono in anticipo. Ad esempio se ritardiamo il canale sx il suono sembrerà provenire da dx.

b) il segnale generato non è mono compatibile. Ciò significa che se ad esempio venisse trasmesso per radio e poi ascoltato con una radio mono potrebbe accadere che determinate frequenze vengano cancellate ed altre aumentate, infatti la distorsione di fase provocata dal mix dei 2 canali potrebbe portare a risultati imprevedibili e comunque poco gradevoli.


2) Una tecnica più sofisticata consiste nel ritoccare leggermente (facciamo l'1% o anche meno) l'intonazione di un canale rispetto l'altro.

Una così piccola differenza generalmente non viene avvertita ed anzi arricchisce il suono, ed in più lo allarga molto in quanto i canali sono fisicamente differenti anche se molto simili. Proprio ciò che si voleva ottenere. Ho realizzato uno script per il programma CoolEdit Pro 1.2 che implementa questa funzione.

Difetti:

Anche in questo caso ci possono essere dei difetti nel caso si intenda ascoltare il brano in mono, in quanto la differente intonazione può creare dei battimenti sgradevoli in taluni casi, ma se usato accortamente questo metodo è decisamente migliore del precedente, a condizione però che il programma che esegue l'elaborazione della delicata fase di stretching fornisca una sufficiente precisione e fedeltà di conversione. Generalmente questa operazione richiede molto tempo per venire eseguita, in quanto impegna parecchio il processore, soprattutto il coprocessore matematico.


3) Una tecnica differente, stavolta completamente mono compatibile è utilizzata anche da alcuni apparecchi commerciali designati proprio a svolgere questa funzione via hardware.

E' comunque possibile realizzarne una versione software. Anche di questo ho realizzato uno script per il programma CoolEdit Pro 1.2.

Ecco la descrizione: Si somma al segnale mono lo stesso segnale ritardato di tot ms, ad esempio 16 ms. Attenzione però, su di un canale il segnale viene aggiunto in fase, sull'altro in opposizione di fase.

Questo genera un buon effetto pseudo stereo. Nel caso che i 2 canali vengano miscelati per ottenere un segnale mono le 2 componenti ritardate, essendo in opposizione di fase, si annullano e si ottiene così nuovamente il segnale originale.


4) Un'altra tecnica prevede una sovrapposizione al segnale mono di un riverbero tridimensionale.

Difetti:

E' importante la qualità dell'effetto di riverbero per poter ottenere un buon realismo, si tratta di una tecnica mono compatibile, ma è controindicato utilizzarla quando si ha a che fare con dei wave già riverberati in quanto il livello di riverbero può diventare eccessivo.


5) Un'ulteriore tecnica consiste nel differenziare i 2 canali tramite un filtraggio. Si esaltano e riducono determinate frequenze su di un canale tramite un filtro con curva di risposta simile, per intenderci, al simbolo di MacDonald. Sull'altro canale si imposta un filtro con curva opposta.

Difetti:

Questa elaborazione tende a creare notevoli distorsioni di fase, inoltre è difficile riuscire ad impostare i filtri. Non sono riuscito ad ottenere risultati degni di nota.

 


SCRIPT

Questo è tutto, se qualcuno volesse scaricare il file zippato con i 2 script per CoolEdit Pro può farlo cliccando qui. Il file degli script va messo nella cartella SCRIPTS del programma.

L'utilizzo è semplice, si tratta di caricare un WAV e poi lanciare uno dei 2 script, il file verrà automaticamente convertito in pseudo stereo.

Ogni script effettua l'operazione con un algoritmo differente, che appare nella descrizione dello script medesimo. Per velocizzare l'operazione è consigliabile disattivare l'UNDO.