REGISTRAZIONI

 

Musica classica: il barocco italiano. La mia prima esperienza di registrazione. Da qui partono alcuni consigli e regole dovute alla "sperimentazione attiva", conditi con l'esperienza di registrazioni successive. Ecco tutto riassunto qui sotto.

ATTREZZATURA

Per una buona registrazione è opportuno utilizzare un DAT, io ho utilizzato un TASCAM DA-P1 della TEAC (TASCAM è infatti la divisione registratori della TEAC). L'essenziale è che si tratti di un apparecchio stereo di buona qualità. C'è chi registra direttamente con il PC, ma io lo trovo sconsigliabile e scomodo per vari motivi che vedremo in un secondo momento.

La frequenza di campionamento standard di un DAT è di 48 KHz, ma se intendete realizzare un CD è opportuno registrare a 44,100 KHz, che è la frequenza utilizzata dai CD. In realtà 48 KHz danno (teoricamente) risultati migliori, ma è importante la qualità del downsample finale per portare il campionamento a 44,100 KHz per la produzione del CD.

Se si utilzza una Sound Blaster Live! (qualunque versione) sarebbe preferibile comunque utilizzare la frequenza di 48 KHz, in quanto l'hardware della scheda lavora in ogni caso a questa frequenza. Poi viene fatta una conversione (non so se direttamente dall'hardware oppure dal driver). Ciò potrebbe causare una perdita di qualità. Tanto vale lavorare sempre a 48 KHZ e convertire a 44,100 KHz solo prima della masterizzazione finale.

I microfoni: devono essere di buona qualità ed è opportuno che siano del tipo a condensatore, di buona sensibilità, ma che non saturino con gli improvvisi "forte" dell'orchestra. Devono avere, insomma, una buona dinamica. Generalmente funzionano alimentati con una piletta interna.

Se intendete registrare all'aperto non dimenticate di mettere la gommapiuma sul microfono: serve ad evitare di sentire delle "botte" e rumoracci strani dovuti al vento.

Attenzione ai cavi. Ho fatto un semplice collegamento tra i microfoni e l'apparecchio di registrazione con circa 35 m. di cavo già fatto. Cavi economici possono riservare sorprese.

Nel mio caso, ad esempio, si sentiva la radio. Oddio, non sarebbe cambiato granché se invece si fosse sentita la televisione! Ho quindi preferito arrangiarmi facendo personalmente i cavi per i microfoni.

Ho acquistato 70 m. di cavo schermato 2 capi 1 schermo, di buona qualità ed i necessari connettori per attaccare i cavi ai microfoni ed al Tascam. Per sicurezza all'interno dei connettori dal lato Tascam ho posizionato dei semplici filtri anti radiofrequenza realizzati con banalissima rete RC. E' venuta una coppia di cavi da 35 m. che è uno spettacolo!

REGISTRAZIONI IN "STUDIO"

Questa è una mia esperienza di registrazione in una villa. Questa è stata scelta come "studio" per la sua ottima acustica (ospitò parecchi concerti, anche uno dei prestigiosi "Solisti Veneti" che avrebbero voluto anche effettuare una registrazione vista l'ottima acustica). In più, essendo "fuori dal mondo", è ben isolata dai rumori esterni.

In partenza bisogna considerare che si devono porre in attivo tutti quegli accorgimenti volti a ridurre il rumore, ad esempio dotare le sedie di feltrini antirumore e possibilmente coprire il pavimento con dei tappeti. La mia soluzione è stata proprio quella di coprire il pavimento con dei grossi tappeti. Io ho portato quello del mio salotto, altri hanno portato i loro. In mancanza si potrebbe sempre svaligiare qualche marocchino! Scherzi a parte nel gruppo è facile trovare ciò di cui si ha bisogno.

Anche i fogli di musica svolazzanti possono produrre "rumori molesti". Per ovviare a ciò è possibile fare dei fogli grandi attaccando diverse fotocopie in modo da minimizzare il numero delle pagine da sfogliare o altre cose del genere. Comunque si pensi di procedere sarà sicuramente necessario adottare dei rimedi caserecci dell'ultim'ora per accomodare le sorprese che possono capitare. Non avete idea di quante cose facciano rumore (evitate almeno di mangiare fagioli prima della registrazione)!

Bisogna porre attenzione al posizionamento degli strumenti e, naturalmente, dei microfoni. Generalmente è opportuno che lo strumento solista sia posto al centro dell'ambiente, con i microfoni posti ai lati dell'ambiente stesso, qualche metro più in la.

Per una buona registrazione è opportuno che lo strumento solista "emerga" un pò di più rispetto al resto dell'orchestra. Per ottenere un perfetto equilibrio sonoro bisogna fare alcune prove. Dopo vari tentativi per il posizionamento dei microfoni ho trovato una regola che è andata bene nel mio caso. Mi sono seduto al posto del solista ed ho fatto puntare i microfoni su di me. Un pò più in basso, però, verso il pavimento. Così il suono degli strumenti più bassi (contrabbasso e violoncello) viene esaltato (questi strumenti, in virtù del loro contatto con il pavimento creano una certa "onda di terra") e si sente meno il riverbero sulla parete posteriore. In più ciò è servito ad attenuare il suono del clavicembalo, altrimenti molto invadente. Fatto tutto ciò siamo a posto... no! Ed alla luce chi ci aveva pensato?

LA LUCE

Già, qui è abbastanza buio, è opportuno provvedere ad una buona illuminazione. Noi abbiamo trovato comodo l'impiego di tre "lampioni" realizzati ad hoc però ci si può arrangiare come meglio si crede, cercando di evitare eccessi di fili volanti e lampade traballanti che finiscono con il cadere a terra (ed incendiare il tappeto...) oppure in testa a fare la "permanente" a qualcuno nella foga dell'esecuzione. In effetti abbiamo visto che le lampadine pericolanti sono fonti di problemi. E' anche saggio allontanare tutto ciò che riguarda l'impianto di illuminazione dai fili dei microfoni, al fine di evitare ronzii e disturbi in fase di registrazione.

INTERFERENZE

A proposito di disturbi, durante la registrazione di un coro in una chiesa non riuscivo a trovare la sorgente di un leggerissimo ronzio. Si sentiva appena in cuffia, ed in più l'analizzatore di spettro segnalava un leggerissimo segnale (poco sopra la soglia del fruscio) all'incirca a 7 KHz. Frequenza un pochino strana, in verità. Ho pensato che la causa fossero i trasformatori di alcune lampade alogene che illuminavano l'altare, ma spegnendole la cosa non si è risolta. Alla fine è saltato fuori che l'interferenza veniva causata da lampade parecchio distanti, erano quelle in alto, che illuminavano la cuspide.

Sempre a proposito di disturbi, bisogna ricordarsi, in caso di registrazioni in chiesa o comunque in un luogo nel quale esiste un impianto di amplificazione, di verificare che questo sia spento durante le registrazioni. Molto spesso non ci si accorge che i microfoni sono inseriti, ma il segnale amplificato ed emesso dagli altoparlanti può falsare (per non dire rovinare) tutto il lavoro di registrazione.

BANCO DI REGIA

E' ovvio che tutta la fase di registrazione deve venir seguita in cuffia in modo da verificare la qualità del materiale che viene acquisito. Per far ciò è opportuno che l'operatore che segue la registrazione non venga disturbato dall'ascolto diretto, ma senta solamente quanto captato dai microfoni.

E' opportuno quindi l'impiego di una cuffia di buona qualità e che permetta un discreto isolamento acustico, in modo da non risentire delle inevitabili interferenze ambientali. Per questo ho predisposto cavi microfoni molto lunghi: per poter allontanarmi con il DAT il più possibile e mettermi su di un tavolino (chiamiamolo pomposamente banco di regia) posto in un luogo il più possibile isolato acusticamente dalla sede delle registrazioni.

E qui ci troviamo di fronte ad un piccolo problema: dato che ci troviamo isolati dal luogo dell'esecuzione, come comunichiamo per segnalare che siamo pronti a registrare, che la registrazione è in atto, che va sospesa per un rumore estraneo oppure altro? Gli altri possono comunicare con noi semplicemente parlando, ma viceversa? Io ho fatto una piccola centralina con 2 interruttori, 35 m di cavo e, dall'altro lato, 2 lampade, una verde ed una rossa.

Mi sono poi accordato con il direttore:

luce verde=niente registrazione;

luce verde+rossa=sto per registrare (oppure, alla fine del brano, sto per smettere di registrare);

luce rossa=registrazione in atto.

Nel caso che qualcosa vada storto il lampeggiamento delle luci significa interruzione.

Ad una domanda rispondo si con lampeggiamento della luce verde e no con lampeggiamento della luce rossa.

E' opportuno lasciare alcuni secondi di silenzio prima di iniziare a suonare. Per questo attivo la luce verde+rossa ed inizio a registrare. Dopo qualche secondo spengo la luce verde ed a questo punto devono partire a suonare.

Un errore che può accadere frequentemente è quello di interrompere la registrazione prima che si siano smorzati gli armonici alla fine del brano. Più spesso qualcuno comincia a fare i suoi commenti alla fine, che vanno a sovrapporsi alla coda della nota finale. GRRRR!!! Per questo alla fine della registrazione attivo la luce verde insieme alla rossa ed attendo qualche secondo che si sia smorzato il riverbero. Poi spengo la rossa ed il registratore.