Date: Tue, 01 May 2001 09:30:28 +0200
From: lettera firmata
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Queste ed altre eventuali variazioni sono indicate da parentesi quadre.
Dall'ultima ecografia eseguita i primi di Marzo ad oggi, è risultata un abbondante crescita del liquido amniotico e il bambino pare abbia recuperato la settimana di ritardo nell'accrescimento e non risultano alcune anomalie visibili: cosa vuol dire e quali rischi posso correre? Inoltre, alla visita si è rilevato che il collo dell'utero è completamente raccorciato: in relazione a quanto detto precedentemente, può significare un parto prematuro?
La prego di darmi una risposta esaudiente ed onesta.
La ringrazio anticipatamente.
Cordiali saluti
[lettera firmata]
[NdR: sarebbe importante avere i dati di questi accrescimenti e riduzioni, per capire se il fenomeno e' normale o meno, si veda a proposito le spiegazioni su "Il controllo della gravidanza fisiologica" nell' area Futuri genitori]
Date: Wed, 02 May 2001 09:57:35 +0200
From: "Dr. Ciro Comparetto" <cicomp@tin.it>
Modificazioni del volume del liquido amniotico in eccesso (polidramnios)
sono solitamente collegate ad alterazioni dei meccanismi di produzione e/o
di assorbimento del liquido stesso da parte del feto e/o delle membrane e si
associano frequentemente a patologie malformative o dismetaboliche fetali.
Nel Suo caso, dal momento che sono state escluse anomalie fetali,
propenderei per una patologia dismetabolica materna (anche latente), tanto
più che vi è stato anche un apparente recupero del ritardato accrescimento
(anche questo è un segnale di possibile presenza di dismetabolismo.
Suggerirei, a questo proposito, di controllare i valori delle curve
glicemiche e di correggere eventuali squilibri dietetici.
Per quanto riguarda il rischio di parto pretermine, il rilievo di un collo
raccorciato non dovrebbe di per sé costituire un elemento di preoccupazione,
a meno che non vi sia anche un dilatazione in atto, e comunque la diagnosi
di travaglio pretermine non si fa sulla base della dilatazione cervicale ma
sulla base delle contrazioni uterine.
Cordiali saluti
Dr. Ciro Comparetto