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Forum: Genitori

Problemi dello svezzamento


Date: Tue, 05 Jun 2001 10:33:19 +0200
From: lettera firmata
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Perché non c'è univocità di parere riguardo l'inizio dello svezzamento? Biscotto granulare, frutta, pappe lattee si possono introdurre durante il terzo mese di vita o è opportuno aspettare il compimento del quarto?
Nel mio specifico, la mia bambina di 14 settimane è da tre che è passata dall'allattamento naturale a quello artificiale.  Quello che ho notato è che tra una poppata e l'altra non riesce a riposare tranquillamente come prima, e non sempre riesco a far intercorrere le tre ore e mezzo che mi ha consigliato il pediatra. Al momento del pasto però il quantitativo di latte che assume è quasi sempre costante: 100 grammi. Così a seconda delle giornate, fa dai 4 ai 6 pasti al giorno, variando continuamente anche l'ora della prima poppata: può essere alle tre o alle quattro come anche alle otto del mattino. Non è ora che inizi a regolarizzarsi con gli orari? in questa ultima settimana è cresciuta  150 grammi ora pesa 5,6 chili. Potrebbe essere che il latte (similac plus 1)non copre più il suo fabbisogno? Il mio pediatra è contrario ad integrazioni mentre altri bambini nati con lei già hanno assaggiato qualcos'altro.Cosa è giusto fare?
grazie


Date: Wed, 06 Jun 2001 09:49:47 +0200
From: Carlo Dani

Cara signora,
il motivo per cui non c'e uniformità riguardo l'epoca di inizio dello
svezzamento è che non ci sono studi che dimostrino "scientificamente" che
esiste un momento migliore di altri. Certo è, comunque, che la maggior
parte dei pediatri non consigliano di anticipare lo svezzamento. In
particolare, ritengo preferibile attendere almeno il 4° mese prima di
introdurre alimenti diversi dal latte, in particolare nel caso di lattanti
che come nel suo caso assumono il latte senza problemi e dimostrano una
crescita adeguata.
Lo svezzamento, a parte il biscotto granulare che di solito viene
considerato una integrazione del latte, dovrebbe avvenire con pappe salate,
evitando le pappe dolci (farine lattee).
Riguardo alla quantità di latte assunto, essa ha una importanza relativa
quando per l'appunto il lattante cresce bene. In altre parole, se il
bambino/a cresce bene vuol dire che la quantità di latte che assume è
adeguata, così come il numero dei pasti.
Quanto al fatto che la piccola "non riesce a riposare tranquillamente come
prima", ciò è probabilmente dovuto al fatto che il latte artificiale è meno
digeribile di quello materno e la sua assunzione si associa più
frequentemente a problemi di evacuazione che possono (è il suo caso ?)
infastidire i lattanti.
La regolarizzazione dei pasti (e del sonno)rimane un problema di grande
importanza. Se da un lato, infatti, è consigliabile che i lattanti si
autoregolino, mangiando quando e quanto vogliono, dall'altro è auspicabile
che i piccoli durante la notte dormano. Un compromesso può essere quello di
lasciare che i piccoli mangino a rischiesta durante il giorno, abituandoli
nel contempo ad assumere sempre un pasto alla sera tardi (23.00- 24.00). In
questo modo, spesso (ma non sempre), si ottiene di eliminare abbastanza
presto il pasto della notte.
Penso, infine,che l'intervallo di tre ore e mezzo consigliatole dal
pediatra sia indicativo e non tassativo.
Cordiali saluti.

Dottor Carlo Dani



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