Date: Mon, 6 Aug 2001 12:06:27 +0200
From: "Giada Ciancaleoni" <giadacian@tiscalinet.it>
Ho partorito il 14/05/01 una bimba di 35 settimane sanissima e non eccessivamente piccola (2.840Kg e 49 cm alla nascita!),la rottura delle acque era avvenuta circa 48 ore prima ma senza inizio del travaglio. Dopo 24 ore mi hanno somministrato ossitocina, ho avuto contrazioni molto ravvicinate ( a circa 2 minuti di distanza) e dolorose ma il collo dell'utero è rimasto fisso come dilatazione tra i 2 e 3 cm.Dopodichè mi hanno praticato l'anestesia epidurale,con lo scopo + che di diminuire il dolore di aiutare il collo dell'utero ad ammorbidirsi, ma l'esito è stato ancora negativo, nonostante i dolori fossero passati in un attimo.
Improvvisamente. dopo 12 ore di travaglio la bimba ha cominciato a risentirne e sono intervenuti con un cesareo d'urgenza.
A quasi 3 mesi mi chiedo ancora da cosa sia dipesa la rottura delle membrane dato che tutto procedeva normalmente, se potrebbe ricapitarmi, come mai il travaglio non è mai iniziato , ma soprattutto se il modo di intervenire dei medici dell'ospedale Fatebenefratelli di Roma non ha messo in pericolo sia me che la mia piccola.
Terrei molto ad un vostro parere
grazie infinite anticipatamente
Date: Sun, 16 Sep 2001 16:54:27 +0200
From: "Mariarosaria Di Tommaso" <mditommaso@libero.it>
Gentile signora,
prima di tutto desidero tranquillizzarLa sul tipo di trattamento terapeutico ricevuto in occasione del parto. E' perfettamente corretto ed in linea con i protocolli comunemente usati in occasione della rottura prematura pretermine delle membran.
Per quanto riguarda la patogenesi ovverosia le cause, oggi si ritiene che un ruolo importante sia giocato dai processi infettivi (anche clinicamente del tutto silenti) che attraverso il rilascio di sostemze mediatrici dell'infiammazione portano alla rottura delle membrane. L'aver avuto un parto pretermine costituisce comunque un fattore di rischio per parto pretermine anche nelle successive gravidanze.
Cordialmente
Mariarosaria Di Tommaso