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Forum: Genitori

Crescita fetale rallentata


Date: Wed, 03 Oct 2001 18:22:14 +0200
From: lettera firmata
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Sono alla 30-esima settimana e l'ecografia eseguita questa mattina ha evidenziato un rallentamento nella crescita fetale (circonferenza addominale=25 centile, mentre nell'ecografia eseguita in 27-esima settimana era 50 centile. I valori di circonferenza cefalica, diametro biparietale e femore sono invece pari a 50 centile). Permane, inoltre, una pulsatilità aumentata delle arterie uterine già evidenziata nelle ecografie eseguite in 27-esima settimana e in quella morfologica. Gli ottimi specialisti che mi stanno seguendo mi consigliano il riposo, ma io sono comunique molto preoccupata .... potreste chiarirmi quali sono i rischi che corre il mio bambino e quanto influeisce il riposo su questi valori. Vi ringrazio anticipatamente per l'attenzione che vorrete dare alla presente.

[lettera firmata giunta alla redazione di www.neonatologia-online.it]


Date: Sat, 06 Oct 2001 09:28:07 +0200
From: "Dr. Ciro Comparetto" <cicomp@tin.it>

Nel controllo dell'evoluzione della gravidanza durante il II e III trimestre, uno degli aspetti principali è rappresentato dall'individuazione dei casi in cui è presente una condizione di rallentamento degli scambi metabolici fra madre e feto attraverso la placenta, che frequentemente si manifesta con un ritardato accrescimento intrauterino.

In altre parole e' possibile che, per diversi motivi, il feto riceva meno nutrienti ed ossigeno, si liberi meno facilmente di alcuni metaboliti... attraverso la placenta. In questi casi puo' iniziare a crescere meno velocemente. Questa situazione puo' essere considerata normale (non siamo tutti uguali e quindi non esiste una "dose esatta" di nutrienti, ossigeno...) oppure no, dipende da "quanto" la crescita rallenta.

I rischi per il bambino in questi casi sono infatti direttamente proporzionali all'entità del ritardo di crescita, che aumenta con l'aggravarsi dell'insufficienza placentare e consistono in una progressiva sofferenza fetale cronica che nei casi piu' estremi può diventare acuta e richiedere l'immediato espletamento del parto.

Ovviamente, con i mezzi diagnostici oggi a nostra disposizione (ecografia, flussimetria, cardiotocografia) siamo in grado di monitorare strettamente le condizioni fetali e quindi di poter intervenire in tempo ai primi segnali di allarme.

Bisogna anche ricordare che vi sono diversi meccanismi di compenso che possono essere messi in atto dall'unità feto-placentare prima che si arrivi ad una situazione critica, per cui, soprattutto nel Suo caso, direi che possiamo stare abbastanza tranquilli.

Le possibilità terapeutiche sono rivolte al trattamento dei fattori causali materni:

Cordiali saluti

Dr. Ciro Comparetto


Date: Tue, 16 Oct 2001 09:52:45 +0200
From: lettera firmata

Le ultime ecografie eseguite dalla mia ragazza, evidenziavano un netto calo dell'accrescimento fetale: peso Kg 2300 38sett.(ecografica 37sett.). considerato quanto sopra ci possono essere dei pericoli alla nascita se la mia bambina conserverà questo peso?

La ringrazio e Le invio i miei distinti saluti

[lettera firmata giunta alla redazione di www.neonatologia-online.it]


Date: Tue, 16 Oct 2001 12:22:43 +0200
From: "Firmino F. Rubaltelli"

Si tratta sicuramente di un ritardo della crescita intrauterina del feto. Comunque, considerato il peso, non dovrebbero esservi problemi maggiori. Vi può essere il rischio di una ipoglicemia neonatale e di qualche difficoltà di alimentazione.

Con i migliori auguri.

Firmino Rubaltelli


Date: Tue, 16 Oct 2001 17:39:41 +0200
From: "Mariarosaria Di Tommaso" <mditommaso@libero.it>

Gentile Signore,
il rallentamento della crescita fetale, dopo essere stato diagnosticato ecograficamente sulla base dei parametri ecobiometrici rilevati, impone un approfondimento sulle condizioni di benessere fetale mediante esami quali la flussimetria ombelicale ed il tracciato cardiotocografico.

Considerata l'epoca di gravidanza (quasi a termine) qualora le condizioni fetali non fossero del tutto rassicuranti è consigliabile indurre il parto per via vaginale o addominale a secondo della situazione ostetrica.

Viceversa se la fase di rallentamento della crescita è stata del tuttto superata e le condizioni di benessere fetale sono buone non ci sono controindicazioni al proseguimento della gravidanza.

Cordialmente
Mariarosaria Di Tommaso



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