Discografia

 

HESHER

Hesher (abbreviazione di "hey, sure!") fu realizzato tra l'aprile e il marzo del '96, come CD demo, composto da sette canzoni  e promosso attraverso la partecipazione a numerosi concerti. Il primo singolo che cominciò a sentirsi in radio fu Fly, seguito da Where?. 

Tre canzoni di questo CD ("Truck", "In front of me" e "D.C.") non furono registrate nuovamente in Curb, come invece avvenne con "Where","Left","Fly" e "Window Shopper". 

 

 

 

CURB

Realizzato nel settembre del 1996, Curb
 diede a chiunque avesse sentito Hesher o altre canzoni dei Nickleback un buon assaggio delle loro abilità musicali.  Curb è stato di fatto il CD che ha fatto conoscere i Nickelback in Canada e si è molto sentito nei programmi radio; è stato anche realizzato un video della canzone fly. Curb è stato nuovamente realizzato dalla Roadrunner Records il 25 giugno 2002 che ha trasformato completamente la copertina e le foto all'interno del CD, ma le canzoni sono rimaste le stesse.

 

 

THE STATE

Nel 1998 la band, convinta dei propri mezzi, decide di iniziare ad autopromuoversi presso le radio e di curare personalmente la distribuzione dei propri dischi. Nel frattempo mette da parte 30.000 dollari per registrare il proprio secondo album, “The State”, che viene pubblicato nel gennaio del 2000. Fu un debutto assolutamente esplosivo, con Breathe e Leader Of Men che raggiunsero entrambi la Top Ten delle classifiche del Mainstream Rock e Old Enough che entrò nella Top 20. “E’ stato fantastico”, si compiace il chitarrista Ryan Peake. “L’effetto a catena dell’album fu fenomenale. Siamo partiti bene in Canada e già si parlava di noi negli Stati Uniti. Siamo andati ben oltre le più rosee aspettative, è stato davvero un grande inizio!” I Nickelback si esibirono senza sosta per ‘The State’ e dopo 200 concerti, da semisconosciuti che erano, passarono a suonare davanti a più di un milione di persone con gente del calibro di Creed, 3 Doors Down, Fuel ed altri ancora. Questo fa guadagnare al gruppo l’interesse di diverse case discografiche: i Nickelback firmeranno poi con l'EMI in Canada e negli USA con la Roadrunner Records, che ripubblica “The State” nello stesso anno. L'album vende l’impressionante cifra di 500.000 copie.

 

 

 

SILVER SIDE UP

 Un tragico giorno, l'11 settembre 2001, coincide con il lancio del nuovo lavoro dei Nickleback.
Un mucchio di canzoni incluse in ‘Silver Side Up’ in realtà furono scritte addirittura prima dell’uscita di ‘The State’ in America e furono provate in giro per il Paese davanti ad un pubblico appassionato ed esigente. Fra queste, autentici classici quali Money Bought, Hang Nail e Where Do I Hide?

La fortuna del CD Silver Side Up incomincia con il lancio del singolo How You Remind Me scritto per prova appena prima che il gruppo si preparasse ad entrare in studio. “Questo è il bello di fare musica – a volte le canzoni migliori saltano fuori in un quarto d’ora senza che te l’aspetti,” asserisce con entusiasmo la voce e chitarra Chad Kroeger. Questo brano svela un lato più profondo e spirituale dei Nickelback. In How You Remind Me Kroeger canta ‘Non ho mai fatto le cose per bene/Non mi sono nemmeno mai ridotto a rubare/Stanco di vivere senza capire/Mi sento male e non provo nulla di preciso.’ Il tutto accompagnato da una tranquilla chitarra melodica. “Ci riferiamo a quando la persona che hai sposato o con cui vivi inizia all’improvviso a rinfacciarti tutti i tuoi errori”, spiega Kroeger.

Ad un ascolto più attento di ‘Silver Side Up’ ci si accorge immediatamente che i testi di Chad sono diventati molto più personali ed introspettivi. “Tutti mi hanno fatto notare di essere stato estremamente metaforico nell’ultimo disco”, ammette Chad. “Pensavo di riuscire a non scoprirmi se fossi stato metaforico e vago.” Ed invece il segreto è svelato in ‘Silver Side Up’, in cui Kroeger & C. si scontrano apertamente con i propri demoni. Kroeger appare insolitamente pacato soffermandosi su Too Bad. “Parla di mio padre”, spiega tranquillamente. “Il ritornello ‘E’ uno schifo, non si può tornare indietro/Andiamo avanti, parliamone’ si riferisce a mio padre che non c’è mai stato mentre crescevo ed a quanto io desideravo che invece fosse lì con me. Si riferisce al desiderio di tornare indietro nel tempo e di avere potere su cose che invece sfuggono totalmente al tuo controllo”. Un altro tipico esempio è Never Again, un pezzo ispirato all’esperienza di assistere a tragedie che si consumano fra le mura domestiche: “E’ ubriaco un’altra volta/Adesso esplode/Lei deve aver sbagliato in qualcosa stasera/Il soggiorno si trasforma in un ring/Quando lo vedi è meglio tagliare la corda.’ Non è soltanto una delle canzoni dal testo migliore, è anche uno dei pezzi musicalmente più sorprendenti.

Quando si è trattato di incidere ‘Silver Side Up’, il gruppo decise di lavorare con il veterano produttore rock Rick Parashar (Pearl Jam, Temple of the Dog). Nello stesso studio in cui aveva registrato ‘The State’, il prestigioso Green House di Vancouver, il quartetto riuscì a terminare le registrazioni in sole cinque settimane. Dopo averli confezionati, passò i tredici brani a Randy Staub (Metallica, U2) perché li mixasse all’Armory. La potente combinazione fra Parasher e Staub permise al suono dei Nickelback di crescere esponenzialmente meglio e più forte, ma anche in nuove direzioni. Un esempio per tutti, l’epica Good Times Gone, in cui compare uno spontaneo lavoro di slide guitar di Ian ‘Big Wreck’ Thornley. Il brano culmina in un chorus in crescendo allorché Kroeger cede disperatamente alla nostalgia: “Tutto quel divertimento/E tutte le cazzate che abbiamo fatto/Dove sono finiti i bei tempi?”

"Onestamente non ci aspettavamo un successo così grande", dice Ryan Peake,

"E' stata una bella sorpresa per noi, fantastichi sempre che questo un giorno possa accadere, ma quando questo succede, è veramente difficile capire quello che realmente sta capitando".

Superfluo dirlo, ma per i Nickelback si annunciano altri bei tempi a venire. Non importa quanto possa svilupparsi, la filosofia dei Nickelback rimane semplice: “Ci piace scrivere buone canzoni con buone melodie, che la gente possa cantare ai concerti e ricordare quando se ne torna a casa”, afferma Peake. E con un album ben confezionato ed accattivante come ‘Silver Side Up’, queste sono canzoni che resteranno con noi a lungo, anche quando non avremo più la loro musica nelle orecchie. 

   E' lecito chiedersi se l'esplosione dei Nickelback abbia raggiunto il suo apice: sicuramente il gruppo canadese ha ancora parecchie carte da giocare, ma per questo sarà necessario attendere un nuovo album.

 

THE LONG ROAD

 

Ora, nel 2003, la band originaria di Vancouver composta da Chad Kroeger – cantante/chitarrista e compositore, Ryan Peake – chitarrista, Mike Kroeger – bassista, e Ryan Vikedal – batterista, è tornata col suo nuovo album “The Long Road”. Un album allo stesso tempo accessibile e facile da capire, pulito ed onesto, aggressivo e sincero che rende giustizia a questi giovani musicisti.

Dal dinamico singolo "Someday" ai graffianti riff di "Throw Yourself Away", alla vibrante ed energica "Do This Anymore" e all’emozionante "Feelin’ Way Too Damn Good", lo stile dei Nickelback si focalizza sempre più sull’impatto melodico delle canzoni. L’album vede anche una notevole crescita sui testi, con temi universali più che la narrazione di demoni personali.

Su “The Long Road” una componente chiave dell’evoluzione musicale è stata, senza dubbio, la decisione da parte della band di produrre autonomamente il disco per la prima volta. Una sfida notevole ma gestita ottimamente. “The Long Road” rappresenta, quindi, per il gruppo la prima volta nella carriera in cui non vi sono influenze esterne nella produzione di un album.

L’impatto della musica rock, così come interpretata dai Nickelback, è presente in “The Long Road” ancora di più di prima. Attraverso la loro musica, i Nickelback hanno trovato una casa tra milioni di fan in tutto il globo, e per la band ed i loro fan, di certo la strada continuerà. (Roadrunner Italia)

Alcune dichiarazioni:

"Ci siamo spinti dove possibile in ogni modo. Siamo davvero orgogliosi di quest’album. I fan del rock vero avranno una bella sorpresa". Chad Kroeger

"L’album è meno incentrato su di me e su quello che ho passato. Penso che sia, più che altro, un qualcosa con cui ognuno può rapportarsi e da cui imparare qualcosa". Chad Kroeger

"E’ stato fantastico lavorare in questa maniera e fare affidamento solo su di noi, lavorare insieme per quest’album era ciò che volevamo davvero. Non ci sono stati grossi problemi e siamo stati benissimo, mai inibiti da nulla. Non avremmo potuto fare meglio". Chad Kroeger (riferendosi alle sessioni di registrazioni, che sono state fatte ai Greenhouse studios e negli studi a casa dello stesso Chad a Vancouver)

"Penso che per tutti sia stato come essere catturati da tutte queste sensazioni, facendo meglio di quanto mai sperato prima ancora di iniziare. Sappiamo di aver fatto un ottimo lavoro. Ora aspettiamo solo di vedere come reagirà il pubblico a quest’album". Chad Kroeger

"Stiamo solo facendo il nostro lavoro nel miglior modo possibile. Non ci interessa molto rapportare il nostro lavoro a ciò che fanno gli altri. Siamo solo interessati a fare il rock per il quale i Nickelback sono conosciuti”. Mike Kroeger

 

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©Nickelback