nickelBack
Revolver Magazine
Gennaio/ Febbraio 2002
pg. 54
by Alan Paul
NICKELBACK
Chad Kroeger è sopravvissuto all'esperienza di casinista e combina guai, e non
è tornato indietro. Arrivato alla terza volta ce l'ha fatta. Lo sanno molto
bene anche i componenti dei Nickelback che di recente hanno scoperto, dopo aver
ricevuto una reazione poco entusiasta per entrambe le loro realizzazioni, di
aver
ottenuto un successo strepitoso con Silver Side Up (RoadRunner). Al suo
successo, il quartetto canadese ha guadagnato il successo nel vecchio modo, suonando uno dopo l'altro
i loro forti e sudati lavori.
Seguendo The State, realizzato nel 2000, il debutto americano dei Nickelback,
hanno speso più di un anno "on the road" per costruire una
"strada da seguire". Hanno fatto chiaramente il loro lavoro: Silver Side Up è
arrivato al #2. Ma suonare sempre musica è quello che la band è stata sempre
abituata a fare. Dopo tutto non c'erano
molte altre scelte nella piccola e remota città canadese di Hanna, Alberta,
dove sono cresciuti il cantante/chitarrista Chad Kroeger, il suo fratello
bassista, Mike, e il chitarrista Ryan Peake. "Non c'era molto altro da fare
in Hanna se non suonare e mettersi nei guai" dice Chad Kroeger "ho
fatto entrambe abbastanza."
Revolver: In che genere di problemi ti sei messo mentre crescevi?
CK: E' cominciato quando avevo 13 anni e una parte di noi era skater e ci
trovavamo vicino alla nostra scuola. Abbiamo trovato una finestra aperta, e
subito dopo eravamo dentro. Abbiamo trovato la combinazione della cassaforte dell'ufficio e da allora una parte di noi è voluta andare ogni settimana
a rubare. Penso che l'anticipo della mia prima chitarra l'ho avuto da una parte
di quei soldi. Ma ovviamente siamo stati presi e io - ed io solo- sono stato
mandato in un centro di detenzione. Il giudice mi accusò di essere il
capobanda e di essermi preso la parte del leone e che dovevo
imparare la lezione. In verità, per un pò di tempo avevo organizzato io.
Quando sono tornato indietro, ho capito che
era meglio finire di bighellonare e prendere la scuola un pò più sul serio. Ho
trascurato la mia via "through and graduated".
Revolver: E' stata questa la fine della tua "vita da cattivo ragazzo"?
CK: Non proprio. Mike, Ryan, ed io abbiamo formato una cover band, che mi ha
veramente aiutato a stare fuori dai guai. Eravamo veramente bravi ed avevamo
un bel pò di pubblico intorno al Western Canada, ma eravamo stanchi di suonare
musica di altra gente ed abbiamo smesso. Ognuno è tornato al lavoro di sempre,
e io sono tornato a mettermi nei guai. Poi un giorno ho trovato me stesso in una
cella, guardando i gran guai e ho detto "Ecco. Se riuscissi a vincerli, riuscirei ad uscire di qui e a cambiare la mia vita".
Il mio patrigno mi prestò $4000, che fu davvero carino da parte sua. Mi sono
procurato un buon avvocato che mi ha fatto uscire dai guai e ho usato il resto
dei soldi per spostarmi a Vancouver e fare il primo demo di canzoni che
avevo scritto.
Revolver: Perché eri in prigione?
CK: Vorrei non dirlo perché ho commesso il crimine e il mio
avvocato mi ha fatto uscire. I fratelli Gallagher [degli Oasis] sono stati
arrestati dopo essere andati a un talk show ed aver parlato di tutte quelle cose
con cui l'avevano fatta franca. Anche se sono sicuro che il termine di
prescrizione per me è scaduto, sto veramente cercando di lasciare tutto questo
nel passato e di andare avanti.
Revolver: Avete fatto molti tour per The State, suonando con Creed,
3DD, Sevendust, Godsmack, e molti altri. Siete stati influenzati da loro?
CK: Abbiamo visto queste band entrare nelle folla, e questo ci ha fatto capire
che cosa esattamente dovessimo fare per raggiungere un livello maggiore. Qualche
volta cominci a pensare che non ci sia una vera e propria differenza tra le band
di successo e non eccetto per la fortuna e per le apparizioni, ma quando vedi
una buona band dal vivo, capisci che c'è un tutto pieno
di abilità avvolta ben bene. Per un momento abbiamo visto tutti i membri
dei Sevendust correre da ogni parte ed interagire con la folla, e abbiamo capito
che dovevamo cantare alla radio. Ma più genericamente, vedi che i bar sono
stati messi in rilievo, e che o migliori o te ne vai a casa. Vedi come devi
essere per affrontare il passo successivo, e lo fai.
Revolver: C'è una lunga storia sul successo delle band canadesi di non
riuscire imporsi negli USA. Che cosa pensi vi permetterà di diventare famosi?
CK: Posso elencare tre fattori: primo, suoniamo molto americani. Secondo, la RoadRunner
Records ci sta così dietro che è difficile fallire, E terzo, i 3DD ci hanno
portato cinque o sei volte in concerto con loro e così siamo sicuri di aver
suonato davanti a molta gente. Gli siamo molti debitori. E siamo certi di fare
una buona impressione dopo un incessante tour di 14 mesi. Ci siamo impegnati ad
entrare in questo mercato piuttosto che suonare in un piccolo numero di grandi
hall in Canada. Ci sono così tante persone con cui puoi suonare in America. Questo forse è il perchè le band Canadesi non riscuotono così
tanto successo qui: devi cominciare a suonare dappertutto e lavorare duramente,
suonando cinque o sei giorni alla settimana per mesi.
Revolver: Pensi che la maggior parte delle persone compri Silver Side Up sapendo
che siete canadesi?
CK: L'8% non ha una indicazione. Penso che sia meglio avere prima di tutto dei
fans che scoprano successivamente che siamo canadesi. Se dici "Ciao siamo i
Nickelback e veniamo dal Canada," molti americani pensano "Okay, chi
state facendo fuori?" Prima li fai diventare fan, comunque, e poi sentono
dire "E sono anche Canadesi!"
© tiscali.it/nickelback