SETTIMANA INTERNAZIONALE   "ORGOGLIO DI ESSER PAZZI"  (MAD PRIDE WEEK)  8-15 luglio 2000
 
 
 
 Orgoglio di esser pazzi
 

Tenuto celato il nostro essere pazzi dai familiari, timorosi del buon nome della famiglia; tenuto celato quasi sempre anche da noi stessi sfiduciati segregati debilitati dagli psicofarmaci,
reclamiamo qui ora il diritto di essere noi stessi quali siamo: diversi, pazzi

Di chiamarci tali: Diversi, Pazzi.

'Diversi' nel senso di una nostra maggiore facilità rispetto le persone 'normali' ad andare su di giri, a montarci la testa; oppure al contrario ad essere estremamente demoralizzati; anche attingere talvolta spontaneamente a modi straordinari di pensiero chiamati in questo secolo allucinazioni, in altri tempi voci, visioni .. . 

La facilità ad assumere un umore più del normale eccitato oppure depresso e facilità per alcuni di noi ad attivare modi straordinari di pensiero, non sono a noi connaturali, sono state acquisite per reagire a circostanze esterne a noi ostili. Non sono caratteristiche permanenti. E' stata l'impossibilità a risolvere positivamente la brutta situazione personale e sociale in cui ci siamo trovati, che ci ha spinto e ci rispinge talvolta di nuovo in questo stato di netta irrequietezza e tensione e di qui ad arrampicarci sugli specchi, a cercare ed adottare - coscientemente e incoscientemente - una soluzione comunque. 

Soluzione che il nostro io cosciente e incosciente ci presenta infine all'improvviso come intuizione complessiva, soluzione quasi sempre da noi accolta come una benedizione, una magia favorevole, spesso proprio come una magia autentica, [talvolta avversa]. D'altra parte in quasi tutte le culture del mondo l'illuminazione l'intuizione, le visioni, le "voci" sono giudicate in odore di magia o proprio magiche. Su questa soluzione, non avendo altro, ci incaponiamo.
E' a causa di questa soluzione adottata di slancio, quasi sempre fuori dal comune e su idee fuori dal comune, che siamo giudicati comunemente 'Pazzi '.
Però dal punto di vista di ognuno di noi il nostro ragionamento e comportamento non è irragionevole "pazzia", ma una soluzione che si sta mettendo alla prova, una possibile concezione del mondo e di noi stessi.

Dichiariamo che questo essere 'pazzi' è connaturato all'essere uomo, un ricorso a modi straordinari per chi si trova in situazioni senza via d'uscita, un modo estremo per cercare di risolvere situazioni impossibili.

Quasi sempre la ipotesi su cui crediamo si rivela inadeguata a risolvere i nostri problemi; anche perché quasi sempre si scontra con convinzioni culturali personali familiari sociali religiose nettamente contrastanti. 
Certamente la diffidenza l'isolamento l'ostracismo da cui siamo subito colpiti nella attuale società, cioè la negazione in partenza, sotto il nome di "pazzi", di qualsiasi nostra ipotesi, nostra soluzione, ci manda in una situazione peggiore, una situazione di separazione sociale e culturale spesso permanente: appunto nella pazzia
Pazzia che risulta da due contributi: sia la nostra convinzione 'strana', il nostro aver fiducia in modi straordinari di pensiero, sia la vostra, di Voi 'normali', repulsione negazione ed ostracismo in partenza di qualsiasi 'deviazione' dalle vostre convinzioni e comportamenti.
 

Nei millenni nei secoli nelle singole civiltà ci accompagna una fama in tempi e luoghi alternativamente o possibilista cioè non completamente negativa rispetto il nostro essere diventati diversi, rispetto i nostri messaggi, i nostri ruoli - (nel passato il grosso delle pizie, degli sciamani, provenivano dalle nostre file, .. ) -; o del tutto negativa come nella attuale civiltà europea.
Qui questa 'civiltà' ci affida ai medici - medici psichiatri - che si sono indebitamente vantati competenti a "trattarci" a "guarirci". Indebitamente perché nel nostro corpo - nel nostro cervello - non risulta  alcuna anormalità rispetto i 'normali'. Nessuna differenza né da vivi né da morti nelle autopsie, risulta alle indagini attuali anno 2000. Se quindi c'è una diversità tra noi e i comuni mortali, si tratta solo di un utilizzo diverso dello stesso identico cervello, perché abbiamo bisogno di risorse diverse. Non malattia nel cervello!! 

Quella degli psichiatri risulta una indebita vanteria, seppure storicamente in parte giustificata perché fino a poco fa non si avevano i mezzi di indagine scientifica adeguati. Ora il loro dichiararsi competenti, che la pazzia sia una malattia, non è più giustificato. Tanto più che il loro attuale modo principale d'intervento, gli psicofarmaci antipsicotici, risulta a lungo andare nettamente irreversibilmente dannoso per tutto il corpo - nonché essi psicofarmaci producono una mente rallentata avvilita incapace di prendere decisioni.

Non neghiamo che ci sia difficile tirarci fuori dalle nostre difficoltà, sempre contingenti e reali, come difficoltà a trovare una lavoro, a sganciarci da una famiglia impaurita, ..; nonché ad uscir fuori dai mondi più o meno fantastici che ci siamo creati noi stessi. Quasi sempre non è agevole convivere con la nostra pazzia né approdare ad un terreno solido dopo un impazzimento, ma riteniamo comunque di poterlo fare meglio da soli che debilitati dalla psichiatria. 

L'esperienza dell'impazzimento, il suo ricordo, anche i modi straordinari di sensi allucinati, modi che in genere restano in parte accessibili anche dopo che l'impazzimento è passato, ci rende quasi tutti stabilmente diversi da prima e, vista la forte diversità di vissuto, dalle persone 'normali'. Pressoché definitivamente "diversi". 

 

La causa principale della attuale immagine negativa della pazzia è una convinzione comune diffusa, una paura panica, ritenuta giustificata da fatti, di una nostra "pericolosità"; siamo ritenuti 'pericolosi' - per fatti di sangue - molto di più dei comuni mortali.
Ma alle indagini statistiche dal dopoguerra ad oggi condotte in tutto il mondo, questa nostra maggiore pericolosità non risulta. Su un tot di delitti gravi commessi in una zona, la percentuale di quelli commessi da ex ricoverati in reparti psichiatrici non è diversa da quella di delitti commessi da comuni mortali - (nemmeno gli psicofarmaci sembra influiscono, a meno che per tentare di vivere nonostante essi ci prendiamo sopra alcolici o altre droghe, nel qual caso la nostra pericolosità effettivamente raddoppia) -. E' che i mezzi di comunicazione a noi ci sbattono sempre in prima pagina e per più giorni, mentre i delitti dei 'normali' presto scompaiono e stanno sulle pagine interne o affatto; così all'opinione pubblica appariamo più pericolosi.
Questa immagine negativa è anche alimentata dai 'benpensanti'  del caseggiato e del quartiere, che sia per propria miope convinzione che per ottenere meriti e riconoscimenti nella comunità, non hanno di meglio da utilizzare il loro tempo che parlarci contro, caricare il sospetto e la paura nei nostri confronti.

Ma la "pericolosità" vera non c'è, non più del normale; seppure c'è, lo riconosciamo, un essere "scoccianti", indigesti : 
ma volete continuare ad incarcerarci, ora renderci "zombie" a vita con gli psicofarmaci, solo per questo essere scoccianti poco compatibili ?

Possiamo secondo noi senza remore, a pieno titolo, vantarci di essere diventati diversi, "pazzi" se volete, noi stessi. E reclamare il diritto di esserlo senza dover 'tornare indietro' come vorrebbero i nostri familiari, che è impossibile, né subire menomazioni da parte delle sedicenti cure degli psichiatri.

Lo stato di essere pazzo può essere temporaneo o permanente, vissuto molto male o passabilmente; per chi pazzo lo è stato come per chi lo è adesso vale l'orgoglio della particolare esperienza vissuta come di un evento unico; tutt'altro che il banale tran tran dei comuni mortali !

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Riferimenti: Per la critica della psichiatria medica puoi vedere Peter Breggin :Toxic Psichiatry, St. Martin's Press 1994- Usa, e il recentissimo Furio di Paola: L'istituzione del male mentale - critica dei fondamenti scientifici della psichiatria medica - manifestolibri Roma 2000Per la non pericolosità  vedi i risultati della Fondazione MacArthur  http://ness.sys.virginia.edu/macarthur/ (riportati anche in italiano sul sito web NO!PAZZIA)

 

(compilato da Gilberto Nignoli per NO!PAZZIA )
 

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SETTIMANA INTERNAZIONALE  "ORGOGLIO DI ESSER PAZZI"  (MAD PRIDE)  8-15 luglio 2000

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