CHE COSA VEDI

Cristiano Godano

H.U.P. LIVE IN CATHARSIS
H.U.P. = 'Ho Ucciso Paranoia',
LIVE = 'Vile' svisato,
IN
CATHARSIS = 'Catartica'-mente...

Tre titoli in uno.
Perché in questo live ci sono alcune nostre preferite dai tre dischi che abbiamo fatto.
Più la solitaria "Aurora", più alcune "spore" già edite o sino ad ora inedite.
(Dove per spore si intendono le improvvisazioni che anche dal vivo abbiamo
incominciato ad affrontare, voluttuosamente a volte).
È un lavoro che ha tensione e forse qualche mistero: lo dedichiamo all'estasi che ci
ha uniti al pubblico in questi anni di concerti, sicuramente la cosa più bella che
potesse capitare.

HO UCCISO PARANOIA

Ho ucciso Paranoia è eloquente.
Ma poiché il punto di vista generico e volgare fa sì che le paranoie abbondino e valgano meno che le ossessioni, l’ambigua presenza di disagi e sentimenti incomodi che onora di sé le canzoni mette in dubbio quella catartica certezza.
Stando così le cose il titolo o si riferisce a un tipo di sacrificio più impegnativo, o dichiara, per così dire, l’omicidio di un termine abusato: in ogni caso un’affascinante alternativa!
Due estati sono passate da quando abbiamo iniziato a comporre, due di cui una molto calda, ma le seduzioni del calore e dei colori mediterranei non hanno pizzicato le corde dei nostri cuori, che continuano a musicare emozioni più umbratili.
L’incanto della esplorazione nei dedali a spirale infinita dell’animo umano ha un suo poetico magnetismo e ogni nuovo viaggio è uno spingersi un po’ più in là, spesso a ritroso nel tempo. Poi si torna, si racconta, in un testo, nella sua musica; e si offre in visione una serie di fotografie ancora palpitanti di stupore, o di ardore, o di amore, o; e ancora bisbiglianti l’eco di parole come nuove.
Le nostre canzoni sono l’istante liberato e rivissuto con la massima aderenza possibile.
Non poco.
E così per sempre.
A chi lo desidera alleghiamo in doppia versione (doppio CD = doppio album) una collezione di immagini più astratte, ricche di dettagli sfuocati.
Sono frammenti musicali improvvisati; o cellule germinali: SPORE le abbiamo chiamate, e se alcune sono già passate ad altra vita (quella che loro stesse hanno originato), altre restano disponibili per futuri pensamenti.
Fanno il rumore di un’officina di lavoro; danno un po’ di segreto svelato; sono un mondo da modellare. In ogni caso speciale.
Per non svantaggiare i curiosi, per non stimolare i collezionisti, per non irretire i disinteressati, abbiamo preteso che la tiratura di ciascuna versione fosse la stessa, per una libera scelta, ora come più in là.
Temiamo le furbizie: oltre le 45.000 il doppio è troppo caro e si deve protestare.

COME DI SDEGNO

Questo CD contiene alcune cose successe contemporaneamente alla composizione dei pezzi per il nostro terzo lavoro ufficiale, dopo Catarica e Il Vile, previsto entro la fine dell’anno. Nelle intenzioni era più un disco di materiale live manipolato e con un solo inedito; alla resa dei conti alcune idee hanno imposto una scaletta diversa e meno ovvia.

Grazie per l’attenzione, dunque.

Questo lavoro si è concretizzato nel corso del tempo attraverso più cambi di intenzione. Ci sembrava una bella idea farne un "live", all’inizio, che eventualmente si sarebbe potuto manipolare grazie a qualche remissaggio inconsueto.
Ma via via certe idee curiose hanno vinto la nostra attenzione e si sono imposte, invogliandoci a perseguire gli obiettivi che suggerivano.
Ecco dunque un CD molto eterogeneo che dice di alcune cose successe contemporaneamente alle prove per il nostro terzo ufficiale dopo "Catartica" e "il Vile".
Ci sono: una canzone eseguita dal vivo, una re-interpretazione di un pezzo già edito, tre inediti di cui uno totalmente improvvisato, un testo letto, il gusto per l’imprevedibile, un po’ di azzardo.
La prestazione è per certi versi ben coadiuvata (un nostro grazie a Teho Teardo, Paolo Favati, Gianni Maroccolo e Marco Lega), e per altri genuina, perché spesso la cura del dettaglio è nelle mani delle impressioni istantanee: siamo più nudi…ed evidentemente da qualche parte c’era un desiderio da assecondare.
Più che un opera di transizione la consideriamo una nostra collezione a tutti gli effetti, che è felice di farsi conoscere e che precede l’uscita di questo autunno venturo, per la quale stiamo lavorando da circa un anno.
Questo è tutto. Ci congediamo ringraziandovi per l’attenzione, con un arrivederci a presto.

IL VILE

Marlene Kuntz - "Il Vile"

"Il vile" è il nuovo cd dei Marlene Kuntz.
Ci sono dei progressi.
Il gruppo sta maturando.
Un altro tassello importante per il nuovo rock italiano che cresce.
Musica di rabbia e disperazione.
Melodie che avvolgono.
Testi intrisi di furore e romantica malinconia.
Chitarre lancinanti che stridono.
ecceteraBlaBleach......e ancora, inoltre, fuck ciaoByeBye
Stop
Il più bel gioco del mondo è quello di grattare via la sporcizia che obnubila il cervello di certi gran Signori Parlatori riempi buchi di giornale.
(Tutta quell'iconografia retorica che sponsorizza il nulla detto scritto......)
Quando giochiamo, noi facciamo così: musichiamo l'invincibile candore che asperge le nostre anime, dando voce al bisogno urgente di essere noi stessi.
Non si cerchino appoggi, perchè non c'è Tendenza, e non si tendono aiuti.
Niente rap, o dub, o Bristol-sound, o grunge crossover chock.
"Tutto ciò di cui avete bisogno è amore",
per essere anche voi - voi stessi.
Basta scavare e grattare via, no?
A chi ciò non tange, sia beata e serena la convivenza con la propria integrità e mondezza, e con "Il Vile".
La musica è un'arte. La scrittura è un'arte.
Buona ricerca. Buon ascolto.

(Tratto da Il Maciste n.5 marzo 1996)

CATARTICA

Catartica è il titolo del primo CD realizzato, ed è composto di tredici canzoni. È un dono a tutti quelli che al rock chiedono l’emozione di sentire la propria anima risuonare, come un risveglio e una sollecitazione delle corde che ne diffondono le palpitazioni, orgasmandole.
È lo shock che scuote la statica indifferenza dei corpi all’ascolto di musiche sorprendenti: è una magia speciale il processo di identificazione e comunione che avvicina le singole profondità affini, a volte altrettali, degli individui sparsi per il globo.
Ma non c’è élite, pur essendoci: l’affinità puo’ essere contagiosa…e allargare…il cerchio.
Sui modi e mezzi si suggerisce una sospensione riflessiva, ricordando l’esistenza ambigua del popolo dei piss-media, che tutto colonizzano.

All’amore non conviene dare menzogne: il gioco è bello e dura poco.
All’amore si deve dare amore e il CD che uscirà a inizio aprile sarà un lavoro che l’amore di Marlene si aspettava.

Come un lichene imperturbabile, abbiamo dato linfa (o)scura e tenace alle nostre solleticazioni, che sempre ci saranno, finché banda saremo, e sempre ci conturberanno.

L’organismo è lì per crescere, con dolcezza e saggezza, e se questi due aggettivi paiono inopportuni…probabilmente è proprio così.

Bye Bye

Marlene Kuntz

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