Il Monte Velino

 

           Il Monte Velino  sorge tra la conca del Fucino e le valli dell’Aterno, del Salto e del fiume Velino, a cavallo tra l’Abruzzo ed il Lazio. L’imponente piramide sommitale, con i suoi 2.487 metri di quota, è la terza cima dell’Appennino. Dall’alto di questa vetta si domina un immenso panorama, che abbraccia tutte le principali catene dell’Appennino Centrale. Spingendosi, nelle giornate più limpide, fin quasi ai due mari che delimitano la penisola.

            Malgrado l’aspetto esteriore aspro ed arido, fatto di sconfinati brecciai e rupi precipiti, il Velino racchiude profonde valli ammantate di dense foreste e dolci altipiani incastonati tra i monti.

            Il massiccio montuoso del Velino racchiude preziose risorse ambientali – paesaggi, monumenti, centri storici, flora, vegetazione, fauna – oggi meritatamente difese mediante la costituzione della riserva naturale del “Monte Velino” e dal Parco Naturale “Sirente-Velino”.

            I sentieri        che percorrono il massiccio consentono di salire in alto per conoscere il monte da vicino e per ammirare il panorama da lontano, ma anche di accostare cautamente il nido delle aquile, sorvegliate dai forestali o di apprezzare il colore ed il profumo dei fiori, che ornano ancora le pendici attraversate, o di sostare in raccoglimento nella primitiva e selvaggia grotta di San  Benedetto . In Val di Teve c’è un boschetto di betulle, quasi un frammento dei boschi del Nord, e più in basso il Fao Santo (faggio santo) di oltre quattro metri di circonferenza, leggendario rifugio dei pastori. La Valle dei Briganti, la Grotta di S. Costanza, la Grotta dell’Oro, sono altre località conosciute, che ricordano storie e leggende del Velino.

            Il massiccio principale del Velino è costituito da varie catene disposte a ventaglio che delimitano valli       ed altipiani. La più alta è quella del Velino, che iniziando dal monte Rozza collega le massime cime: Sèvice (m. 2.358) , Velino (m. 2.487), e Cafornia (m. 2.424) . Altre catene sono formate dai Monti della Duchessa e dai Monti della Magnola.

            Nel 1987 è stata istituita la riserva Naturale Orientata “Monte Velino”. Gestita dal Corpo Forestale dello Stato attraverso l’Ufficio foreste Demaniali di Castel di Sangro (Aq), ha un apposito uffici in Magliano de’ Marsi, in Via Pascolano, che già funziona come Centro Studi ed aperto al pubblico per informazioni, organizzazione di visite guidate, ecc.

            Sul massiccio del Velino si trova il rifugio “Capanna di SeviceVelino_rifugio.jpg (40608 byte), situato a m. 2.119 di quota, sotto la vetta omonima. Esso è stato costruito dal G.E.V. – Gruppo Escursionisti del Velino – un’associazione che ha sede a Magliano de’ Marsi.

            La riserva naturale del Monte Velino è il primo nucleo di una più vasta area protetta che costituisce il Parco “Sirente-Velino”, e che comprende buona parte dei massicci del Velino e del Sirente, ivi compresi i Monti della Duchessa  , l’Altopiano di Rascino e le Gole di Celano.

            Il Velino è caratterizzato dalla presenza di dirupi e brecciai dall’aspetto desolato e desertico, ma che presentano una flora  ed una vegetazione di grande interesse. La fauna non è molto dissimile da quella delle altre montagne dell’Appennino Centrale, ma purtroppo sono scomparsi i grandi mammiferi, ad eccezione del lupo e del cinghiale. Solo negli ultimissimi anni, grazie alla creazione della Riserva Orientata prima, e del Parco Naturale poi, è stata iniziata una efficace opera di ripopolamento della fauna, con l’introduzione dell’aquila, del grifone, del cervo e di altri animali che nelle ampie distese selvagge e nelle foreste che ne rivestono i versanti più profondi ed appartati, trovano un ambiente naturale idoneo alla loro sopravvivenza.Grotta_SBenedetto.jpg (27092 byte)

Grotta di S. Benedetto

Capanna di Sevice

Flora del Velino

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Vetta del Velino: la croce

Il massiccio del Velino

Gentiana verna

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La Madonnina