Ay e Horembeb verso l’epoca Ramesside
I successori di Tutankhamon furono AY e HOREMBEB, gli ultimi sovrani della gloriosa XVIII dinastia di cui oscurarono la fama per via della pessima reputazione conquistata presso i posteri. Indicato come assassino del sovrano fanciullo e della sua dolcissima moglie, Ay è infatti descritto come un uomo assetato di potere.
Regnò solo quattro anni, cui seguì il trono di Horemheb che, vendicando il tradimento del sovrano che gli aveva preferito un altro alla guida dell'esercito, ordinò la cancellazione del nome di Ay su qualsiasi edificio fosse stato iscritto.
Continuava intanto l'opera di restaurazione religiosa intrapresa dopo la morte di Akhenaton; la corte si riavvicinava al popolo e il riassetto amministrativo restituiva forza al Paese.Horembeb, che una ricchissima tomba nella Valle dei Re ricorda come il faraone che sulle pareti del suo sepolcro sostituì le iscrizioni del Libro di Am-Duat con quelle tratte dal Libro delle Porte, morì senza eredi nel 1292 a.C.
I reperti
In alto il cartiglio del faraone Ay misteriosamente trovato sul pomello di un cofanetto in maiolica blu nella tomba della regina Nefertari. In basso il bassorilievo proveniente dalla tomba di Horembeb, raffigura schiavi nubiani passati in rassegna da uno scriba mentre un funzionario e due soldati, muniti di bastone, sono pronti a soffocare ogni tentativo di rivolta.
L’attenzione con cui l’artista ha ritratto le fisionomie tutte diverse dai personaggi della scena ci convince che non tutte le innovazioni introdotte da Akhenaton furono abolite dai suoi successori i quali, in ambito artistico, tolleravano un’espressività che non ha nulla a che vedere con la classicità dei tempi di Amenofi III.
Horembeb e i suoi successori maledirono la città di
Aket-Aton e si impegnarono a cancellare ogni traccia di Amenofi IV , della moglie Nefertiti e del culto del dio solare Aton.
Il culto del dio Amon recuperò i suoi diritti e i privilegi di un tempo. Dopo un sogno durato 10 anni, l’Egitto riprese il suo corso.
RAMSES I, il faraone con cui s'inaugurò la XIX dinastia che annoverò tra i suoi esponenti ben undici sovrani con lo stesso nome, era stato al servizio di Horembeb, sotto il quale aveva ricoperto la carica di visir e questi, molto prima di morire, l'aveva designato suo successore in modo da risolvere i consueti problemi connessi alla successione.
Ramses I era in età avanzata quando arrivò alla guida dell' Egitto, dove avrebbe retto le redini del governo per soli due anni. Furono tuttavia anni importanti per il Paese. Innanzi tutto la dinastia ramesside si rivelò sin dagli inizi molto prolifica e la presenza di numerosi figli maschi era di per sé interpretabile come una garanzia di continuità.
Poi, mostrando di capire in parte ciò che la rivoluzione amarniana aveva inteso denunciare, il nuovo re si preoccupò di dare nuovamente importanza a tutte le divinità del pantheon egizio: la restaurazione del culto di Amon, insomma, non doveva essere esclusiva. Così come non bisognava sottovalutare il potere della casta sacerdotale tebana che dallo scontro con Akhenaton era uscita vittoriosa. Anche per questo Ramses I fu favorevole a quel decentramento politico-religioso che convincerà i suoi successori ad abbandonare definitivamente Tebe per fissare altrove la propria sede di rappresentanza.
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