La Regia Aeronautica tra
primati e trasvolate
Dopo la costituzione della regia Aeronautica come
forza armata autonoma, si registra nel nostro Paese un nuovo impulso allo sviluppo
dell'aviazione. Ne 1925 Francesco De Pinedo e il motorista Ernesto Campanelli volano per
370 ore su tre continenti, percorrendo con l'idrovolante S. 16 ter "Gennariello"
55.000 chilometri da Sesto Calende a Melbourne, a Tokyo fino a Roma. Da sempre De Pinedo,
questa volta con Carlo Del Prete e con il motorista Carlo Zacchetti, compie nel 1927, a
bordo dell'S.55 "Santa Maria", una crociera di 46.700 chilometri sul percorso
Elmas - Porto Naval - Rio de Janeiro - Buenos Aires - Asunciòn - New York - Terranova -
Lisbona - Roma.
L'anno 1926 vede invece protagonista il dirigibile
nella prima trasvolata del Polo Nord. L'iniziativa è dell'esploratore Roald Amundsen e
del colonnello Umberto Nobile, direttore dello stabilimento aeronautico di Roma, ed è
finanziata dall'aeroclub norvegese e dal magnate statunitense Lincoln Ellsworth. Il
dirigibile italiano N.1 battezzato "Norge", parte il 10 aprile 1926 da Ciampino
agli ordini di Nobile. Il 12 maggio alle 01.30 sorvola il Polo Nord sul quale vengono
lanciate le bandiere italiana, norvegese e americana. Il 14 alle 07.30 il
"Norge" approda in Alaska, dopo aver percorso 5.300 chilometri in 70 ore e 40
minuti.
Trascorrono due anni a Nobile è pronto con un nuovo
dirigibile, gemello del primo, l'"Italia". Il 15 aprile 1928 l'aeronave,
condotta da Nobile, parte da Milano, e, dopo un viaggio fortunoso, raggiunge Baia del Re.
Il 24 maggio alle ore 0.20 il Polo è raggiunto ancora una volta. Durante il ritorno si
consuma la tragedia: il dirigibile, in emergenza, urta la banchisa e si squarcia. Dei
sedici uomini a bordo uno muore nell'urto, nove sono balzati sui ghiacci e sei vengono
trascinati dall'aeronave ormai priva di controllo: di questi ultimi non si saprà più
nulla. I superstiti al riparo della "tenda rossa", resistono sul pack fino
a quando non vengono avvistati da Umberto Maddalena. Nobile viene portato in salvo dal
primo aereo che riesce a prendere terra, gli atri da rompighiaccio sovietico
"Krassin". L'avventura polare chiude definitivamente nel nostro Paese l'era del
"più leggero".
Nel frattempo in Italia - dove nel 1927 era stato
costituito a Guidonia un centro studi ed esperienze - si va facendo strada il progetto di
effettuare lunghi raid con un numero consistente di aerei. Nascono così le crociere
collettive, di cui il sostenitore Italo Balbo, Ministro dell'Aeronautica. Il primo
esperimento viene compiuto, dal 26 maggio al 2 giugno del 1928, sul Mediterraneo
occidentale con 61 idrovolanti S.59 bis e S.55 su un percorso di 2.804 chilometri da
Orbetello alla penisola iberica e ritorno.
Un anno dopo, dal 5 al 19 giugno, 35 S.55 volano per
4.667 chilometri effettuando la crociera del Mediterraneo orientale: Taranto - Atene -
Istambul - Varna - Odessa - Costanza e rientro a Orbetello, dove nel 1930 nasce la Scuola
di navigazione aerea d'altomare e hanno inizio i preparativi per la prima traversata in
formazione dell'Atlantico dall'Italia al Brasile.
Dopo una capillare organizzazione, la mattina del 17 dicembre 1930 14 S.55A decollano
da Orbetello agli ordini di Italo Balbo. il 15 gennaio 1931, dopo aver toccato Cartagene,
Kenitra, Villa Cisneros, Bolama e poi, attraverso l'Atlantico, Porto Natal a Bathia, la
crociera si conclude in 61 ore e mezzo di volo per 10.350 chilometri, a Rio de Janeiro
sollevando l'entusiasmo di tutto il mondo e, più concretamente aprendo di fatto la strada
alle linee regolari tra i due continenti.
Il successo della crociera atlantica e il prestigio che da essa ne deriva alla Regia
Aeronautica consentono di mettere in piedi un progetto analogo con cui celebrare
degnamente il decennale della forza armata: la traversata dell'Atlantico fino agli Stati
Uniti in occasione dell'Esposizione internazionale di Chicago e dell'inaugurazione del
monumento a Cristoforo Colombo. Sempre agli ordini di Balbo, il primo luglio 1933 24 S.55X
decollano da Orbetello e raggiungono New York il giorno 19, in un clima di incredibile
entusiasmo che ha il suo epilogo nella trionfale sfilata per Broadway.
Le crociere di massa segnano il passaggio dal periodo romantico dell'aviazione a quello
"moderno", fatto soprattutto di organizzazione e programmazione seria e
meticolosa. Nello stesso periodo altri primati e imprese individuali arricchiscono
comunque il già blasonato albo d'oro della Regia Aeronautica. nel 1928 Arturo Ferrain e
Carlo Del Prete avevano volato dall'Italia al Brasile con un S.64, percorrendo 7.666
chilometri in 58 ore e 34 minuti e battendo i primati mondiali di durata e distanza in
circuito chiuso. Gli stessi, dopo appena un mese, erano partiti da Montecelio e, dopo 51
ore di volo senza scalo e 7.188 chilometri percorsi, avevano raggiunto Touros sulle coste
del Brasile. I due primati erano stati migliorati due anni dopo da Maddalena e
Fausto Cecconi che con un S.64bis avevano percorso 8.188 chilometri in 67 ore e 13 minuti.
L'11 aprile 1934 il pilota Renato Donati con un Ca.113 conquista il primato di altezza
raggiungendo i 14.433 metri, oltre 1.000 in più del record precedente detenuto dal
francese Lemonine. Il 23 ottobre 1934 è Francesco Agello ad aggiudicarsi il primato più
prestigioso, quello di velocità (ancora imbattuto per idro con motore alternativo),
raggiungendo i 709,209 chilometri di media su un Macchi Castoldi MC.72, per l'Italia la
vittoria morale per la sconfitta subita durante la coppa Schneider, la più famosa gara di
velocità al mondo disputata nel corso di ben 16 anni (dal '13 al '29), la cui conquista
era sfuggita al nostro Paese, proprio durante l'ultima edizione.
Il 7 maggio 1937 il colonnello Mario Pezzi comandante del Reparto alta quota costituito
a Guidonia, raggiunge i 15.655 metri d'altezza. Superato dall'inglese Adams, ritenta
l'impresa il 22 ottobre dell'anno successivo su uno speciale Ca.161bis dotato di una
cabina stagna: 17.083 sono i metri raggiunti, un primato eccezionale per velivoli con
motore a pistoni, battuto solo di recente. Nel 1937, intanto, l'equipaggio formato da
Cupini e Paradisi su S.79 vince la gara Intres - Damasco - Parigi. Un anno dopo Roma e
collegata a Rio de Janeiro da tre S.79 dei famosi "Sorci verdi" in 24 ore e 20
minuti di volo.
Un susseguirsi, insomma, di imprese tra le quali la più singolare resta quella
compiuta nel 1933 da Tito Falconi, che vola da Saint Louis a Chicago i tre ore, sei minuti
e trentasei secondi, a testa in giù. In una decina d'anni la Regia Aeronautica
guadagna oltre cento primati in varie categorie. Nel 1939, alla vigilia dell'entrata in
guerra, sugli 84 primati previsti dalla Federazione aeronautica internazionale, l'Italia
ne detiene ben 33. |
|
Così nel marzo 1927 il Mattino Illustrato interpretava
l'impresa di Francesco De Pinedo |
|
|
La copertina del 29 aprile 1928 della Domenica del
Corriere dedicata alla sfortunata impresa del dirigibile Italia |
|
|
15 gennaio 1931: l'arrivo a Rio de Janeiro dei
partecipanti alla prima Crociera Atlantica |
|
|
1-19 luglio 1933, Crociera del decennale. La trionfale
sfilata di Broadway riservata ad Italo Balbo e ai suoi "Atlantici" |
|
|
Il 23 ottobre 1934 Francesco Agello su un Macchi
Castoldi MC.72 batte il primato di velocità per idrovolanti. |
|