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  THE ROCKY HORROR PICTURE SHOW
di P. Cacchio, 8.12.1977
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THE ROCKY HORROR PICTURE SHOW


In "The Rocky horror picture show" c'è una coppietta inglese tutta bacetti e cerimonie d'amore. Si smarriscono con la macchina in un bosco oscuro per il temporale, si buca una ruota, vanno a cercare aiuto, forse lo troveranno in qualche casolare, e invece del casolare, si trovano davanti a un antico castello illuminato dai fulmini. Bussano e compare il diavolo (il diavolo esiste!), si chiama Riff Raff, batte minacciosamente il dito sullo spigolo della porta, guai a chi entra qui dentro. Ma c'è il temporale e i due fidanzatini cercano un telefono, non importa se a casa del diavolo.
Entrano e trovano altri diavoli che ballano in costume pornopopart, quella gentaglia con occhialoni scuri che sembrano appena scesi da una grossa motocicletta, coi mezzi seni e le mezze cosce che s'intravvedono dai mezzi vestiti di quelle donnacce (facevano senso più che provocare i sensi), pantaloni lucidissimi e neri alla Elton John, ed è naturale, tutti capelluti, eccetto Riff Raff, il primo diavolo calvo della storia. Cantano e ballano il rythm and blues. La coppia viene presentata al capo, un omobisessuale vestito da donna venuto con tutta la baraonda da una galassia. Riesce a sedurre (vestito da uomo) la fìdanzatina e il fidanzatino (vestito da donna), i quali continuano a chiedere un telefono per telefonare al gommista.
Il bel diavolone è anche un dio, e quindi creatore di un nuovo Adamo. Lo crea con un complicato macchinario. Adamo conosce l'amore per la prima volta, con l'inglesina: "toccami", canta Eva ad Adamo, "toccami, non sono mai andata oltre quel punto". Vengono scoperti dal diavolo, ma il diavolo non è geloso, anzi fa festa. Tutt'a un tratto un motociclista sfonda il muro per entrare nella sala del capo e si mette a ballare il vecchio rock&roll, ma il capo, appena finita la canzone, lo uccide: lo insegue nella grande cella frigorifera da cui era arrivato sfondando il muro e affonda la scure nel suo cranio, come fece Raskolnikov con la vecchia di "delitto e castigo". Il ghiaccio della cella frigorifera è rosso di sangue, ma l'omo non si è sporcato per niente, perché era protetto dai guanti che usano i chirurghi per affondare le dita nelle budella.
Il tempo del rock & roll è morto. Ma arriva, sedia-a-rotelle-comandato, il professore. Viene incluso nella baraonda, ma lui non ci sta.
Ma alla fine ci sta e si balla tutti in coro dopo che quelli che non ci stavano sono stati tutti trasformati in statue di plastica nella stessa posa di quando non ci stavano. Così si riparte verso la galassia. Il castello accende i reattori, parte come un missile e viene inghiottito dal cielo stellato. (Attori e regista, inglesi, strettamente riservati).
Pasquale Cacchio

 


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