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THE ROCKY HORROR PICTURE SHOW
In "The Rocky horror picture show" c'è una coppietta
inglese tutta bacetti e cerimonie d'amore. Si smarriscono con
la macchina in un bosco oscuro per il temporale, si buca una ruota,
vanno a cercare aiuto, forse lo troveranno in qualche casolare,
e invece del casolare, si trovano davanti a un antico castello
illuminato dai fulmini. Bussano e compare il diavolo (il diavolo
esiste!), si chiama Riff Raff, batte minacciosamente il dito sullo
spigolo della porta, guai a chi entra qui dentro. Ma c'è
il temporale e i due fidanzatini cercano un telefono, non importa
se a casa del diavolo.
Entrano e trovano altri diavoli che ballano in costume pornopopart,
quella gentaglia con occhialoni scuri che sembrano appena scesi
da una grossa motocicletta, coi mezzi seni e le mezze cosce che
s'intravvedono dai mezzi vestiti di quelle donnacce (facevano
senso più che provocare i sensi), pantaloni lucidissimi
e neri alla Elton John, ed è naturale, tutti capelluti,
eccetto Riff Raff, il primo diavolo calvo della storia. Cantano
e ballano il rythm and blues. La coppia viene presentata al capo,
un omobisessuale vestito da donna venuto con tutta la baraonda
da una galassia. Riesce a sedurre (vestito da uomo) la fìdanzatina
e il fidanzatino (vestito da donna), i quali continuano a chiedere
un telefono per telefonare al gommista.
Il bel diavolone è anche un dio, e quindi creatore di un
nuovo Adamo. Lo crea con un complicato macchinario. Adamo conosce
l'amore per la prima volta, con l'inglesina: "toccami",
canta Eva ad Adamo, "toccami, non sono mai andata oltre quel
punto". Vengono scoperti dal diavolo, ma il diavolo non è
geloso, anzi fa festa. Tutt'a un tratto un motociclista sfonda
il muro per entrare nella sala del capo e si mette a ballare il
vecchio rock&roll, ma il capo, appena finita la canzone, lo
uccide: lo insegue nella grande cella frigorifera da cui era arrivato
sfondando il muro e affonda la scure nel suo cranio, come fece
Raskolnikov con la vecchia di "delitto e castigo". Il
ghiaccio della cella frigorifera è rosso di sangue, ma
l'omo non si è sporcato per niente, perché era protetto
dai guanti che usano i chirurghi per affondare le dita nelle budella.
Il tempo del rock & roll è morto. Ma arriva, sedia-a-rotelle-comandato,
il professore. Viene incluso nella baraonda, ma lui non ci sta.
Ma alla fine ci sta e si balla tutti in coro dopo che quelli che
non ci stavano sono stati tutti trasformati in statue di plastica
nella stessa posa di quando non ci stavano. Così si riparte
verso la galassia. Il castello accende i reattori, parte come
un missile e viene inghiottito dal cielo stellato. (Attori
e regista, inglesi, strettamente riservati).
Pasquale Cacchio
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