SUSSIDIO AL CLERO
63. - Siccome desidero che in Malesco vi siano sempre, come adesso, almeno tre Preti, così destino la somma annua di lire tre mila seicento, affinché con essa si possa dare un sussidio di lire mille duecento a ciascuno di essi, cioè all'Arciprete, al Coadiutore ed al Cappellano di S. Bernardino, coll'obbligo a quest'ultimo però di aiutare eziandio gli altri due in tutti i doveri della Parrocchia, ed a tutti tre di eseguire quanto segue:
1° di celebrare ciascuno per me almeno cento messe all'anno all'altare della Vergine;
2° di fare quanto ho prescritto ai numeri 2° e 3° dell'articolo seguente.
64. - A favore dei Parrochi degli altri Comuni Vigezzini, e dove questi mancano per non essere Parrocchia, a favore dei Cappellani, destino un sussidio annuo di lire seicento per ciascuno, e così fra tutti la somma di lire novemila, cogli obblighi seguenti:
1° di celebrare in ogni settimana possibilmente il sabbato una messa bassa per me all'altare della Vergine;
2° di fare delle conferenze morali tre volte alla settimana nel mese di maggio;
3° infine dì fare durante la quaresima tre prediche alla settimana, se non havvi quaresimale, e se questo si fa, celebrare invece per me altrettante messe.
Nei Comuni poi in cui oltre il Parroco vi esiste eziandio un Cappellano, questo sussidio sarà diviso fra di loro, e così anche i relativi pesi.
INTRODUZIONE DI INDUSTRIE NELLA VALLE
65. - Lo scopo principale della mia Fondazione ho già' detto che era di procurare i mezzi necessari a potere introdurre nella
Valle alcune industrie. A questo fine io destino l'annua somma di lire duecento mila. Le industrie poi che maggiormente converrebbero, io credo siano specialmente quelle che evitano la riunione di una troppo grande quantità di individui massime se di sesso diverso, e che anzi permettono agli operai di potere lavorare da soli o in piccolo numero nelle proprie case in seno alle loro famiglie, e ciò con gran vantaggio dell'igiene e della morale pubblica.
Ora le industrie che riuniscono appunto le anzidette condizioni sarebbero quelle che si sono così bene sviluppate nei paesi della Selva Nera e delle Vallate del Giura, che per condizioni di clima e di luogo sono quasi simili ai nostri. Di queste le principali sono: tutto quanto riguarda la fabbricazione di ogni genere d'orologeria, di giuocattoli pei fanciulli, di sculture in legno, di merletti per le donne, e massime poi di oggetti di chincaglieria di prima necessità e non di lusso. Nella scelta delle industrie si dovrà sempre dare la preferenza a quelle che ancora non esistono nella nostra Italia, o se esistono non si siano sviluppate, affine di fare concorrenza piuttosto all'industria straniera anziché alla nazionale. E non di una sola io voglio la introduzione, ma di parecchie, perché se per caso il Commercio di una venisse a mancare o anche solo a momentaneamente arrestarsi, vi siano le altre per sopperire ai bisogni della popolazione.
66. -- Sceltasi la industria da introdursi si farà tutto quanto é necessario al suo impianto e sviluppo, ed a questo fine si farà venire dai paesi dove essa esiste dei valenti artefici e capi d'arte, in numero sufficiente, onde la insegnino ai nostri Vigezzini e ne facciano degli eccellenti artefici come loro. Non si dovrà perciò guardare a spesa per forte che possa essere, nè nulla trascurare onde avere i più abili ed intelligenti.
Sotto la loro direzione, si farà costrurre un adatto fabbricato con annesso opificio per una scuola professionale. Tale fabbricato dovrà essere sufficientemente grande e costrutto in maniera da servire eziandio di Ricovero per ricevere gratuitamente, e con pensione per il vitto, i fanciulli che vorranno imparare quell'arte.
67. - Avranno però diritto di essere accettati gratuitamente soltanto i fanciulli poveri, colla preferenza sempre agli orfani, da prima i Vigezzini e poi quelli del Mandamento di Canobbio e dell'Ossola intiera. Saranno mantenuti e vestiti a spesa dell'Istituto e dovranno fermarsi ivi sinché non siano divenuti abili operai, capaci alla loro volta di fare degli allievi, ed allora soltanto potranno ritornare nel proprio paese ad esercitarvi l'arte appresa.
68. - Appena questi fanciulli meriteranno una paga, voglio che sia tutta a loro profitto e messa alla Cassa di Risparmio. Di più quelli poveri che durante il soggiorno nel Ricovero avranno sempre tenuta una lodevole condotta, riceveranno inoltre alla sortita in premio gli strumenti principali dell'arte appresa.
69. - Ad eccitare vieppiù l'emulazione fra gli operai, oltre quanto ho stabilito al N. 5° dell'art. 55, si dovranno premiare con inviare i più distinti ed intelligenti all'estero, e mantenerli per un determinato tempo in qualche stabilimento, semprechè vi sia luogo a perfezionarsi e progredire a fronte delle condizioni locali. Inoltre una somma annua si metterà a disposizione di quei operai che avessero fatta una qualche scoperta o perfezionamento nella loro arte, onde possano tradurre in atto tutte quelle idee che presenteranno germi di riuscita, non omettendo però le opportune cautele.
E di più. Di mano in mano poi che le industrie introdotte andranno via progredendo, tutti gli operai delle medesime, che saranno laboriosi e di buona condotta, verranno eziandio interessati in proporzione all'importanza del lavoro che essi faranno.
70. - Quando la industria che si vuole introdurre si sarà ben bene sviluppata nella Valle, e che sfiderà la concorrenza straniera, si dovrà allora cedere lo Stabilimento industriale a speculatori privati, onde lo facciano prosperare a loro profitto. Nella vendita si darà la preferenza a quelli che oltre d'offrire le condizioni più vantaggiose presenteranno eziandio le maggiori garanzie pel buon successo avvenire. Chiunque potrà concorrere al suo acquisto e perfino i membri amministrativi del mio Istituto. Se poi fosse possibile si dovrà anche accomanditare gli operai stessi, cioè i più atti, onde essi diventino gradatamente veri ed assoluti padroni.
71. - Appena venduto lo Stabilimento, bisognerà occuparsi dell'introduzione di un'altra industria, seguendo il modo detto sopra, e quando se ne sarà bene assicurata la sua esistenza, verrà essa pure ceduta come la prima alla speculazione privata. E così si farà di una terza e di una quarta, se sarà del caso.
72. - Siccome poi anche quando la Valle sarà sufficientemente provvista d'industrie esercitate da privati, potrebbe succedere che necessitasse l'opera paterna dell'Istituto, così voglio che anche dopo aperto l'Ospizio di Carità, esso debba sempre provvedere in ogni tempo agli eventuali bisogni dell'industria Vigezzina, perciò i denari ottenuti dalle vendite degli Stabilimenti verranno ogni volta capitalizzati e conservati inalienabili e si farà uso dei soli redditi risultanti.
OSPIZIO DI CARITA'
73. - Dopochè si saranno cedute alla speculazione privata le diverse idustrie introdotte nella Valle, e che per esse sarà cessata la emigrazione, il mio scopo principale sarà raggiunto, ed il mio Istituto avrà a questo riguardo pienamente adempito all'obbligo suo. Allora resteranno annualmente disponibili quelle duecentomila lire, le quali voglio che servino per la erezione e mantenimento di un grande Ospizio di Carità a favore dei poveri d'ambo i sessi Vigezzini da prima e poscia di quelli dell'Ossola ntiera e del Mandamento di Canobbio.
Questo Ospizio poi comprenderà cinque Sezioni:
1° Cronici ed epilettici;
2° Vecchi ed inabili al lavoro;
3° Idioti e mentecatti;
4° Ciechi e sordomuti;
5° Artigianelli;
Agli Artigianelli, oltre l'istruzione elementare sufficiente, si faranno imparare inoltre le professioni comuni, e per quelli che avranno tenuto una lodevole condotta durante il soggiorno nell'Ospizio si eseguirà anche per essi quanto ho stabilito all'art. 68.
Se fra i ciechi e sordomuti vi saranno fanciulli che mostrino di essere intelligenti, si manderanno in educazione nei migliori Stabilimenti di questo genere.
SOCIETA' DI ISTRUZIONE E MUTUO SOCCORSO
74. - Colla introduzione nella Valle della prima industria, l'Istituto dovrà contemporaneamente fondare due Società di Mutuo Soccorso e di Istruzione, di cui una per gli Operai e persone di servizio d'ambo i sessi, e l'altra pel Clero, Segretarii Municipali, Insegnanti, Medici, Levatrici, Agricoltori e Impiegati di qualunque genere. Lo scopo ne dovrà essere non solo l'istruzione ed il mutuo soccorso ma eziandio la formazione di un fondo speciale, onde potere dare delle pensioni vitalizie ai soci vecchi, agli incapaci al lavoro per infermità e alle vedove ed orfani.
Si potranno inoltre costituire dei Magazzeni Cooperativi di consumo pei Soci, una Cassa di piccoli prestiti d'onore ed un fondo doti per le fanciulle.
A favore di queste due Società io destino l'annua somma di lire duemila per ciascuna e così di quattro per le due, che si potrà però aumentare o diminuire od anche totalmente sospendere quando circostanze speciali consigliassero tale misura. Ambedue saranno sotto la tutela e dipendenza del mio Istituto che ne darà il Regolamento e ne conserverà ed impiegherà esso stesso i fondi sociali.