5° di essere abbonato almeno ad un giornale di Medicina, che dopo dovrà restare proprietà della Biblioteca Medica della propria Condotta;

     6° di fare al Consiglio quando ne sarà il caso la relazione sui bisogni dei poveri del proprio circolo;

     7°  infine di fare giornalmente la storia dei malati curati, ed ogni quinquennio compilarne una statistica, indicando il genere di malattie, i medicamenti adoperati, i risultati ottenuti, ed accompagnandola da una relazione scientifica debitamente redatta, di cui ne farà tre copie, una da conservarsi nella biblioteca della propria Condotta e le altre due da mandarsi al Presidente dell'Istituto, delle quali egli ne spedirà una al Miniistero dell'Interno e l'altra farà riporre o nell'Archivio o nella Biblioteca generale di Malesco.

 33. - Non potranno i Medici Condotti, sinchè saranno in attività di servizio, occupare altra carica amministrativa all'infuori di quella di semplici Consiglieri Comunali e di Membri delle Congregazioni di Carità, onde non essere distolti dal loro esercizio e dallo studio a cui desidero che continuamente eziandio attendino ed al cui scopo ho stabilito che ogni Condotta abbia pure la sua Biblioteca Medica.

34. -  Succedendo casi importanti di alta chirurgia, tutti i cinque Medici dovranno assistere all'Operazione. Se poi questa fosse tale che nessuno si sentisse di praticarla, sia per mancanza d'esercizio che degli strumenti, in tal caso l'Istituto avrà l'obbligo di mandare il povero infermo in uno Spedale dove vi sia un abile operatore.

    Ad evitare poi, il più che sia possibile, un tale fatto, i Medici, ogni due anni, avranno diritto a una licenza di un mese allo scopo di studii e di perfezionamento professionale in qualche Ospedale; e per questo verrà loro corrisposto un assegno speciale di lire duecento cadauno.

    35. -. I Comuni poi che volessero avere l'assistenza Medica gratuita eziandio per la generalità della popolazione dovranno fare delle convenzioni speciali per questo col rispettivo Medico della Condotta.

    36. - Levatrici - Onde ogni Comune possa avere una Levatrice approvata destino la somma annua di lire settemila, con cui si darà uno stipendio di lire mille a quella di Malesco e di lire quattrocento per ciascuna a quelle degli altri quindici Comuni.

    L'obbligo che loro incomberà sarà all'assistenza gratuita alle partorienti povere del loro Comune, a quelle cioè che riceveranno la cura medica gratuita e non alle altre, per le quali potranno anch'esse fare speciali convenzioni coi loro Comuni.

    37. - Medicamenti - Le famiglie povere che riceveranno la cura sanitaria gratuita, avranno pure diritto anche ai rimedi gratuiti, perciò io voglio venire in aiuto a quei Comuni che non ne avessero i fondi necessari, a questo fine destino a calcolo, la somma annua di lire cinquemila.

    38. - Farmacie - E' necessario che vi siano nella Valle almeno tre Farmacie e che siano sempre fornite di rimedi freschi e di prima qualità, perciò io destino a calcolo lire mille all'anno, onde sussidiare i Farmacisti se sarà del caso.

ASILI INFANTILI

39. - Destino a calcolo la somma annua di lire trentamila per l'apertura di Asili Infantili nei Comuni che ancora ne mancheranno, e che dovranno essere in tutto simili agli esistenti già nella Valle.

INSEGNAMENTO ELEMENTARE

    40. - A favore di due scuole elementari, una maschile e l'altra femminile di ogni Comune, voglio provvedere io stesso, perciò destino la somma annua di lire trentanovemila, con cui si darà a ciascun maestro e a ciascuna maestra di esse, uno stipendio di lire milleduecento, ed ai due di Malesco invece quello di lire millecinquecento per ciascuno.

    41. - Pei Comuni poveri che non ne avranno i mezzi, dovrà inoltre la mia fondazione provvedere:

            1°  i premi annuali che si sogliono dare alla fine di ogni anno scolastico;

            2°  i libri e gli oggetti di cancelleria agli scolari poveri;

            3°  il materiale scientifico e non scientifico per le scuole.

    42. - Gli Insegnanti che riceveranno lo stipendio stabilito sopra avranno poi l'obbligo:

            l°   di fare la scuola durante l'intiero anno scolastico e possibilmente anche la sera e la domenica pegli adulti, massime nella stagione invernale;

            2° di fare da Bibliotecarii per le piccole Biblioteche Comunali ed inoltre quanto ho prescritto all'art. 57;

            3° di fare parte della Società di Mutuo Soccorso tra gli Insegnanti fondata in Torino ed avente ivi la sua sede, e se questa più non esistesse d'un altra qualunque. 

    43. -  I Comuni che preferiranno avere delle Monache per maestre, saranno liberi, esse però non avranno diritto che allo stipendio che sogliono ricevere negli altri paesi dello Stato.

INSEGNAMENTO DEL DISEGNO

    44. - Nella Valle già vi esiste una scuola di Disegno, però se venisse a chiudersi o che fosse insufficiente, dovrà tosto il mio Istituto aprirne una, in cui s'insegnerà di preferenza il disegno applicato alle arti.

INSEGNAMENTO MUSICALE

    45. -  La Musica serve ad ingentilire i costumi, perciò voglio che s'insegni pubblicamente nella Valle. A questo fine destino la somma annua di lire settemilacinquecento, con cui si potranno avere almeno cinque maestri, uno per ogni Circolo, e dare loro uno stipendio di lire milleciquecento per ciascuno, coll'obbligo d'insegnare la musica vocale e instromentale alla popolazione d'ambo i sessi del proprio circolo.

INSEGNAMENTO FORESTALE

    46. -  I boschi sono, sino adesso, il solo patrimonio dei nostri Comuni, per cui una Scuola Forestale sarebbe della massima utilità, perciò voglio che ve ne sia almeno una in Malesco a vantaggio di tutta la popolazione Vigezzina d'ambo i sessi, ed in cui si farà un corso elementare Teorico Pratico non solo di Forestale ma eziandio d' Orticoltura, Arboricoltura e Floricoltura.

    L'insegnamento sarà dato anche nei giorni festivi e per il pratico si faranno costrurre appositi giardini con serre per la stagione invernale. Lo stipendio da darsi all'Insegnante non sarà minore di lire milleduecento all'anno.

PENSIONI PER GLI STUDENTI

    47. -  Destino la somma annua di lire trentatremila per ventidue pensioni a favore di quei giovanetti Vigezzini che saranno di un ingegno distinto, e di cui i parenti siano poveri o per lo meno in una posizione tale di fortuna da non permettere loro senza grave danno della famiglia di fare intraprendere ai figli gli studii superiori.

    Queste pensioni saranno di lire nullecinquecento all' anno ciascuna, e saranno distribuite in questo modo: sedici per gli studii Classici e Universitari o Tecnici Inferiori e Superiori, due per lo studio delle Belle arti, due per quello della Musica vocale e instrumentale, e due per quello dell'Agricoltura. Saranno date a concorso metà per esami e metà per titoli, e queste ultime metà dall'intiero Consiglio e metà dal solo Presidente del mio Istituto.

    48. -  Qualunque carriera sia civile, sia militare, sia ecclesiastica o qualunque altra si potrà scegliere dai giovani, perciò secondo la scelta saranno mandati nei Collegi opportuni a farvi gli studii e quando sarà possibile saranno sempre messi Convittori. Per gli studii Classici si manderanno di preferenza. al Collegio Mellerio di Domodossola, dove vi fui anch'io convittore dal 1840 al 1846.

    Finiti del tutto i loro studi, quei giovani che durante i medesimi si saranno veraniente distinti per condotta e per istudio, avranno il diritto di andare per due anni all'estero a completarli e a perfezionarsi. A quei giovani poi inoltre che dessero sicure speranze di divenire delle celebrità, il Consiglio potrà per favore speciale continuare loro ancora per altri due anni la pensione.

    49. - Questa pensione di lire millecinquecento all'anno decorrerà tale subito dal primo sino all'ultimo, e siccome nei primi essa è di molto superiore alla bisognevole, così ogni anno quanto i giovani non avranno speso, verrà trattenuto e messo all'interesse a loro profitto. Alla fine di ogni anno scolastico sarà regolato a ciascuno il conto ed al termine completo degli studii ogni pensionato riceverà allora il rimborso di tutte le somme state ad ogni anno trattenute ed accresciute degli interessi capitalizzati, e così essi sì troveranno in possesso di un piccolo capitale che loro servirà a poter più presto e più facilmente crearsi una posizione sociale. Da quanto ho stabilito qui ne viene di naturale conseguenza che intendo che il mio Istituto sia un vero tutore pei suoi pensionati.

    50. -  Nel caso che qualche pensionato durante gli studii venisse a morire o cessasse dal continuarli per qualsiasi ragione volontaria o forzata, tutto il suo credito resterà all'Istituto; però, nel solo caso di morte, se lasciasse genitori meritevoli in uno stato di bisogno, essi facendone richiesta al Consiglio entro i primi tre mesi, ne riceveranno il rimborso del terzo, ma trascorso quel termine ne perderanno ogni diritto.

 

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