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 IL GIORNO DELLA CIVETTA.

 

 

Scritto da Sciascia, il romanzo “Il Giorno Della Civetta”, descrive le indagini riguardo ad un omicidio, accaduto in Sicilia, dove tutta la storia è ambientata.

Il protagonista è un ufficiale dei carabinieri, di stanza in Sicilia, che crede nei valori di una società moderna e democratica, ancora molto lontani dalla corrotta Sicilia.

Questi segue il caso dell’omicidio di un imprenditore “Colasberna”, morto perché non aveva ceduto alle minacce della mafia, dominante su tutta la vita siciliana.

Le indagini tireranno in causa molti uomini potenti e insospettabili: preti, politico, contadini…. E’ una storia improntata a un forte realismo, che mostra l’enorme potenza della mafia, la paura e l’omertà della gente, che assiste impassibile davanti a questa realtà, e ancora l’impossibilità di un unico personaggio, il capitano Bellodi, di poter approfondire e di scoprire una minima parte degli intrighi mafiosi.

La storia si concluderà con la vittoria dell’ingiustizia, proprio perché i colpevoli sono coperti da alibi e da persone molto potenti, tanto che alla fine, il capitano è costretto ad arrendersi e si allontanerà definitivamente dalla Sicilia.

1.      Leggendo questo libro, la cosa su cui più ho riflettuto è che la storia raccontata da Sciascia, è molto vicina a noi. Storie dello stesso genere si ripetono ogni giorno, con lo stesso risultato, circondate dalla stessa corruzione e dall’omertà spesso giustificabile. Forse la mafia è troppo diffusa, radicata e coperta per essere sconfitta.

2.      E’ impossibile non notare il senso di omertà della gente che si coglie dalla prima all’ultima pagina. Inizialmente quando Colasberna è raggiunto dal fatale proiettile è circondato da decine di persone, ma nessuno parlerà, anzi si dilegueranno prima dell’arrivo della polizia.

3.      Si può notare anche la sfiducia della gente, che definisce le forze dell’ordine “cani”, proprio perché disturbano l’ordine dato dalla mafia, evidente quando il contadino vicino al “Chiarchiaro” ha un dialogo con il capitano.

4.      Dall’episodio citato precedentemente  si evince anche che la mafia non è considerata un pericolo, bensì un beneficio perché la gente si sente protetta dalla mafia.

5.      Importante è dire che in questo romanzo il narratore è quasi sempre l’inquisitore, in effetti,  il vero investigatore è Sciascia  che si cela dietro il capitano.

6.      Inevitabile in questo clima la corruzione politica, si nota quando un malavitoso ricorda che una volta un fascicolo che imputava un uomo potente scomparve grazie all’aiuto di importanti politici.

7.      Si può riscontrare la consapevolezza dei mafiosi della loro potenza, infatti, nessuno teme di essere imputato e sono sicuri che non saranno “toccati”. In più personaggi si riscontra ciò: Don Mariano Arena, il Marchica…..

8.      Per avere un’idea nella difficoltà di trovare la verità basta leggere la seguente definizione data Don Mariano proprio riguardo alla verità.