Brian Warner nasce a Canton, nell'Ohio il 5 gennaio 1969 da padre Hugh Warner e madre Barb Wyer. Fin dall'infanzia Brian  fu testimone di alcuni strani episodi: Brian stava spesso a casa dei nonni paterni e, assieme a suo cugino Chad, ebbe più volte occasione di spiare il tempio della sessualità più perversa di suo nonno Jack, dalla voce gracchiante e terrificante a causa di una precedente operazione alle corde vocali e spiegando, forse, il perché molte sue canzoni contengano così tanti motivetti infantili. Data la sua enorme curiosità, l’ormai circa tredicenne Brian decise di frugare tra le cose del nonno, ricevendo in tal modo le sue prime rudimentali informazioni sul sesso.

La “droga” iniziò, invece, a comparire nella sua vita quando era ancora alle elementari e lo fece sotto forma di caramelle, bandite dalla “sua” Christian Heritage School e di cui divenne pusher, dolci che frizzavano in bocca o che annerivano i denti; lui stesso ha dichiarato di aver creduto, per un certo periodo di tempo, di essere zucchero-dipendente!!

Più o meno, in quello stesso periodo, si faceva largo in Brian un odio viscerale verso la religione che, a tutti i costi ed in tutti i modi, la scuola cercava di propinargli: facevano ascoltare agli alunni dischi di artisti come Queen e David Bowie al contrario, sostenendo di udire frasi del tipo "my sweet satan"  o “i love you, Satan”; gli propinavano ore ed ore di lettura della Bibbia, li obbligavano ripetutamente ad esercitarsi nella dizione delle preghiere. Ciò ebbe l’effetto di provocare proprio quello che, in una lettera di Charles Manson al Presidente Reagan del 1986, egli aveva predetto: “continua a progettare ciò che non bisogna fare e creerai in tutti l’attrazione per tutto ciò che può essre fatto e sarà fatto”…..Con Brian, il Presidente, ci riuscì alla perfezione. Per questo, dopo una inutile richiesta avanzata ai genitori di lasciare quella scuola, decise di farsi espellere. Comincio' a spacciare dolci , a produrre un giornalino pseudo-pornografico-satirico-satanico e, soprattutto, a vendere nastri di artisti banditi come i Kiss, i Black Sabbath ed Alice Cooper che poi rubava (per regolamento, ogni armadietto doveva rimanere sempre aperto senza alcuna serratura o lucchetto!!) e rivendeva; ma, da tutto questo casino, ottenne solo qualche giorno di sospensione…. L'ultima trovata fu quella di far trovare alla sua insegnante, la signora Price, nel cassetto della scrivania della classe,uno dei falli in gomma del suo perverso nonnino, con tanto di vaselina dura ed essiccata!! Purtroppo, per lui, niente da fare: Brian capì  che non lo avrebbero mai espulso perchè era uno dei pochi che poteva permettersi di pagare per intero la retta scolastica. Solo alcuni anni dopo riuscì a convincere i genitori a mandarlo alla scuola pubblica, proprio mentre tutta la famiglia decise di trasferirsi in Florida, a Fort Lauderdale. Qui Brian potè finalmente dar sfogo a tutti i suoi desideri e lo fece in compagnia di tale John Cromwell, il suo idolo: primo perché fumava l’erba e beveva e, soprattutto, perché non era più vergine. Era questo, ora, il primo vero obbiettivo di Brian; dopo vari tentativi andati a vuoto, John gli fece conoscere una certa Tina Potts, una che aveva “fatto del bene” a mezza scuola!! Brian, una sera, la portò in un campo di baseball e sulla base madre perse la sua verginità!! Ma la prestazione, in verità, non fu delle migliori. Finì infatti immediatamente dopo il…”primo affondo”…

Nei mesi ed anni a venire, Brian dedicò tutto il suo tempo, oltre che alla marijuana ed alle ragazze, alla stesura di racconti e poesie horror-porno-splatter. Ne scrisse alcuni,come “Tutto in Famiglia”, e li inviò praticamente ovunque, da Penthouse a The Horror Show a The American Atheist ma la risposta fu sempre la stessa e, purtroppo per lui, negativa. Si intrufolò così in una rivista patinata agli esordi, 25th Parallel, in cui scriveva nella pagina degli spettacoli e grazie alla quale, dopo aver intervistato gente come Debbie Harry, Malcolm McLaren ed i Red Hot Chili Peppers, conobbe Trent Reznor dei Nine Inch Nails, il loro futuro manager.

Brian, però,conduceva secondo lui una vita patetica, voleva di più, voleva stare dall’altra parte della penna, dalla parte dell’intervistato e decise così di fondare, nel 1990, i “Marilyn Manson and The Spooky Kids”, la cui prima formazione comprendeva Manson alla voce, Daisy Berkowitz alle chitarre, Gidget Gein al basso, Madonna Wayne Gacy o Pogo alle tastiere e Sarah Lee Lucas alla batteria. Altri si alterneranno nella band, fino ad arrivare alla formazione attuale con John5 alle chitarre, Twiggy Ramirez al basso e Ginger Fish alla batteria.

Il nome d'arte "Marilyn Manson” deriva dall'unione contrastante di Marilyn Monroe, l’attrice americana icona di bellezza e lussuria, e Charles Manson, presunto capo, mai partecipe, di una “famiglia” hippy colpevole di circa 35 omicidi compiuti nella metà degli anni ’60, tra cui quello di Sharon Tate moglie del regista Roman Polanski, per proclamare, dopo Woodstock ’69, la fine dell’Estate dell’ Amore (a proposito, anni dopo, i Nine Inch Nails registreranno proprio in quella casa il loro capolavoro…). Ciò in virtù del fatto che il nostro ribattezzato Marilyn Manson credesse che “quei due, positivo/negativo, maschile/femminile, bene/male, bellezza/bruttezza, creassero proprio la dicotomia che volevo rappresentare”. Volendo criticare, in tal modo, il suo Paese, colpevole di sbattere i killer più atroci in copertina, dando loro la stessa popolarità delle star preferite dal pubblico; per lui, Charlie Manson fu la più frande rockstar di tutti i tempi, senza nemmeno aver scritto un pezzo di successo ma grazie solo all’America che lo aveva messo su un piedistallo. Ma era solo provocazione o essa era mista anche ad una profonda ammirazione per il Killer…? Manson ama definirsi “the God of Fuck”, riprendendo una citazione di Charles; durante i concerti è solito leggere passi tratti da vecchi scritti del killer, da lui definito un filosofo di talento, la canzone “My Monkey” prende spunto dal pezzo di Charles “Mechanical Man”, etc. etc. etc.

La riunione degli opposti in Manson è cosa piuttosto ricorrente: sia il suo cane Aleusha che il gatto di Missi, una delle sue ragazze, avevano un occhio di colore diverso dall’altro; David Bowie, cui Manson dice di ispirarsi, ha un occhio di differente colore a causa di una vecchia rissa scolastica; nel film sull’Anticristo  “Il Presagio” del 1976, che tanto lo spaventava da ragazzo, il Male che scaccia lo Spirito Santo esce da un occhio di un sacerdote posseduto cambiandogli colore; lo stesso Charles Manson, si dice, doveva i suoi presunti poteri magici ed ipnotici al suo sguardo penetrante.

Nel ’94 si assiste ad una tappa fondamentale nel cammino spirituale ed interiore di Manson: l’incontro con il deceduto “Papa Nero”, Capo della Chiesa di Satana, Anton LaVey, autore de “La Bibbia di Satana” in cui appaiono per la prima volta “Le Nove Affermazioni Sataniche”, cui il gruppo molte volte farà riferimento. L’incontro si svolse nella casa di San Francisco di LaVey: fu, per Manson, piuttosto deludente tanto da fargli esclamare che avrebbe preferito passare cinque minuti con la Rete Telefonica di Assistenza Psicologica!! Solo un anno dopo circa, in seguito ad un altro loro incontro, LaVey lo nominò Reverendo della Chiesa di Satana. Manson fu però immediatamente decisissimo nel dichiarare che “mai sono stato e mai sarò un adoratore di Satana, per il semplice fatto che il diavolo non esiste. Il satanismo è l’adorazione di noi stessi, responsabili del nostro bene e del nostro male”.

Il primo album dei Marilyn Manson fu "Portrait of an American Family" del 1994, prodotto per la prima volta da Trent Reznor e no più da Roli Mossiman degli Swans che era per un sound più pulito e rifinito: se ne ricavò un album con evidenti, a detta dei critici, lacune tecniche ma molto gotico e “tossico” al tempo stesso. Lostesso Manson affermò che fu quello un album “molto tetro e con momenti di grande pessimismo ma con, forse, un raggio di luce in fondo al tunnel”. Una curiosità: la casa discografica proibì a a Manson di inserire all’interno della copertina le sue foto da bambino, perché “inneggianti” alla pedofilia…; e le false polaroid della sua ragazza orrendamente mutilata, create con loscopo di criticare l’ipocrisia dei talk-show americani.

Prima ancora dell’uscita dell’album, i Marilyn Manson partirono per il tour americano dei Nine Inch Nails  di Trent Reznor, in compagnia di una rock band femminile emergente, le Hole della leader Courtney Love, vedova del mito-suicida kurt Cobain dei Nirvana. Il tour fu caratterizzato da una spirale sempre crescente di scherzi  di cattivo gusto fino ad arrivare a far sì che una band intervenisse sul palco per interrompere lo show dell’altra. Ma il tour vide anche la nascita di una love story, mai confermata né smentita con forza, tra Courtney Love e Twiggy Ramirez, per la…”felicità” di Manson che non ha mai visto di buon occhio la leader delle Hole, tanto da fargli esclamare durante un concerto americano il giorno della Festa del Papà: “oggi, per colpa di una fottuta troia qui con noi, c’è un bambino che non può festeggiare con il suo papà…”. 

Si arriva così alla fine del 1994 quando la casa discografica consiglia la band di partecipare al tour americano dei Danzig, allo scopo di promuovere ulteriormente il loro primo album. Per la band, c’era ormai ben poco da promuovere e decisero di parteciparvi come fosse una vacanza; nel corso del tour, la band fece la conoscenza di tale Tony Wiggins, l'autista del pullman dei Danzig. Wiggins aveva il compito di preoccuparsi di offrire ad ogni membro delle band qualunque tipo di divertimento malsano essi volessero. La sua specialità era quella di “interrogare”, nel backstage e con una telecamera puntata in faccia, le sue vittime volontarie, tutte ragazze e tutte mani e piedi legate, circa desideri più nascosti e  perversioni più disgustose. Wiggins amava definirli “esperimenti di psicanalisi”…Una cosa è sicura: non fu tempo sprecato: un paio di queste confessioni furono infatti descritte e in parte pubblicate nel nuovo EP "Smells Like Children" del 1995: in "The Hand of Small Children" si fa riferimento ad una “seduta” in cui una ragazza chiede di essere fustigata e picchiata sempre più violentemente fino ad arrivare a farsi stringere una catena attorno al collo da Wiggins e chiedere di essere uccisa!! Persino il perfido Tony rimase stupefatto da tanta perversione…

“Smells Like Children” è , per stessa ammissione di Manson, “è la metafora del mio tentativo di rimanere aggrappato all’infanzia” e “per descriverelo stato di noi tutti in quel periodo, cioè buio ed offuscato dalla droga”. Non fu per niente un successo, anzi…La stessa critica fu molto dura con questo contenitore di remix, esperimenti sonori e cover come i pezzi di Dave Ogilvie preferiti da Manson e “Sweet Dreams” degli Eurythmics che impose la band all’attenzione della cosiddetta generazione MTV e divenendo, a sorpresa, un enorme successo. Per paradosso, fu proprio il prodotto più debole della band a lanciarlo nell’universo delle superstar.

"Antichrist Superstar" fu il successivo passo della band. All'inizio, come al solito, fu un disastro. Si registrava a casa di Trent Reznor, o meglio, si sarebbe dovuto registrare, visto che tutti pensavano a tutto tranne che all'album: c'era chi tirava di coca (Manson e Twiggy), chi giocava alla playstation (Dave Ogilvie, il tecnico), chi stava tirando su un personale harem (Ginger), chi non arrivava mai (Trent), chi si faceva gli stracazzi suoi (Daisy). Ben presto pero' la situazione da inattiva divenne distruttiva: drum machine gettate dalla finestra, stereo messi nel microonde, muri bucati o danneggiati.  Fu in quest’ambiente che nacque il  suo progetto più definito ed ambizioso in cui il vulnerabile ragazzo-verme(wormboy) si evolve nello spietato Superumano Antichrist Superstar e che porti all’Apocalisse. In generale l’album è unp “studio sull’abuso di potere, sul rock’n’roll, la religione e la politica” e non sulla disperazione, alla ricerca di nuovi territori e suoni più cupi come avrebbe voluto Trent Reznor.

Curiosità: Manson sostiene che, per Antichrist Superstar, uno dei più grandi film di tutti i tempi fu “Willy Wonka e la Fabbrica di Cioccolato”, ispirato al romanzo di Roald Dahl “La Fabbrica di cioccolato”: si sentiva attratto da Wonka perché rappresentava il Male che attirava a sé i bambini con dolcetti ed altre cose proibite, prorio come lui con la sua generazione di “spooky kids”…

 Arriviamo così a “Mechanical Animals” del 1998 che coglie totalmente di sorpresa fan e critici: senza Trent Reznor alla produzione, si passa dalle cupe atmosfere gotiche ad un rock più urbano o, se volete, più commerciale. Manson passa dall’ Anticristo ad un extraterrestre androgino asessuato, alla paura di “essere umano per la prima volta nella sua vita e di vivere in un mondo a cui non appartieni”. Mentre però, per la critica, fu un successo totale, i fans lamentarono la perdita del lato oscuro dei Marilyn Manson, anche se vendette molto bene, non fu un fenomeno come il precedente. Manson ha sempre spiegato che “Mechanical animals” fu il seguito di “Antichrist Superstar” che rientrava in una sua evoluzione, oltre che un tributo ai miti del glam-rock più puro come David Bowie, Gary Numan e Pink Floyd.

 Da allora, hanno visto la luce  un album live, "The Last Tour On Earth", l’ ultimo “Holy Wood” e, soprattutto, la sua autobiografia; “La mia lunga strada dall’Inferno” del 1998 scritta a quattro mani con il giornalista del Rolling Stone Neil Strauss. Quest’ultima è considerata dai critici, repellente ma irresistibile è considerata una vera e propria opera d’arte decadente in cui è narrata con minuzia di particolari la metamorfosi del giovane Brian e, soprattutto, molti aspetti magici ed esoterici di “Antichrist Superstar”, fino ad allora, sconusciuti alla maggior parte dei fans.

Amato fino alla stregua dai suoi seguaci, non si può certo dire altrattanto della critica musicale e della gente in generale  che, da sempre, lo vede come il pretesto, il capro espiatorio cui aggrapparsi per riuscire a spiegare cose che altrimenti sarebbe molto difficile fare o che lo giudicano solo per i suoi modi di fare, le sue convinzioni, i suoi modi di fare. A cosa mi riferisco? Alle stragi di Littleton e d’Italia, al sesso, alla droga ed all’automutilazione.

Il 20 Aprile 1999, alla Coulombine High school di Littleton, vicino Denver, 12 giovani studenti ed un loro insegnante sono uccisi a colpi di fucili a canne mozze da due loro compagni di scuola vestiti con lunghi impermeabili neri; la stampa americana si scatenò alla ricerca di un capro espiatorio ed il nostro Manson fu accostato ai due solo perché alcuni stralci di testi di alcune sue canzoni furono trovati nei loro diari. Si considerò anche il loro interesse per la sottocultura gotica che, associata ai loro impermeabili neri ed agli aspetti gotici di “Antichrist Supersatr”, contribuì ad inventare un “mondo sotterraneo violento alimentato dal rock e da film sadici”. Dovettero uscire allo scoperto le più insigne autorità del gotico moderno per spiegare che il gotico non è sinonimo di violenza e razzismo e che, i gotici, erano fin troppo trincerati nei loro oscuri sotterranei per accettare una band che per loro non è mai stata e mai sraà una band gotica. Fu una vera e propria caccia alle streghe personaggi di vario mondo, ma accomunati da una grande ipocrisia, scagliati contro Manson; il “mostro del rock” fu ritenuto colpevole di istigare alla violenza, addirittura di influenzare i giovani a vestire in un certo modo, furono inventati pettegolezzi come quello secondo cui si sarebbe fatto impiantare dei seni finti, , etc. etc. Solo più tardi si venne a scoprire che quei due giovani disadattati odiavano quel “finocchio” di Manson; la crociata però fu portata a termine con successo e continua ogni volta accade un fatto del genere. Come in Italia quando, scusatemi ma non ricrdo né il luogo né l’anno, tre ragazze minorenni attirarono con una trappola e poi uccisero una suora del loro paese. Nei loro diari furono ritrovati stralci di testi di canzoni dei Marilyn, frasi inneggianti alla automutilazione come imitazione del loro idolo, inni al satanismo; altra conseguente crociata fatta di servizi televisivi, speciali e quant’altro potesse servire a demonizzare la figura del Reverendo.

Dicevamo prima dell’automutilazione, è forse uno degli aspetti che più fa inorridire critici, malelingue e bigotti: fu nel 1995, durante il tour con i Danzig, forse per la stanchezza e la disillusione del troppo lavoro, sicuramente per lo stato di depressione in cui era caduto dopo la fine della sua storia con missi, che Manson iniziò a tracciare quella che lui definisce “la mappa del mio petto”. Da allora, ogni occasione è buona per aggiungere alla mappa una nuovo tracciato, con bottiglie, taglierini o qualunque altra cosa gli capiti a tiro; per lui ciò non è nient’altro che un mezzo per accrescere, tramite il dolore, la propria autostima e la conoscenza di sé stessi. Sicuramente non è stato il primo (negli anni settanta Iggy Pop diede il via a questi macabri siparietti) e, altrettanto sicuramente, non sarà neanche l’ultimo visto la moltitudine di fans che ai suoi concerti sfoggiano cicatrici e bruciature su più parti del corpo….E’ questa una delle abitudini più oscure di Manson che, inevitabilmente, si riflette nel suo rapporto con il sesso. Il sesso….Il Reverendo è, da sempre, vissuto a stretto contatto con il sesso, sin da bambino come testimoniano le sue confessioni riguardo ilnonno e le sue perversioni, e lo ha sempre vissuto nel senso più pieno del termine, spingendosi oltre qualunque immaginazione. Lasciando perdere le leggende fantastiche messe in giro dai suoi detrattori (le costole asportate per procurarsi ottime fellatio da solo, storie varie di sesso con animali poi uccisi, storie di sesso con morti, etc. etc.), non si può negare che si spinga spesso oltre i limiti: amante dei rapporti orali, anali e sadomaso, non è sicuramente un gay come molti tendono a dipingerlo. Certo, alcune sue tendenze omosessuali sono evidenti ma, credo, di tutto gli si potrà dire tranne che sia gay; basta farsi un giro per i perimetri dei palchi ai concerti per accorgersi di quante giovani  meno giovani premano per passare un po’ di tempo con lui e quante, in realtà, ce la fanno. Se poi, a tutto questo, aggiungiamo la sua rigida educazione da scuola cristiana, allora il risultato, evidente, non poteva che essere diverso; proprio come i suoi album con l etichette “parental advisory”, così i divieti sempre impostigli hanno “creato” questo “mostro” sessuale che ama definirsi “the God of fuck” !!

Per Manson, il sesso è, alla fine, molto più di un sempilce passatempo: come sosteneva Crowley, il sesso e, soprattutto, la droga, erano parti integranti di un cammino spirituale verso l’ illuminazione. La droga….

Il nostro Reverendo si avvicina a questo mondo a 19 anni grazie ad un nuovo amico della High School, John Cromwell, come avete letto qualche riga fa; all’ inizio, per sua stessa ammissione, non gli piaceva tantissimo né fumare l’ erba né tantomeno fumare il bong e berne l’ acqua putrida. Solo qualche tempo dopo, in seguito soprattutto alla sua trasformazione in Marilyn Manson, iniziò ad apprezzare i “valori” delle droghe…LSD, cocaina, ossa di morti e “scimmie di mare” furono le tappe principali di un’ escalation che lo portarono più volte ad essere ricoverato in ospedale ed una volta addirittura ad essere considerato morto. Più che in qualunque altro aspetto della complicata personalità del nostro Reverendo, ritroviamo le influenze di due “filosofi” contemporanei come Aleister Edward Alexander Crowley e Aldous Leonard Huxley. Il primo, autodefinitosi la Bestia 666, grande estimatore della cultura gotico-nazista ed autore de “Il Libro della Legge”, sosteneva che “nella vita, fare ciò che si vuole è l’ unica legge”, comprendendo in tal modo l’ uso indiscriminato di sesso e droghe come via di salvezza.

Il secondo, Huxley, ammetteva di concepire le sue teorie sotto l’ effetto di una potente droga psichedelica-allucinogena ricavata dal cactus peyote.

Una cosa è certa e va detta: Manson, nonostante l’ uso di droghe varie, può essere considerato tutto fuorchè un malato, in virtù soprattutto delle sue performance dal vivo, dei suoi video sempre più opere d’ arte, delle sue canzoni sempre taglienti.

Rimarrà storica un suo discorso ad un concert del 1999, a Los angeles, inserito nell’ album live “The Last Tour on Earth”: “Ho fatto un sogno in cui annegavo in un mare di liquori, dove la spiaggia era di bianca coca, il cielo di LSD, gli alberi di marijuana ed in cui Dio mi veniva incontro dal cielo…. Datemi una D, datemi una R, datemi una U, datemi una G, datemi una S…: cosa ne viene fuori??? ” . Assolutamente fantastico….

 

 

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