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MARIA, MEDIATRICE

DI TUTTE LE GRAZIE

(Lc. 1, 39-45)

1. CHE SIGNIFICA L’ESPRESSIONE "MEDIATRICE?" La Madonna è Madre naturale di Cristo Dio e nostra Madre spirituale. Quindi sta come in mezzo (in medio) tra Dio e le sue creature, tra Gesù e noi, e coopera a riconciliare l’uomo con Dio. Dunque è Mediatrice di grazia santificante e di grazie attuali. Quale gioia per noi sapere e pensare che in Cielo abbiamo una Madre che continuamente supplica Gesù per noi e che desidera ricolmarci dei favori celesti!

Il Vaticano II dopo aver affermato che la Madonna è Madre di Dio e che è per noi Madre in ordine alla grazia, conclude dicendo che questa maternità "perdura senza soste" dal momento dell’Annunciazione e continua meravigliosamente in Cielo: "Difatti, assunta in Cielo non ha deposto questa funzione di salvezza, ma con la sua molteplice intercessione continua a ottenerci le grazie della salute eterna. Con la sua materna carità si prende cura dei fratelli del Figlio suo ancora peregrinanti e posti in mezzo ai pericoli e affanni, fino a che non siano condotti alla patria celeste. Per questo la beata Vergine è invocata nella Chiesa con i titoli di Avvocata, Ausiliatrice, Soccorritrice, Mediatrice. E ciò va inteso in modo che nulla detragga o aggiunga alla dignità e alla efficacia di Cristo, unico Mediatore. Nessuna creatura infatti può mai essere paragonata col Verbo Incarnato e Redentore; ma come il Sacerdozio di Gesù è in vari modi partecipato e dai sacri ministri e dal popolo fedele, e come l’unica bontà di Dio è realmente diffusa in vari modi nelle creature, così anche l’unica mediazione del Redentore non esclude, ma suscita nelle creature una varia cooperazione partecipata da un unico fonte" (1).

Il P. Gabriele Amorth, (il più celebre "esorcista" d’Italia), si esprime in questo modo: "Facciamo un esempio: Quando diciamo che Dio è santo e che S. Paolo è santo, adoperiamo la stessa parola santo; ma in senso diverso. Dio è Santo in senso assoluto: potremmo dire anche che Dio è la santità. S. Paolo invece è santo in senso relativo, limitato, dipendente, in quanto è reso partecipe della santità di Dio. Così quando diciamo che Gesù è mediatore, lo diciamo in senso assoluto; quando invece diciamo che Maria è mediatrice, lo diciamo in senso relativo, indicando partecipazione, dipendenza dall’unica mediazione di Cristo.

Sono mediatori gli apostoli, i missionari che predicano il vangelo. Sono mediatori i parroci, i genitori che educano i figli alla fede cristiana. È mediatore ogni battezzato che fa apostolato".

Con maggior ragione è Mediatrice la Madonna!

2. MARIA È MEDIATRICE NELL’ACQUISTO DELLE GRAZIE (Mediazione oggettiva). In tal senso possiamo pur chiamarla "Corredentrice" alle dipendenze del Redentore. Infatti ha cooperato nella maniera più alta alla Redenzione compiuta da Gesù.

È lei che ha concepito, generato e allevato Gesù come vittima della nostra Redenzione, e sul Calvario l’ha offerto al Padre e ha unito i suoi dolori a quelli del Figlio. Nel protovangelo leggiamo: Dio disse: "Io porrò inimicizia tra te (o satana) e la donna (la Vergine Santa), fra la tua discendenza e la discendenza di lei (Gesù): essa ti schiaccerà il capo" (2). Qui Maria è strettamente associata a Gesù nella piena vittoria su satana ossia in tutta l’opera della Redenzione. Ora la Redenzione ha l’aspetto oggettivo ossia l’acquisto delle grazie e l’aspetto soggettivo ossia la distribuzione delle grazie: quindi la Vergine è Mediatrice sia nell’acquisto delle grazie come nella distribuzione di esse.

3. MARIA È MEDIATRICE NELLA DISTRIBUZIONE DELLE GRAZIE (Mediazione soggettiva). Leone XIII afferma: "Colei che era stata cooperatrice nel mistero dell’umana Redenzione, sarebbe stata anche la cooperatrice nella distribuzione delle grazie derivate da tale Redenzione".

È dispensatrice di tutte le grazie, anche di quelle chieste direttamente a Dio. Si tratta delle grazie per tutti gli uomini di tutti i tempi anche dei secoli antecedenti alla venuta di Gesù e di Maria, ai quali Dio ha concesso le grazie in previsione dei meriti del Salvatore e della Vergine.

Nella Bibbia troviamo il fondamento di questa verità: a) Ad Ain Karim (a 8 Km. da Gerusalemme) Maria ha impetrato la prima grazia individuale e spirituale registrata dal Vangelo: Ella, appena ha salutato la sua parente Elisabetta che porta in grembo Giovanni Battista, subito ottiene la santificazione del bimbo che viene liberato dal peccato originale e ricolmato di grazia; e subito ottiene pure che Elisabetta sia inondata di Spirito Santo (3).

b) A Cana Maria ha impetrato il primo miracolo di Gesù di ordine terreno registrato nel Vangelo: l’acqua viene cambiata in vino squisito; e con quel miracolo ha ottenuto agli Apostoli la fede in Cristo Dio: "I suoi discepoli - dice il Vangelo - credettero in Lui" (4).

c) Nel Cenacolo Maria ha impetrato il primo grande miracolo spirituale di carattere universale, vale a dire la discesa dello Spirito Santo nella Pentecoste implorata dalle suppliche efficacissime della Madonna che pregava insieme agli apostoli e ad alcune donne (5).

Da questi e da altri brani della Sacra Scrittura noi conosciamo che Dio per concederci grazie si serve sempre della Madonna.

Da molti secoli questa è una convinzione generale nella Chiesa che S. Bernardo ha espresso con le seguenti parole: "Veneriamo Maria con tutto l’impeto del nostro cuore, dei nostri affetti, dei nostri desideri. Così vuole Colui che stabilì che noi ricevessimo tutto per mezzo di Maria".

Lo stesso sommo poeta, Dante, nella stupenda preghiera alla Madonna, ha scolpito la fede dei teologi e del popolo del suo tempo nella Mediatrice di tutte le grazie con queste sublimi parole: "Donna, sei tanto grande e tanto vali / che qual vuol grazia e a te non ricorre / sua desianza vuol volar senz’ali" (Par. XXXIII, 13-15).

S. Luigi de Montfort afferma: "Dio Padre fece un ammasso di tutte le acque che chiamò mare; e fece un ammasso di tutte le grazie che chiamò Maria. Questo grande Dio possiede un tesoro o un magazzeno ricchissimo, dove racchiude tutto ciò che vi ha di splendido, di raro e di prezioso e questo immenso tesoro non è altro che Maria".

"Dio Figlio comunicò a sua Madre tutto ciò che Egli acquistò con la sua vita e la sua morte, i suoi meriti infiniti e le sue virtù ammirabili, e la fece Tesoriera di quanto il Padre gli diede in eredità. Per mezzo di lei Egli applica i suoi meriti ai suoi membri, comunica le sue virtù e distribuisce le sue grazie. Maria è il misterioso suo canale, l’acquedotto, per cui Egli fa passare, con soavità e abbondanza, le sue misericordie.

"Dio Spirito Santo comunicò a Maria, sua fedele Sposa, i suoi ineffabili doni e le sue grazie, e nessun dono celeste è quindi concesso agli uomini che non passi per le sue mani verginali. Poiché tale fu il volere di Dio il quale dispose che tutto noi avessimo per Maria" (6).

Quindi la devozione alla Madonna è necessaria.

Ogni anno si compia la pia pratica del "Mese Mariano" e si celebrino con amore filiale e con gioia le sue feste.

Ogni primo sabato del mese le si offra la Comunione riparatrice.

Ogni giorno si reciti il Rosario e l’Angelo del Signore.

Nelle ore della giornata la si saluti con frequenti Ave Maria e fervorose giaculatorie.

ESEMPIO. La Madonna di Guadalupe (Messico): un miracolo che continua. Il Santuario più frequentato della terra è certamente quello di Guadalupe, ove ogni anno giungono oltre 12 milioni di pellegrini (il triplo di quelli di Lourdes). La Vergine appare a un messicano, Juan Diego, nel 1531. Egli racconta il fatto al Vescovo: ma questi non gli crede. Allora la Madonna dà due segni: guarisce improvvisamente dalla lebbra lo zio del veggente; e poi fa che rimanga scolpita nell’interno del mantello del veggente la sua stessa immagine in forma di una ragazza messicana di straordinaria bellezza, tale qual’era apparsa a Diego. Quando il Vescovo vede quell’immagine, si commuove, si inginocchia, prega e subito dà ordine che si costruisca il Santuario ove viene esposta l’immagine della Vergine. Il popolo Messicano si converte in massa al Cattolicesimo. La straordinaria devozione alla Madonna si è mantenuta intatta fino ai nostri giorni, tenendo ancorato questo buon popolo nella fede cattolica nonostante la feroce propaganda anticlericale, protestante e massonica e nonostante la crudele persecuzione contro il cattolicesimo nei primi decenni di questo secolo.

Gli scienziati, che esaminano il dipinto, dicono: "È un miracolo si sia mantenuto, per 480 anni, quel fragilissimo mantello che fa da supporto alla pittura e che è costituito da fragile tessuto vegetale, e soprattutto è un miracolo che su tale tessuto si sia formata e vi si conservi quella bella pittura con vivi colori, senza alcun segno né di pennello né di coloranti" (Leggi la nota (7) nella pagina che segue).

Ma il miracolo più grande è la perseveranza nella fede di quel popolo: la vera devozione mariana assicura piena fedeltà a Gesù e alla Chiesa.

Coltiviamo anche noi una forte e tenera devozione alla Madonna. Dice S. Luigi de Montfort: "Quando Maria ha gettato le sue radici in un’anima, vi produce meraviglie di grazia". "Quando verrà quel tempo in cui Maria regnerà padrona e sovrana nei cuori per sottometterli pienamente all’impero di amore del suo grande Gesù? Quando verrà che le anime respireranno Maria come i corpi respirano l’aria?" (8).

PROPOSITO. Mettiamo in pratica la raccomandazione di un santo Vescovo Missionario: "Durante la giornata seminate molte Ave Maria! Alla sera raccoglierete tanti frutti spirituali!"

S. Francesco d’Assisi ripeteva: "Quando dico l’Ave Maria i Cieli sorridono, i demoni tremano e si danno alla fuga, gli angeli esultano".

(1) L.G. 62

 

(2) Gen. 3, 15

(3) Cfr. Lc. 1, 39-45

(4) Gv. 2, 1-12

(5) At. 1-14

(6) S. Luigi de Montfort, "Tratt." 23.24.25

(7) Questa è certamente la più misteriosa e affascinante immagine della Vergine che non finisce di stupire gli scienziati. Recentemente, nel 1979, nell’occhio sinistro, con strumenti modernissimi, all’ingrandimento di 2.500 volte, si è scoperta una scena di almeno 10 personaggi. Altre figure sono emerse anche nell’occhio destro. Si tratta dell’apertura del mantello ("tilma") da parte del Veggente davanti al Vescovo, scena che, allora, è stata come fotografata negli occhi, ed è rimasta intatta per secoli e secoli fino ad oggi! (Cfr. Claudio Perfetti, "Guadalupe", Ed. Paol.). Infine, un clamoroso fatto di cronaca: il 14 novembre 1921, in tempi di dura persecuzione per la Chiesa da parte del presidente massone Albano Obregon, un impiegato del Governo, accanto all’immagine della Madonna nascose una bomba che scoppiò fragorosamente mandando in frantumi l’altare di marmo e piegando, per il calore, un grosso crocifisso in bronzo. Ma l’immagine mariana rimase intatta e non si ruppe nemmeno il fragile vetro di protezione (cf. Fam. Crist. 3-8-1988).

Inoltre le pitture aggiunte, accanto all’immagine, si sono tutte deteriorate e screpolate, mentre l’immagine è rimasta inalterata e bella.

(8) S. Luigi de Montfort, "Tratt." 217.