(Inseguiti dalla “Fame”)
Entrano in scena, sempre più stremati.
PANNOCCHIA
Non ce la faccio più… ci possiamo fermare un po’?
MILLEMOSCHE
Sì, bravo, così ci prendono!
PANNOCCHIA
Ma no… ormai li abbiamo seminati… (guarda lontano)… Non c’è nessuno… Quelli hanno un assedio da fare… figurati se
pensano ad inseguire noi tre…
CARESTIA
Quelli no, ma… qualcuno che ci segue c’è… (guardando
lontano)
MILLEMOSCHE
E chi è? (guardano anche gli altri)
CARESTIA
Non lo so… mi sembra una… donna…
PANNOCCHIA
Una donna da queste parti?
CARESTIA
Però è strano… ogni volta che si fa vedere, mi vengono subito i
crampi qui allo stomaco…
PANNOCCHIA
Ma dov’è?
CARESTIA
Adesso dev’essere nascosta dietro quelle rocce… eccola!… È là!…
Adesso si vede!
Tutt’e tre si tengono lo stomaco e si contorcono.
CARESTIA
Ahi!…
MILLEMOSCHE
Che dolore!…
PANNOCCHIA
Mamma mia!…
Ad un tratto passa
il dolore.
PANNOCCHIA
Non c’è più… s’è nascosta…
CARESTIA
Cosa vi dicevo? Appena si fa vedere arrivano dei terribili dolori allo
stomaco…
MILLEMOSCHE
Non sarà una strega?
PANNOCCHIA
è vero!… Sicuramente è
una strega!
CARESTIA
E perché ci segue?
PANNOCCHIA
Ce l’ha con noi!
CARESTIA
Io non le ho fatto niente…
MILLEMOSCHE
Le streghe ce l’hanno con tutti…
CARESTIA
Cosa ci può fare?
PANNOCCHIA
Dicono che le streghe attaccano la peste…
CARESTIA
Come ci possiamo difendere?
MILLEMOSCHE
Basta trattenere il respiro… devi tener fermi i polmoni e non la
prendi…
PANNOCCHIA
Io so che le streghe hanno paura dell’aglio e dei diavoli…
CARESTIA
Allora vestiamoci da diavoli…
MILLEMOSCHE
Ci vorrebbero le corna!
CARESTIA
Voi le avete le corna?
PANNOCCHIA
L’anno scorso io avevo un cornetto… ma poi avevo fame e l’ho
mangiato…
MILLEMOSCHE
Venendo qua, ho visto una macelleria con tante corna di montone appese
davanti alla porta…
CARESTIA
Andiamo a prenderle, allora, così faremo paura alla strega!
PANNOCCHIA
Andate voi… io non ce la faccio più… vi aspetto qua…
CARESTIA
E se arriva la strega?
PANNOCCHIA
Trattengo il respiro e non arriva…
MILLEMOSCHE
Va bene… aspetta qua!
Pannocchia inizia a trattenere il respiro, diventa tutto rosso, si sforza, ecc.
Dall’altra parte entra la “donna”. Furtiva si avvicina da dietro e lo afferra allo stomaco.
PANNOCCHIA
Ahi!… Lo stomaco!… La strega!… Mamma mia!… Lasciami!… Ma chi
sei!… Vattene!…
FAME
Non me ne vado se non mangi!
PANNOCCHIA
Eh?… Se non mangio?… Ma tu chi sei?
FAME
Sono la fame!
PANNOCCHIA
La fame? E non bastava quella che già mi porto appresso?
FAME
Sono sempre io che ti vengo dietro da quando sei nato!
PANNOCCHIA
Eh! Me ne sono accorto, purtroppo! Ma perché non mi lasci in pace?
FAME
Tu mangia e io ti lascio in pace!
PANNOCCHIA
è facile dirlo!… Ma cosa
mangio?… Non riesco mai a trovare un accidenti!
FAME E allora io mangio te… (comincia a rosicchiarlo)
Tornano i suoi
compagni.
MILLEMOSCHE
Ma cosa fai? Perché gridi in quel modo?
PANNOCCHIA
Liberatemi dalla strega!
MILLEMOSCHE
Ma quale strega?
PANNOCCHIA
Questa che ho sullo stomaco!
MILLEMOSCHE
Ma non c’è niente sul tuo stomaco…
PANNOCCHIA
E questo è il guaio! Presto! Mettetemi qualcosa nello stomaco!
CARESTIA
Eh! Se avessimo qualcosa lo metteremmo prima nel nostro stomaco, che è
più vuoto del tuo!
A sentire questo, la fame, invisibile ai due, salta addosso a loro e attanaglia anche il loro stomaco. Poi di colpo, come è arrivata, così va via.
PANNOCCHIA
Se n’è andata?
MILLEMOSCHE
Chi?
CARESTIA
La fame?
PANNOCCHIA
Fra poco torna… ogni tanto mi vengono certe crisi… è lei!… La
strega!… cioè… la fame!… L’ho vista! Mi ha parlato!
MILLEMOSCHE
Sì! Adesso veramente per la fame cominciamo ad avere le visioni…
PANNOCCHIA
Prendi le corna… almeno ci difendiamo dalla strega…
MILLEMOSCHE
Però dobbiamo anche trattenere il respiro… così…
Si mettono le corna.
CARESTIA
Sto bene così?
MILLEMOSCHE
Sembri un caprone!
PANNOCCHIA
Non è che per caso ci chiameranno cornuti?
MILLEMOSCHE
E che c’importa!… Almeno teniamo lontano le streghe…
Passano due contadine. Li guardano impressionate, poi buttano gli attrezzi e scappano a precipizio.
PANNOCCHIA
Che avevano quelle?
MILLEMOSCHE Mah!… C’è tanta gente strana al mondo… andiamo… non voglio che la notte ci sorprenda in questo posto di streghe. (escono)
Tornano le due contadine, con altra gente del villaggio, armata di attrezzi agricoli e corde.
1°
CONT.
Ecco… erano qui!
3°
CONT.
Ma qui non c’è nessuno…
2°
CONT.
Ma sì… erano proprio qui… Erano tre diavoli con certe corna lunghe
almeno due metri… tutti rossi in viso…
1°
CONT:
Con una coda lunga quattro metri… i capelli come due serpenti… le
mani con certi artigli così… e i denti come i lupi…
2°
CONT.
E spruzzavano fuoco dal naso e dalla bocca…
4°
CONT.
Io dico che il sole vi ha dato in testa!
1°
CONT.
Ma se ci hanno rincorso fino al villaggio e galoppavano come cavalli
selvaggi!
5°
CONT.
Sì… e dove sono? Adesso ti faccio vedere che avete sognto tutto…
ascolta: Diavoli! Se ci siete venite fuori!
In quel momento entrano i tre compagni con le corna, sempre guardandosi alle spalle e trattenendo a tratti il respiro.
2° CONT. Eccoli!… Che vi dicevo? (tutti i contadini impugnano gli attrezzi)
5°
CONT. Fermi!…
Vade retro!...
3°
CONT.
Prendete le corde, presto!… Vade retro!
I tre rimangono sbalorditi e si lasciano catturare.
MILLEMOSCHE
Ma che fate?
6°
CONT.
Zitto Satana! Vade retro!
4°
CONT.
Volevate assaltare il nostro villaggio? Ma vi abbiamo scoperto!
7°
CONT.
Al rogo!… Al rogo!
8°
CONT.
Sì!… Bruciamoli!
9°
CONT.
Bruciamoli vivi!
10°
CONT.
Rimandiamoli all’inferno!
5°
CONT.
Prendi quel palo!
6°
CONT.
Legali stretti… i diavoli sono pericolosi!
MILLEMOSCHE
Ma quali diavoli?
CARESTIA
Lasciateci!
PANNOCCHIA
Assassini!
5°
CONT.
Fateli tacere!
Li imbavagliano. Li legano tutt’e tre allo stesso palo e ammucchiano degli sterpi, o paglia, vicino ai loro piedi.
5°
CONT.
Presto, il fuoco!
7°
CONT.
Accendete!
8°
CONT.
Accendete!
9°
CONT.
Accendete!
5°
CONT.
Chi ha i fiammiferi?
6°
CONT.
Io no…
10°
CONT.
Io non fumo…
Tutti rovistano
nelle tasche.
9°
CONT.
Io dovrei avere l’acciarino… ma dove l’ho messo?
4°
CONT.
Niente… non c’è niente…
3°
CONT.
Nessuno ha un fiammifero?
5°
CONT.
Ma insomma… abbiamo preso tre diavoli e non li possiamo bruciare?
6°
CONT.
Però loro sono dei diavoli… dovrebbero avere il fuoco…
5°
CONT.
è vero… Scusate… vi
dispiace soffiare dal naso un po’ di fiamme sulla paglia?
I tre mugolano,
tentando disperatamente di gridare.
6°
CONT.
Niente… dobbiamo tornare al paese a prendere i fiammiferi…
5°
CONT.
Chi ci va?… Vai tu…
6°
CONT.
Io da solo non ci vado con i diavoli in circolazione… chissà quanti ce
ne sono in giro…
10°
CONT.
Dite che ce ne sono degli altri?
7°
CONT.
Quelli si muovono sempre in gruppi di almeno
millecinquecentocinquantatre…
8°
CONT. Eh?
7°
CONT. L’ha
detto il prete l’altro giorno alla predica...
9°
CONT.
Sentite… io vorrei tornare a casa… (si guardano intorno
spaventati)
4°
CONT.
Hai ragione… Anch’io ho un impegno… l’avevo dimenticato…
3°
CONT.
Sì… sì… s’è fatto tardi… meglio stare insieme e tornare in
gruppo…
5°
CONT.
Andiamo…
Furtivi e prudenti se ne vanno, lasciando i tre legati al palo.
Cominciano a comunicare mugolando, finchè riescono a farsi scivolar via il bavaglio. In quel momento torna la Fame.
PANNOCCHIA
Ahi!… Lo stomaco!
MILLEMOSCHE
Che crampi!
CARESTIA
Datemi qualcosa da mangiare!
MILLEMOSCHE
Non ce la faccio più!
TUTTI
Aiuto!
Svengono.
FAME
Mamma mia… non hanno ancora mangiato!… Bhè neanche posso stare solo
dietro a loro… devo andare a tormentare tante altre persone…
La fame si avvicina e mette un qualcosa in bocca ad ognuno di loro. Essi cominciano a masticare con gli occhi chiusi.
FAME
A dire il vero… mi fanno anche un po’ pena… in fondo sono
sfortunati… e anche simpatici!
Poi li slega uno per uno e li adagia per terra. Poi, lentamente se ne va. Essi continuano a masticare. Poi cominciano a parlare, sempre con gli occhi chiusi.
MILLEMOSCHE
C’è qualcuno che mastica?
PANNOCCHIA
Io…
CARESTIA
E anch’io…
MILLEMOSCHE
Cosa state mangiando voi?
PANNOCCHIA
Io sono un vassallo… il nobile marchese Pannocchino dei Pannocchioni e
sto sgranocchiando una bellissima vacca al forno… con una montagna di insalata
sopra…
CARESTIA
Io sono un valvassore… il Conte Carestiazzo dei Carestioni… e mi sto
tuffando in un barile di ricotta bianca come la neve…
MILLEMOSCHE
E io sono seduto alla tavola dell’Imperatore… anzi, sono proprio
l’Imperatore… e tutti i vassalli, i valvassori e i valvassini mi portano dei
favolosi doni… galline, conigli, pecore, torte alla crema… biscotti e
amaretti… fagiani e galletti… e passo il mio tempo a mangiare… comincio
alle dieci di mattina e finisco alle dieci della mattina seguente… e poi
ricomincio perché è ora di pranzo…
PANNOCCHIA
Che ne dite, signor Conte, di cenare insieme una di queste sere?
CARESTIA
Ma con piacere, signo marchese… per me sarà un onore…
MILLEMOSCHE
Allora venite tutti e due al castello dell’Imperatore… daremo una
bellissima festa…
Un po’ di
silenzio.
MILLEMOSCHE
Ehi!… Ma voi dormite o siete svegli?
PANNOCCHIA
Io sto dormendo come un sasso…
CARESTIA
E io dormo più di voi…
MILLEMOSCHE
Anch’io…
PANNOCCHIA
Se parli, sei sveglio…
MILLEMOSCHE
Parlo nel sonno…
CARESTIA
Io sto facendo un sogno meraviglioso…
PANNOCCHIA
Anch’io…
MILLEMOSCHE
Il mio è stupendo…
CARESTIA
Allora… stiamo dormendo tutt’e tre… Ssss! Facciamo piano… e
stiamo zitti… se no ci svegliamo… Buon Appetito…
F I N E
torna a "Le attività" |
torna a "Scuola elementare" |