VIGGIANO: il nostro paese.

 

Mappa dell'esperienza

Viggiano è un paese della Basilicata circondato dai monti dell'Appennino Lucano, situato nel massiccio del monte Volturino, alle pendici meridionali del monte Sant'Enoc e posto a 1023 m.s.l. mare,  domina l'Alta Valle dell'Agri con il suo arroccato centro storico, fatto di case antiche e di antica musicalità "Il paese non è grande, ma nemmeno piccolo" scriveva a Giosuè Carducci Giovanni Pascoli, commissario d'esami nel 1884 a Viggiano, presso il convitto Ginnasio "S.Pellico" "L'aria ottima, pittoreschi dintorni, le rovine di Grumentum a pochi passi; arpeggiamenti per tutto, che fanno di Viggiano l'Antissa della Lucania"

Viggiano nacque a valle dell'attuale centro come villa di una famiglia patrizia romana, Veius, Vibius o Vettius da cui sembra anche aver originato il suo nome. Durante l'epoca romana divenne Pagus della città di Grumentum, situato a pochi chilometri di distanza ma nel X secolo i suoi abitanti si trasferirono nella parte alta (l'attuale centro abitato) per sfuggire alle incursioni Saracene. Del periodo Medievale restano poche ma importanti tracce dell'influsso culturale Bizantino e Basiliano: in alto sul paese, parte delle torri laterali ed un tratto delle mura dell'antico castello; nella chiesa annessa all'ex convento dei Francescani  vi sono i resti di un interessante coro ligneo; in località Santa Barbara, su un’alta rupe, si trovano i ruderi della chiesa di S.Maria della Pietra e la scultura lignea della Madonna Nera venerata ancora oggi in tutta la regione.

Subì le dominazioni dei vari signori feudali, seguendo il destino del Regno delle Due Sicilie prima e del Regno di Napoli poi. Durante la dominazione borbonica, Viggiano prese parte alla rivoluzione contro i Francesi scesi alla conquista del regno di Napoli; feroci furono le rappresaglie dei vincitori: al massacro dei suoi difensori, costretti alla resa il 17  Agosto del 1806, seguì a distanza di qualche giorno, la punizione del 22 Agosto, 57 giovani viggianesi vennero fucilati. L'ordine fu tassativo: ogni 100 abitanti (Viggiano allora ne contava 5669 ) uno doveva pagare con la vita.

Il periodo più fiorente e produttivo fu tra il XVII e il XVIII secolo in cui si affermò la tradizione artigianale del legno ed in particolare della costruzione di strumenti musicali: arpa, flauto e violino. Nello stesso periodo si diffuse la fama del "Musicante viggianese " che soleva  vagare per l'Italia e l'Europa; la temporanea emigrazione divenne ancora più massiccia dopo il terremoto del 1857 che vide molti viggianesi andare oltre l'oceano. Emigrarono molti dei maestri costruttori e dei  musicisti, come il celebre flautista e maestro Leonardo De Lorenzo.

Attualmente Viggiano conta circa 3200 abitanti, è un centro  invernale attrezzato con impianti di risalita, piste e attrezzature ricettive. A valle si estende l'area industriale con le aziende e il centro oli per l'estrazione di idrocarburi recentemente costruito per la scoperta di un importante giacimento petrolifero.

Stemma del paese

realizzato dai bambini usando grano, caffè, sassolini e sughero

 

"L'oro nero"

a Viggiano

L'emigrazione

L'arpa

Il culto

della Madonna

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ti scrivo...

Poeta

per una volta...

Le attività scolastiche