LETTERA DEGLI APOSTOLI |
LETTERA
DEGLI APOSTOLI * (Recensione
copta ed etiopica) [1]
(Testo etiopico). Ciò che Gesù Cristo ha rivelato ai suoi discepoli
sotto forma di lettera e come Gesù Cristo ha rivelato questa lettera del
collegio degli apostoli e discepoli di Gesù Cristo, scritta per tutti a
motivo dei falsi apostoli Simone e Cerinto affinché nessuno si unisca a
loro poiché in essi c'è un'astuzia che uccide gli uomini. Siate
perseveranti e non dubbiosi, non lasciatevi scuotere né deviare dalla
parola del vangelo che avete ascoltato. Come l'abbiamo ascoltata, come la
ricordiamo e l'abbiamo scritta per tutto il mondo, così la affidiamo a
voi in pace, nostri figli e figlie, in nome del Padre, padrone del mondo,
e di Gesù Cristo. La grazia si moltiplichi su di voi! [2]
Noi Giovanni, Tomaso, Pietro, Andrea, Giacomo, Filippo, Bartolomeo,
Matteo, Nataniele, Giuda Zelote e Kefas, scriviamo alle Chiese
dell'Oriente e dell'Occidente, del nord e del sud raccontandovi e
annunziandovi quanto si riferisce a nostro Signore Gesù Cristo: vi
scriviamo in conformità di ciò che abbiamo visto, udito e toccato dopo
che egli era risorto dai morti, e in conformità di ciò che egli ci ha
rivelato di grande, di meraviglioso, di vero. [3,
1] Noi sappiamo questo: Nostro Signore e salvatore Gesù Cristo è Dio,
Figlio di Dio, fu mandato da Dio, padrone di tutto il mondo, colui che
l'ha fatto e l'ha creato ed è chiamato con tutti i nomi: egli è al di
sopra di tutte le potenze, e Signore dei signori, re dei re, potente dei
potenti, celeste al di sopra dei cherubini e dei serafini e siede alla
destra del trono del Padre. [2]
Con la sua parola fece i cieli, formò la terra e tutto quanto v'è in
essa, pose al mare dei limiti che non può valicare, fece zampillare le
profondità e le sorgenti e (le fece) scorrere notte e giorno sulla terra.
Fissò il giorno e la notte, il sole e la luna e le stelle del cielo,
separò la luce dalle tenebre. Chiamò l'infero e, in un batter d'occhio,
ordinò la pioggia per l'inverno, la nebbia, la brina e la grandine per i
giorni loro assegnati. Scosse la terra e poi la stabilizzò. Creò l'uomo
a sua immagine e a sua somiglianza. [3]
Ha parlato, con immagini, ai patriarchi e ai profeti, ed in verità
attraverso colui che gli apostoli annunziano e i discepoli hanno toccato. Noi
crediamo in Dio, Signore, Figlio di Dio: parola che prese carne dalla
santa vergine Maria, suscitata nel suo seno dallo Spirito santo; non fu
generata dal piacere della carne ma dalla volontà di Dio; fu avvolta in
fasce e manifestata a Betlemme; crebbe e giunse all'età matura nella
quale noi l'abbiamo vista. [4]
Questo fece nostro Signore Gesù Cristo che da Giuseppe e Maria, sua
madre, fu mandato dove doveva imparare a scrivere. Colui che gli
insegnava, mentre lo ammaestrava, gli diceva: "Dì alfa!". Egli
rispondeva: "Dimmi prima che cos'è beta!". E... quanto avvenne
è vero.. [5,
1] Dopo vi fu un matrimonio a Cana di Galilea e si invitò anche lui, sua
madre e i suoi fratelli: ed egli cambiò l'acqua in vino [2]
Risuscitò morti, fece camminare storpi e ridiede l'uso della mano ad uno
che l'aveva rinsecchita; una donna che da dodici anni soffriva di perdite
di sangue fu subito guarita non appena toccò il lembo del suo abito. Ed
essendoci noi meravigliati davanti a questo miracolo, egli disse:
"Chi mi ha toccato?". Noi gli abbiamo risposto: "Signore,
è la folla che ti stringe". Ma egli replicò: "Ho avuto la
sensazione che da me sia uscita una forza". Allora quella donna gli
andò davanti e gli disse: "Signore, sono io che ti ho toccato!"
Egli le disse: "Va', la tua fede ti ha guarita". [3]
Faceva udire i sordi, vedere i ciechi, liberava gli ossessi, purificava i
lebbrosi. Il demone Legione che era in un uomo, appena incontrò Gesù
gridò e disse: "Sei giunto a scacciarci prima del tempo della nostra
perdizione". Ma il Signore lo rimbrottò dicendo: "Esci da
quest'uomo, senza fargli del male!". Allora entrò nei porci, li
trascinò nell'acqua ed essi annegarono. [4]
Poi camminò sul mare: soffiavano i venti, ma egli gridò contro di essi e
le onde del mare si calmarono. E
siccome noi, suoi discepoli, non avevamo denaro, gli domandammo:
"Maestro che cosa dobbiamo fare a proposito dell'esattore delle
imposte?". Egli ci rispose: "Uno di voi getti l'amo, la nassa,
in profondità, prenda un pesce e dentro vi troverà un denaro. Lo dia
all'esattore delle imposte per me e per voi". [5]
Una volta che non avevano pane all'infuori di cinque pani e due pesci,
ordinò alla folla di sedersi, ed erano cinquemila, senza contare donne e
bambini. Davanti a costoro noi abbiamo portato i pezzi di pane: essi
mangiarono, si saziarono, e ne avanzò; riempimmo dodici ceste di
frammenti domandandoci l'un l'altro: "Che cosa significano questi
cinque pani?". Sono un'immagine della nostra fede nella grandezza del
Cristianesimo, e cioè nel Padre, padrone di tutto il mondo, e in Gesù
Cristo, nostro salvatore, e nello Spirito santo, Paraclito, e nella santa
Chiesa e nel perdono dei peccati. [6]
Questo ce lo ha rivelato e insegnato il nostro Signore e salvatore, ed
allo stesso modo noi (lo insegnamo) a voi affinché diventiate partecipi
della grazia del Signore e del nostro ministero, e siate nella nostra
gloria mentre tendete alla vita eterna. Siate
perseveranti nella conoscenza e nella ricerca del Signore Gesù Cristo e
egli si dimostrerà misericordioso, vi salverà per sempre nella
interminabile eternità [7]
(Testo copto). Cerinto e Simone sono venuti per girare il mondo. Questi
sono nemici di nostro Signore Gesù Cristo poiché pervertono la parola e
l'azione, cioè Gesù Cristo. Da costoro tenetevi lontano: in essi c'è la
morte, una grande contaminazione e corruzione; ad essi toccheranno il
giudizio, la fine e la distruzione eterna. [8]
Perciò non abbiamo esitato a scrivervi a proposito della testimonianza di
Cristo, nostro salvatore, quanto egli ha fatto mentre noi, al suo seguito,
consideravamo i suoi pensieri e le sue opere. [9]
Costui, del quale testimoniamo che egli è il Signore, fu crocifisso da
Ponzio Pilato e Archelao tra due ladroni, fu sepolto in un luogo detto
(Cranio); a questo luogo si sono recate (tre) donne: Maria, la parente di
Marta, Maria Maddalena. Presero aromi per versarli sul corpo mentre
piangevano e si lamentavano su quanto era accaduto. Ma allorché si
avvicinarono alla tomba, guardarono dentro e non trovarono il corpo. [10,
1] Mentre si lamentavano e piangevano, apparve loro il Signore e disse:
"Chi piangete voi? Non piangete più, ormai! Sono io quello che voi
cercate. Una di voi vada dai vostri fratelli e dica: "Venite, il
Maestro è risorto dai morti"". Marta
venne da noi e ce lo disse. Noi le abbiamo risposto: "Che cosa vuoi
tu, donna, da noi? Il morto è stato sepolto, è mai possibile che egli
viva?". [2]
E noi non le credemmo; (non credevamo) che il nostro salvatore sarebbe
risorto dai morti. Perciò lei se ne ritornò indietro dal Signore e gli
disse: "A proposito della tua risurrezione, nessuno di loro ha
creduto che tu viva". Le rispose: "Vada da loro un'altra di voi
e glielo ripeta". Venne
Maria e ce lo disse di nuovo; ma noi non le abbiamo creduto. E
se ne ritornò dal Signore ed anche lei disse la stessa cosa. [11,
1] Allora il Signore disse a Maria ed anche a sua sorella: "Andiamo
da loro!". Venne
e ci trovò nascosti dentro. Ci chiamò fuori, ma noi pensavamo che si
trattasse di un fantasma e non abbiamo creduto che fosse il Signore. [2]
Perciò ci disse: "Venite e non abbiate paura! Io sono il vostro
maestro, quello che tu, Pietro, prima del canto del gallo, hai rinnegato
tre volte; vuoi tu rinnegarlo ancora?". Allora, dubbiosi, andammo dal
Signore per vedere se proprio era lui. Egli ci disse: "Perché
dubitate ancora e perché restate increduli? Sono proprio io che vi parlai
a proposito della mia carne, della mia morte e della mia risurrezione. [3]
Affinché siate convinti che sono io, Pietro metti la tua mano e il tuo
dito nei segni dei chiodi delle mie mani; ed anche tu, Tomaso, poni il tuo
dito nella ferita della lancia sul mio costato; e tu, Andrea, esamina i
miei piedi e vedi se non toccano la terra. Sta scritto, infatti, nei
profeti: "Il fantasma di un demone non lascia impronta sulla
terra"". [12]
Noi lo toccammo per vedere se egli era veramente risorto in carne; poi ci
prostrammo bocconi confessando i nostri peccati perché eravamo stati
increduli. Disse
allora il Signore, nostro salvatore: "Alzatevi, ed io vi rivelerò
che cosa c'è al di sopra dei cieli e nei cieli, ed il vostro riposo che
si trova nel regno dei cieli. Il Padre mio, infatti, mi ha dato potere di
portare lassù coloro che credono in me". [13,
1] Quanto ci ha rivelato è appunto questo che ci disse: "Quando io,
dal Padre di ogni cosa, ero in procinto di scendere quaggiù passai
attraverso i cieli e assorbii la sapienza del Padre, assorbii la forza del
suo potere. [2]
Mi trovai nei cieli, con gli arcangeli e gli angeli, passai attraverso la
loro figura quasi fossi uno di loro, tra le dominazioni e le potestà; li
passai tutti avendo io la sapienza di colui che mi ha mandato. Il capo
supremo degli angeli, Michele, e Gabriele, Uriele e Raffaele mi hanno
seguito fino al quinto firmamento, pensando in cuor loro ch'io fossi uno
di loro. Ma il Padre mi aveva dato il potere di questa natura. In quel
giorno ornai gli arcangeli di una voce meravigliosa affinché andassero
presso l'altare del Padre per servire e compiere quel ministero fino al
mio ritorno. Ho fatto così per mezzo della sapienza della somiglianza. [3]
Io, infatti, divenni tutto in ogni cosa per potere portare a compimento le
disposizioni del Padre... e la gloria di colui che mi ha mandato, e per
fare ritorno a lui. [14,
1] Voi sapete che l'angelo ha dato l'annunzio a Maria". Abbiamo
risposto: "Sì, Signore". Egli allora proseguì: "Non
ricordate che vi ho detto proprio un momento fa: io sono diventato angelo
tra gli angeli, io sono diventato tutto in ogni cosa?". Abbiamo
risposto: "Sì, Signore". [2]
Egli allora ci disse: "In quel giorno appunto, io presi la figura
dell'angelo Gabriele, apparvi a Maria e parlai con lei. Il suo cuore mi
accolse e lei credette; io mi fermai ed entrai nel suo corpo; mi incarnai,
ma, all'infuori di me, non ebbi altri ministri per quanto si riferisce a
Maria (alla quale apparsi) nelle sembianze dell'aspetto di un angelo; io
farò così dopo che sarò andato dal Padre. [15,
1] Voi commemorate la mia morte! Quando verrà la Pasqua uno di voi sarà
messo in prigione per il mio nome, e resterà nella tristezza e mestizia
giacché, mentre voi festeggiate la Pasqua, egli si trova in prigione e
(lontano) da voi; allora si affliggerà di non poter festeggiare la Pasqua
con voi. [2]
Io allora manderò la mia forza nella (forma) dell'angelo Gabriele, e le
porte della prigione si apriranno. Egli uscirà e verrà da voi, e con voi
passerà la notte della vigilia e resterà fino al canto del gallo. Ma
allorché voi compite la memoria, fatta per me, e l'agape, egli sarà
cacciato nuovamente in prigione, quale testimonianza, fino a quando ne
uscirà per predicare quanto io vi ho trasmesso". [3]
Gli domandammo: "Signore, è ancora necessario che noi prendiamo
nuovamente il calice e ne beviamo?". Ci rispose: "Sì, è
necessario fino al giorno in cui io ritornerò con coloro che per amor mio
sono stati uccisi". [16]
Gli domandammo: "Signore, è grande ciò che tu ci hai rivelato.
Verrai tu con qualche forza speciale o prenderai tu qualche forma
particolare?". Egli rispose: "In verità vi dico: Io verrò
nella sembianza del sole splendente e la mia magnificenza splenderà sette
volte più di esso. Portato con magnificenza sulle ali delle nubi e
preceduto dal segno della croce, io discenderò sulla terra per giudicare
i vivi e i morti". [17,
1] Gli domandarono: "Ci vogliono ancora molti anni, Signore, perché
avvenga questo?". Ci rispose: "Quando giungerà a compimento la
centesima parte e la ventesima, tra Pentecoste e la festa del pane non
lievitato, avrà luogo l'avvento del Padre mio". Noi
gli domandammo: "Ora tu ci dici: "Io verrò"; ed ora dici:
"Colui che mi ha mandato, è lui che verrà"?". Egli ci
rispose: "Io sono completamente nel Padre mio ed il Padre mio è in
me". [2]
Gli domandammo: "Ci abbandonerai tu veramente fino al tuo avvento?
Dove troveremo un maestro?". Egli rispose: "Non sapete voi che
finora sono stato qui quanto presso colui che mi ha mandato?". Noi
gli domandammo: "E' dunque possibile, Signore, che tu sia ugualmente
qui e là?". Ed egli rispose: "Io sono completamente nel Padre e
il Padre in me per quanto riguarda la somiglianza dell'aspetto e della
potenza, della pienezza e della luce, nella misura piena e nella voce. Io
sono la parola". [18]
"Per lui divenni una cosa, cioè... del pensiero, realizzato secondo
il tipo; e lo divenni nell'ogdoade che è il giorno del Signore. Ma
l'ultimo compimento del compimento lo vedrete con la redenzione, avvenuta
per mezzo mio, e vedrete come io andrò in cielo dal Padre mio, che è nei
cieli. Ma attenzione ora: io vi do un nuovo comandamento: amatevi
reciprocamente, (testo etiopico) obbeditevi l'un l'altro, e tra di voi sia
ben radicata e dominante la pace. Amate i vostri amici, e quanto voi non
volete sia fatto a voi, anche voi non fatelo agli altri. [19,
1] Predicate ed insegnate questo a coloro che credono in me, predicate
anche il regno del cielo di mio Padre e come mio Padre mi abbia dato tutto
il potere affinché voi possiate fare avvicinare i figli del Padre
celeste. Predicate loro; essi devono credere! Siete voi coloro ai quali è
stato ordinato di fare avvicinare al cielo i suoi figli". [2]
Gli domandammo: "A te, Signore, è possibile compiere ciò che ci hai
detto. Ma come potremo noi?". Ci rispose: "In verità vi dico:
predicate e insegnate, ed io sarò con voi, giacché a me piace molto
restare con voi; così sarete coeredi, con me, di quel regno celeste di
colui che mi ha mandato! In verità, vi dico: voi sarete miei fratelli e
amici, poiché il beneplacito del Padre mio è su di voi e su coloro che,
per mezzo vostro, crederanno in me. In verità, vi dico: mio Padre ha
preparato per voi una tale e così grande felicità che gli angeli e le
dominazioni bramarono contemplare e vedere e lo brameranno, ma a loro non
sarà concesso di contemplare la grandezza del Padre". [3]
Gli domandammo: "Signore, che cos'è questo che tu ci dici?". Ci
rispose: "Vedrete una luce più splendente della luce e più perfetta
della perfezione. Ed il figlio sarà completato dal Padre, che è luce, Ä
poiché il Padre è completo Ä ed il completamento (consiste) nella morte
e risurrezione: una perfezione che sorpassa l'altra. Io sono integralmente
la destra del Padre, io sono in lui, che è completo". [4]
(Testo copto) Noi dodici gli dicemmo: "In ogni cosa, Signore, tu sei
divenuto per noi salvezza e vita, annunziandoci una tale speranza".
Ci disse: "Abbiate fiducia ed il vostro cuore sia sereno! In verità
vi dico: il vostro riposo sarà là, nel luogo ove, per coloro che vi si
trovano, non c'è né cibo né bevanda, né gioia né tristezza né
mancanza alcuna. Voi non avete parte a..., bensì riceverete l'eternità
del Padre mio. Come io sono in lui, così anche voi vi troverete in
me". [5]
Di nuovo gli domandammo: "Sotto quale forma? Nella forma degli angeli
od anche nella carne?". Egli rispose: "Vedete! Io ho assunto la
vostra carne con la quale sono nato, fui crocifisso e sono risorto per
opera del Padre mio, che è nei cieli, affinché si adempisse la profezia
del profeta David a proposito di ciò che egli ha annunziato su di me,
sulla mia morte e sulla mia risurrezione, dicendo: "Quanto
sono numerosi, o Signore, quelli che mi combattono, molti sono quelli che
insorgono contro di me. Molti
dicono all'anima mia: per lui non c'è scampo presso Dio. Ma
tu, Signore, sei il mio difensore, tu sei la mia gloria, tu sollevi il mio
capo. Con
la mia voce io grido al Signore, ed egli mi ascoltò. Io
mi metto giù e mi addormento; io mi risveglio, perché tu, o Signore, sei
il mio difensore. Non
temerò le miriadi di genti, che mi circondano e sono schierate contro di
me. Sorgi,
o Signore, salvami, mio Dio! Giacché tu hai smascellato tutti coloro che,
senza motivo, mi erano nemici. Hai
spezzato i denti dei peccatori. Al Signore la salvezza ed il suo
beneplacito sul suo popolo". [6]
Ora se, per mezzo mio hanno avuto compimento tutte le parole dette dai
profeti Ä sono io che mi sono riconosciuto in esse Ä, quanto più
veramente si compirà ciò ch'io vi dico, sicché colui che mi ha mandato
sia glorificato da voi che credete in me". [20,
1] Allorché terminò di parlarci così, noi gli dicemmo: "Tu,
Signore, ti sei dimostrato benevolo in tutto e ci hai salvato: tu ci hai
rivelato tutto. Noi ti vorremmo domandare ancora qualcosa, se tu ce lo
permetti". [2]
Ci rispose: "So che fate attenzione quando io parlo e che il vostro
cuore è contento. A proposito di ciò su cui mi volete interrogare,
domandate pure ed io ne parlerò con voi. [21,
1] Giacché vi dico in verità: come mio Padre mi ha risuscitato dai
morti, allo stesso modo risorgerete anche voi e salirete nei cieli, nel
luogo del quale io vi ho parlato all'inizio nel luogo che vi ha preparato
colui che mi ha mandato. Io
porterò a compimento tutte le disposizioni per la salvezza: io non
generato eppure generato dagli uomini, io che non ho carne eppure ho
portato la carne; per questo infatti sono venuto, affinché voi (testo
etiopico) nella rigenerazione riceviate la risurrezione nella vostra
carne: un abito che non si corromperà in tutti coloro che sperano e
credono in colui che mi ha mandato. Il beneplacito del Padre mio è,
infatti, su di voi, ed a coloro ch'io voglio elargisco la speranza del
regno". [2]
Allora gli dicemmo, "Grande è ciò che tu ci dai a sperare e ciò di
cui parli!". Egli rispose: "Credete voi che tutto quello che vi
ho detto si realizzerà?". Noi rispondemmo: "Sì, Signore".
Ci rispose: "In verità vi dico che ho ricevuto da mio Padre tutti i
poteri per portare nella luce tutti coloro che si trovano nelle tenebre,
nell'eternità coloro che si trovano nella caducità, nella giustizia
coloro che si trovano nell'errore nella vita coloro che si trovano nella
morte, e per liberare coloro che si trovano in prigionia: quanto ciò è
impossibile agli uomini, altrettanto è possibile al Padre. [3]
Io sono la speranza di coloro che sono senza speranza, l'aiuto di coloro
che non hanno alcun aiuto, la ricchezza dei bisognosi, il medico dei
malati, la risurrezione dei morti". [22]
Dopo che egli ci disse questo, noi gli domandammo: "E' proprio vero,
Signore, che la carne sarà giudicata con l'anima e lo spirito, e che una
parte (di uomini) può riposare nel regno dei cieli e l'altra, ancora
viva, essere poi punita per sempre?". Egli ci rispose: "(testo
copto) Fino a quando seguitate a interrogare e a indagare?". [23]
Gli domandammo: "Siccome tu ci hai ordinato di predicare, è per noi
necessario indagare da te, affinché possiamo imparare con sicurezza ed
essere poi predicatori efficaci sicché coloro che saranno da noi istruiti
credano in te. E' per questo che ti interroghiamo molte volte". [24,
1] Ci rispose: "In verità vi dico: la risurrezione della carne
avverrà quando saranno in essa l'anima e lo spirito". Gli
domandammo: "E' dunque possibile, Signore, che ciò che è sciolto e
ridotto al nulla, diventi integro? Non ti interroghiamo come increduli Ä
oppure ti è impossibile Ä, bensì realmente crediamo che avverrà quanto
tu dici". [2]
Egli si stizzì con noi e disse: "O voi di poca fede, fino a quale
giorno interrogherete? Ma domandatemi pure quanto desiderate ed io vi
risponderò senza astio. Osservate però i miei comandamenti e fate quanto
vi dico; non volgete il vostro sguardo ad alcuna persona, ed anch'io non
distoglierò il mio sguardo da voi; bensì senza tentennamenti, senza
timore e senza accezione di persona prestate la vostra opera sulla via
diritta, stretta e angusta. E così il Padre mio sarà contento di
noi". [25,
1] Gli dicemmo di nuovo: "Ci vergogniamo, Signore, di interrogarti
così tante volte e di seccarti". Egli ci rispose: "So che mi
interrogate con fede e con tutto il vostro cuore. Perciò mi rallegro di
voi. In verità vi dico: io mi rallegro che voi mi interroghiate, e (così)
il Padre che è in me. La vostra importunità mi rallegra e dà a voi la
vita". Quando ci disse questo, noi ci rallegrammo di averlo
interrogato. [2]
Gli domandammo: "In ogni cosa, Signore, tu ci dai la vita e ci usi
misericordia. Vuoi tu ora spiegarci quanto ti domanderemo?". Ci
rispose: "Che cos'è che è perituro? La carne o lo spirito?".
Gli rispondemmo: "E' la carne che è peritura". Allora ci disse:
"Ciò che è caduto risorgerà, ciò che è perduto sarà trovato, ciò
che è debole sarà rincuorato, affinché in queste cose che sono state
create così si manifesti la gloria del Padre mio. Come egli ha fatto
verso di me, così io farò verso tutti voi che credete. [26,
1] Ma io vi dico: la carne risorgerà viva, con l'anima, affinché in quel
giorno si manifesti la loro responsabilità in merito a ciò che essi
hanno fatto di bene o di male ed abbia luogo la scelta dei fedeli che
hanno compiuto i comandamenti di mio Padre, colui che mi ha mandato. [2]
Avrà luogo anche un severo giudizio. Il Padre mio, infatti, mi disse:
"Figlio mio, nel giorno del giudizio né avrai riguardo verso i
ricchi né sarai misericordioso con i poveri, bensì è nella misura dei
peccati di ognuno che tu darai la pena eterna". A quelli invece che
io amo, quelli che hanno osservato i comandamenti del Padre mio, colui che
mi ha mandato, darò il riposo della vita nel regno di mio Padre, che è
in cielo, contempleranno quanto egli mi ha dato. Egli mi ha concesso il
potere di fare ciò che desidero, perciò io do... ai quali io ho
deliberato di dare e di concedere. [27]
A questo scopo io sono disceso nel luogo di Lazzaro ed ho predicato ai
giusti e ai profeti affinché dal riposo che è in basso uscissero verso
quello che è in alto; e con la mano destra ho dato loro il Battesimo
della vita, del perdono e della salvezza da tutti i mali, come ho fatto
per voi e per quelli che credono in me. Ma se uno crede in me e non
osserva i miei comandamenti, sebbene conosca il mio nome non gli è di
alcuna utilità ed ha compiuto una inutile corsa. Costoro andranno nella
perdizione e nella distruzione poiché non si sono curati dei miei
comandamenti. [28]
Ma voi soprattutto, figli della vita, io ho liberato da ogni male e dal
potere degli arconti, e così tutti coloro che, per mezzo vostro, credono
in me. Ciò che vi ho promesso lo darò anche a loro affinché escano
dalla prigione, dai ceppi degli arconti e dal fuoco ardente". Noi
abbiamo risposto: "Tu, Signore, sotto ogni aspetto, ci hai rallegrato
e ci hai dato riposo. Tu infatti con fedeltà e verità hai predicato ai
padri, ai profeti, a noi e ad ognuno". Allora
egli ci disse: "In verità, vi dico: tutti coloro che hanno creduto
in me e coloro che da me crederanno a colui che mi ha mandato, io li
condurrò in cielo, nel luogo che mio Padre ha preparato per gli eletti, e
darò a voi il regno scelto, nel riposo, e la vita eterna. [29,
1] Ma tutti coloro che hanno trasgredito i miei comandamenti ed hanno
insegnato dottrine diverse pervertendo ciò che è scritto e aggiungendo,
lottando per la loro gloria e ammaestrando con parole diverse quelli che
credono in me rettamente, se li faranno cadere avranno una punizione
eterna". Gli
domandammo: "Signore, ci saranno dunque altre dottrine diverse da
quelle che tu ci hai insegnato?... E' necessario che esistano affinché
appaiono i buoni e i cattivi; ed apparirà anche il giudizio su coloro che
fanno tali cose: saranno giudicati in base alle loro opere e consegnati
alla morte". [2]
Gli dicemmo: "Beati noi, Signore, che ti vediamo e ti ascoltiamo
mentre tu annunzi queste cose: giacché i nostri occhi hanno contemplato
queste grandi meraviglie che tu hai operato". Egli ci disse:
"Piuttosto beati sono coloro che non hanno visto, ma hanno creduto;
questi, infatti, saranno chiamati figli del regno, essi saranno perfetti
tra i perfetti ed io sarò la loro vita nel regno del Padre mio". Gli
dicemmo ancora: "Signore, in che modo si può credere che tu te ne
vada e ci abbandoni come ci hai detto: "Verrà un giorno e un'ora in
cui io me ne salirò al Padre mio?"". [30,
1] Egli ci rispose: "Andate, voi, e predicate alle dodici tribù,
predicate anche ai gentili e a tutta la terra di Israele dall'est
all'ovest, dal sud al nord e così molti crederanno al Figlio di
Dio". Noi gli rispondemmo: "Ma chi ci crederà, Signore, e chi
ci ascolterà mentre compiremo, insegneremo, e narreremo le gesta e i
segni da te fatti, ed i prodigi?". [2]
Ci rispose e disse: "Andate e predicate la misericordia del Padre mio
e quello che egli ha fatto per mezzo mio; io stesso, essendo in voi, lo
farò per mezzo vostro; a voi darò la mia pace e dal mio spirito darò a
voi una forza con la quale predirete loro la vita eterna. Ed anche agli
altri io darò la mia forza affinché possano ammaestrare i popoli
restanti. [31,
1] (Testo etiopico) Ecco: incontrerete un uomo che si chiama Saul (si
interpreta Paolo). E' un Ebreo circonciso secondo la prescrizione della
legge; egli udrà la mia voce, dal cielo, con timore, paura e tremore; i
suoi occhi si oscureranno, e la vostra mano lo segnerà, con saliva, con
il segno della croce. Fategli come io ho fatto a voi. Passatelo a un
altro. Subito gli occhi di quest'uomo si apriranno ed egli loderà Dio, il
mio Padre celeste. Sarà forte tra i popoli, predicherà e insegnerà;
molti si rallegreranno ad ascoltarlo e saranno salvati. [2]
Perciò sarà odiato e consegnato nelle mani dei suoi nemici; egli renderà
testimonianza davanti a re mortali e il compimento della sua testimonianza
su di me ricadrà su di lui: avendomi egli perseguitato e odiato, mi
renderà testimonianza, predicherà, insegnerà e sarà, tra i miei
eletti, uno strumento scelto e un muro che non cadrà. [3]
L'ultimo degli ultimi sarà il predicatore dei pagani, perfetto nella
volontà del Padre mio. Come sapete dalle Scritture, i vostri padri, i
profeti, hanno parlato di me ed in me hanno avuto compimento". Egli
ci disse: "Anche voi siate loro delle guide. (Ditegli) ogni parola
ch'io vi ho detto e che voi avete scritto su di me: ch'io sono la parola
del Padre e il Padre è in me. Anche voi agite così verso quell'uomo
allorché a voi si rivolgerà. Insegnategli e ricordategli ciò che di me
è detto nelle Scritture e si è adempiuto. Dopo, egli porterà la
salvezza alle genti". [32]
Gli domandammo: "Maestro, condividiamo noi con essi la stessa
speranza all'eredità?". Ci rispose: "Sono tutte uguali le dita
della mano o le spighe del campo, o portano gli stessi frutti tutti gli
alberi fruttiferi? Ognuno non porta, forse, il frutto secondo la sua
natura?". Gli
domandammo: "Ci parli dunque nuovamente in parabole, Signore?".
Ci rispose: "Non lamentatevi! In verità vi dico: voi siete miei
fratelli e amici nel regno del cielo presso il Padre mio; così, infatti,
egli volle. In verità io vi dico che questa speranza la darò anche a
coloro che ammaestrerete e diventeranno miei fedeli". [33,
1] Gli domandammo di nuovo: "Signore, quando incontreremo quell'uomo,
e quando è che tu andrai da tuo Padre, nostro Dio e Signore?". Ci
rispose: "Quell'uomo verrà dalla terra della Cilicia a Damasco di
Siria per lacerare la Chiesa alla cui creazione vi siete dedicati. [2]
Sono io che, per mezzo vostro, gli parlerò ed egli verrà subito. In
questa fede egli persevererà, sicché si compirà la parola del profeta
che dice: "Ecco che dalla terra di Siria io comincio a chiamare la
nuova Gerusalemme, mi sottometterò Sion e sarà fatto prigioniero, mentre
la sterile, quella che non ha figli, avrà numerosa prole, sarà chiamata
figlia di mio Padre e mia sposa: così piacque a colui che mi ha
mandato". Io distoglierò quell'uomo di modo che non ci arrivi e non
porti a compimento il piano perverso: l'onore del Padre mio sarà in lui
perfetto; e dopo che me ne sarò andato e dimorerò presso mio Padre, dal
cielo parlerò con lui. Tutto, a suo riguardo, avverrà come io vi ho
predetto". [34,
1] Gli dicemmo ancora: "Tu, Signore, ci hai detto e annunziato cose
piene di significato, mai sono state rivelate cose più grandi. Tu ci hai
rasserenato su qualsiasi aspetto e ti sei dimostrato benigno. Dopo la tua
risurrezione, infatti, ci hai manifestato tutto questo affinché siamo
effettivamente salvati. Ma ci hai detto soltanto che prima dell'arrivo
della fine del mondo ci saranno segni e prodigi in cielo e sulla terra.
Istruiscici affinché li possiamo riconoscere!". Ci
disse: "Vi insegnerò non solo quanto capiterà a voi ma anche a
coloro che voi ammaestrerete e crederanno, ed a coloro che ascolteranno
quell'uomo e crederanno in me. Questo si avvererà in quegli anni e in
quei giorni". [2]
Gli domandammo: "Signore, che cos'è che accadrà?". Ci rispose:
"I credenti ed anche i non credenti vedranno in cielo una tromba e
avranno la visione di una grande stella, (ambedue) visibili durante il
giorno; stelle che cadono dal cielo in terra come fuoco ed una forte e
straordinaria grandine di fuoco. Il sole e la luna combattere l'un
l'altra, un continuo rullare e rumore di tuoni e fulmini; tuoni e
terremoti; città che cadono, uomini che periscono; una continua miseria
per la mancanza di acqua; una terribile pestilenza, con grande e continua
mortalità, tanto che i morti non avranno sepoltura: fratelli, sorelle e
parenti saranno in un'unica tomba. Un parente non si dimostrerà tenero
verso i suoi parenti, né qualsiasi uomo verso il suo prossimo. Gli
abbandonati, quelli che furono trascurati, risorgeranno e vedranno coloro
che li hanno lasciati fuori a causa della pestilenza. Ovunque
sarà odio, privazione, invidia. Uno toglierà ad una persona per regalare
ad un'altra. Ma il peggio sarà quello che verrà dopo. [35,
1] A causa della malvagità degli uomini, mio Padre sarà adirato. Molte
sono, infatti, le loro trasgressioni; la loro impurità desta raccapriccio
ed è la rovina della loro vita". Gli
domandammo: "Ma che ne sarà, Signore, di coloro che sperano in
te?". Ci rispose: "Fino a quando sarete sempre tardi di cuore?
In verità vi dico: come ha detto di me e dei miei il profeta David così
sarà pure di coloro che crederanno in me. [2]
Nel mondo ci saranno ingannatori e nemici della giustizia e ad essi si
attaglia quanto disse la profezia di David: "I loro piedi sono veloci
nello spargimento del sangue, la loro lingua è ingannatrice, veleno di
serpente è sulle loro labbra. Io ti vedo in compagnia dei ladri e tenere
la parte degli adulteri. Tu seguiti a parlare contro il tuo fratello e a
porre una trappola davanti al figlio di tua madre. Pensi tu ch'io sia come
te?". Vedete
dunque come il profeta di Dio abbia parlato di tutto; e tutto quanto è
stato predetto avrà compimento". [36,
1] Gli domandammo ancora: "Signore, i gentili non diranno allora:
"Dov'è il vostro Dio?"". Ci rispose: "Dopo una tale
prova, gli eletti saranno noti e verranno fuori". Gli
domandammo: "La loro dipartita dal mondo sarà dunque contrassegnata
da una pestilenza che li affliggerà?". Ci rispose: "No! Bensì
i tormenti e le sofferenze che sopporteranno, varranno loro come prove per
vedere se hanno la fede, se si ricordano di questa mia parola e se
praticano il mio comandamento. Questi risorgeranno e il loro indugio sarà
di soli pochi giorni, affinché sia onorato colui che mi ha mandato, ed io
con lui. Egli, infatti, mi ha mandato da voi. Io vi dico questo. E voi
ditelo a Israele e ai gentili, affinché lo sappiano: anch'essi devono
essere salvati, credere in me e sfuggire all'angustia della pestilenza. Se
qualcuno sfugge all'angustia della morte, sarà preso e custodito in
prigione e tormentato come un ladro". [2]
Gli domandammo: "Signore, diverranno (i credenti), simili agli
infedeli, e tu punirai quanti sono sfuggiti dalla pestilenza?". Ci
rispose: "Pur credendo nel nome mio, hanno compiuto le opere dei
peccatori; si sono così comportati come infedeli". Gli domandammo
ancora: "Per coloro che ebbero questa sorte, Signore, non ci sarà più
alcuna vita?". Ci rispose: "Chi ha glorificato il Padre mio
costui (dimorerà nella) abitazione del Padre mio". [37]
Gli dicemmo: "Signore, insegnaci che cosa accadrà dopo di
questo!". Ci rispose: "In quegli anni e in quei giorni ci sarà
una guerra dopo l'altra, si scuoteranno i quattro angoli della terra e si
combatteranno l'uno contro l'altro. Vi sarà un movimento di nubi,
tenebre, siccità e persecuzione contro coloro che credono in me e contro
gli eletti. Discordie, lotte e malignità dell'uno contro l'altro. Vi
saranno molti che pur credendo nel mio nome inseguiranno la cattiveria e
spargeranno dottrine vane. Si correrà dietro di loro e dietro la loro
ricchezza, si accetterà la loro superbia, il loro piacere del bere e la
loro corruzione; tra loro regnerà l'inganno. [38,
1] Ma coloro che desiderano contemplare il volto di Dio, non praticano
alcuna accezione di persone verso il peccatore ricco e non hanno alcun
rispetto verso gli uomini che li vogliono sedurre, ma anzi li
rimproverano: costoro saranno incoronati dal Padre mio. Saranno salvi
anche coloro che rimproverano il prossimo: giacché costoro sono figli
della sapienza e della fede. Ma
figlio della sapienza non diventa colui che odia il suo fratello, lo
perseguita e non gli dimostra alcuna cortesia: costui è disprezzato e
respinto da Dio. [2]
(Testo copto). Ma coloro che camminano nella verità e nella conoscenza
della fede, e mi amano Ä poiché hanno sopportato gli insulti Ä, costoro
saranno lodati in quanto camminano nella povertà, sopportano quelli che
li odiano e li insultano. Li hanno maltrattati perché erano nudi, e gli
uomini erano arroganti verso di loro perché camminavano nella fame e
nella sete; essi hanno sopportato pazientemente ed avranno la beatitudine
del cielo: saranno per sempre con me. Guai invece a coloro che camminano
nell'arroganza e nella vanagloria: la loro fine, infatti, sarà la
perdizione". [39,
1] Gli domandammo: "Signore, hai intenzione di lasciarci cadere su di
loro?". Ci rispose: "Come potrebbe avvenire il giudizio, e
distinguere i giusti dagli ingiusti?". Gli
domandammo: "Signore, in quel giorno ti diranno: "Tu non hai
distinto il giusto dall'ingiusto, la luce dalle tenebre, il bene dal
male"". Ci disse: "Risponderò loro: "Ad Adamo fu data
la facoltà di scegliere tra due. Scelse la luce e stese ad essa la sua
mano: lasciò dietro di sé le tenebre, gettandole via da sé". [2]
Tutti gli uomini dunque hanno la facoltà di credere nella luce che è la
vita e il Padre che mi ha mandato. Colui che crede e compie le opere della
luce, in esse vivrà. Ma
se uno confessa di appartenere alla luce, e compie le opere delle tenebre,
costui non ha alcuna scusa da addurre, né può alzare il suo sguardo sul
Figlio di Dio, cioè su di me. Io gli dirò: "Quando hai cercato, hai
trovato; quando hai chiesto, hai ricevuto. In che cosa mi condanni, o
uomo? Per qual motivo ti sei allontanato da me e mi hai rinnegato? Per
qual motivo mi hai confessato e poi mi hai rinnegato?". Non
ha, forse, ognuno la facoltà di vivere e di morire? Ora, chi osserva i
miei comandamenti, sarà figlio della luce, cioè del Padre che si trova
in me. [3]
Io sono disceso dal cielo a causa di coloro che pervertono le mie parole.
Io sono la parola; mi sono incarnato, mi sono affaticato ed ho insegnato:
quelli che sono invitati saranno salvati, e quelli che sono persi andranno
perduti per sempre. Saranno acerbamente castigati e tormentati nella loro
carne e nella loro anima". [40]
Gli dicemmo: "Signore, ci rincresce veramente per essi!". Ci
rispose: "Fate bene, perché i giusti si curano dei peccatori e
pregano per essi, allorché pregano il Padre mio". Gli
domandammo nuovamente: "Signore, perché ora nessuno intercede presso
di te?". Ci rispose: "Sì, ascolterò la preghiera che i giudici
fanno per sé". Quand'ebbe
finito di parlare, gli dicemmo: "Tu ci hai ammaestrato in tutte le
cose, Signore, hai avuto misericordia di noi e ci hai salvato affinché
predichiamo a coloro che sono degni di essere salvati, e ci conquistiamo
da te una ricompensa". [41]
Ci rispose: "Andate e predicate, sarete così buoni lavoratori e
ministri". Gli dicemmo: "Sei tu che predicherai per mezzo
nostro!". Ci rispose: "Non siete tutti padri e tutti
maestri!". E noi: "Sei tu, Signore che ci hai detto: "Non
chiamatevi padri, sulla terra; uno, infatti, è il vostro Padre che è nei
cieli, e il vostro maestro"; perché ci dici ora: "Sarete padri
di molti figli e ministri e maestri?"". Rispose:
"Come avete detto voi! In verità vi dico: chi vi ascolterà e crederà
in me, riceverà da voi, per mezzo mio, la luce del sigillo e il
Battesimo, per mezzo mio: voi sarete così padri, ministri e
maestri". [42]
Gli domandammo: "Come è possibile, o Signore, che ognuno di noi li
sia tutti e tre?". Ci
rispose: "In verità, vi dico: una volta sarete chiamati padri perché
con cuore devoto e con amore avete loro rivelato le cose del regno dei
cieli; sarete chiamati ministri perché essi riceveranno il Battesimo
della vita e il perdono dei peccati dalla mia mano, ma per mezzo vostro; e
sarete chiamati maestri perché, senza invidia, avete dato loro la parola
e li avete ammoniti e, dopo la vostra ammonizione, si sono convertiti. Non
avete avuto timore della loro ricchezza e della loro presenza, ma avete
osservato i comandamenti di mio Padre e li avete portati a compimento. Da
mio Padre che è nei cieli, a voi sarà data una grande ricompensa, ed a
quelli sarà concesso il perdono dei peccati e la vita eterna, e
parteciperanno al regno dei cieli". Gli
dicemmo: "Anche se ognuno di noi, Signore avesse diecimila lingue per
parlare, non ti potremmo ancora ringraziare per queste promesse che ci hai
fatto". Rispose:
"Vi dico soltanto questo: fate come io stesso ho fatto, [43,
1] e sarete come le vergini prudenti che hanno vegliato e non si sono
addormentate, bensì sono andate incontro al Signore, nella camera
nuziale; le (vergini) stolte non hanno potuto vegliare, e si sono
addormentate". Gli
domandammo: "Signore quali sono le prudenti e quali le stolte?".
Ci rispose: "Cinque sono prudenti e cinque stolte, in riferimento a
quanto ha detto il profeta: "Essi sono figli di Dio. Udite ora i loro
nomi"". Ma
noi ci mettemmo a piangere e restammo tristi per quelle che si erano
addormentate. Ci
disse: "Le cinque prudenti sono: la fede, l'amore, la grazia, la pace
e la speranza. Quelli, tra i credenti, che possiedono queste saranno le
guide di coloro che hanno creduto in me ed in colui che mi ha mandato.
Poiché io sono il Signore e lo sposo che essi hanno ricevuto: essi sono
entrati nella casa (dello sposo) e hanno preso posto con me nella camera
nuziale (e si sono rallegrati). [2]
Le cinque stolte, dopo che si erano addormentate, si svegliarono, vennero
alla porta della camera nuziale e picchiarono perché le si aveva chiuse
(fuori). Esse piangevano e si lamentavano che nessuno aprisse". Gli
domandammo: "Le loro sorelle prudenti che erano dentro, nella casa
dello sposo, hanno forse seguitato, o Signore, senza aprire loro? Non si
sono rattristate su di esse, né lo sposo ha supplicato che fosse loro
aperto?". Ci rispose: "Esse non avevano ormai più la possibilità
di ottenere per sé alcun favore". [3]
Gli domandammo: "Signore, in che giorno entreranno per amore delle
loro sorelle?". Ci rispose: "Chi è escluso, è escluso!".
Domandammo: "Signore, è questa una parola definitiva? Chi sono ora
le stolte?". Ci
rispose: "Udite i loro nomi! La conoscenza, l'intelligenza,
l'obbedienza, la pazienza e la misericordia. Queste sono quelle che hanno
dormito, in quanto hanno creduto e mi hanno confessato, [44]
ma avendo dormito non osservarono i miei comandamenti, perciò resteranno
fuori del regno, fuori dell'ovile del pastore e delle sue pecore. E quello
che resta fuori dell'ovile delle pecore, sarà divorato dai lupi, sarà
condannato e morirà tra lancinanti dolori. In lui non ci sarà né il
riposo né la continuità, sarà punito duramente, ridotto a pezzi e
divorato da lenti e terribili tormenti, e non riuscirà ad avere una morte
celere". [45]
Gli dicemmo: "O Signore, come ci hai rivelato bene ogni cosa!".
Ci rispose: "Non afferrate queste parole!". Gli rispondemmo:
"Sì, Signore! (Gli uomini) entreranno nel tuo regno per mezzo delle
cinque. Ma quelle che vegliarono e sono poi entrate e rimaste con te,
signore e sposo, non godranno di quelle che hanno dormito". Ci
disse: "Naturalmente! Vi rallegrerete di essere entrate dallo sposo e
signore, e sarete spiacenti per quelle che hanno dormito, essendo esse
vostre sorelle. Tutte e dieci sono infatti figlie di Dio Padre". Gli
domandammo: "Signore, spetta dunque a te usare misericordia verso le
loro sorelle?". Ci rispose: "Non spetta a me, ma a colui che mi
ha mandato, ed io sono d'accordo con lui. [46]
Voi predicherete e insegnerete bene e rettamente allorché non avrete
vergogna davanti a nessuno e non avrete timore di nessuno, soprattutto dei
ricchi: questi infatti non osservano i miei comandamenti, ma si vantano
della loro ricchezza". Gli
domandammo: "Signore, vale solo per i ricchi?". Ci rispose:
"Se uno non è ricco, ma possiede un piccolo patrimonio e dà ai
poveri e ai bisognosi, gli uomini lo chiameranno benefattore. [47]
Ed allorché cade sotto il fardello dei peccati da lui commessi, il suo
prossimo lo corregge per il bene da lui fatto al suo prossimo. Quando il
suo prossimo lo corregge ed egli si pente, sarà salvo; e colui che lo ha
corretto riceverà una mercede e la vita eterna. Poiché un bisognoso se
vede peccare colui che gli ha fatto del bene e non lo corregge, sarà
giudicato severamente. Se
un cieco guida un altro cieco, cadono tutti e due in una fossa. Chi guarda
le persone per loro stesse, sarà come i due ciechi come ha detto il
profeta: guai a coloro che fanno accezione di persona, che per i regali
assolvono i colpevoli; guai a coloro il cui Dio è il ventre. Vedete ora
come è il giudizio? In verità, vi dico: in quel giorno, né sarò
suggestionato dai ricchi, ne sarò intenerito dai poveri. [48]
Se tu vedi un peccatore, ammoniscilo tra te e lui. Se non ti dà ascolto,
prendi con te un altro, fino a tre, e ammaestra il tuo fratello. (Testo
etiopico). Se nuovamente non ti ascolta, consideralo come un gentile e un
pubblicano. [49]
Qualunque cosa tu senta contro il tuo fratello, non prestare fede; non
calunniare e non dilettarti nel sentire calunnie. Così, infatti, sta
scritto: "Non permettere che le tue orecchie ascoltino qualcosa
contro il tuo fratello; soltanto se tu stesso sei stato testimone di
qualcosa allora correggilo, rimproveralo e convertilo"". Gli
dicemmo: "Signore, tu ci hai ammaestrato in ogni cosa e ci hai
ammonito. Tra i credenti, Signore, tra coloro che crederanno alla
predicazione del tuo nome, ci devono proprio essere il dubbio, la
divisione, la gelosia, la confusione, l'odio e l'invidia? Tu, infatti, hai
detto: "Si criticheranno l'un l'altro senza alcun riguardo per la
persona". Quelli che odiano coloro che li hanno ammoniti,
peccano?". Ci rispose: "Perché, allora, vi è un giudizio?
Affinché il grano sia radunato nel granaio e la pula gettata nel fuoco. [50,
1] Quelli che odiano (tali cose), amano me e rimproverano coloro che non
adempiono i miei comandamenti saranno odiati, perseguitati, disprezzati e
motteggiati. La gente dirà deliberatamente ciò che non è vero e
complotteranno contro coloro che mi amano. Ma costoro li rimprovereranno,
affinché si possano salvare. E coloro che li rimproverano, correggono e
ammoniscono, saranno odiati, segregati, disprezzati, e coloro che
desiderano far loro del bene, ne saranno impediti. Ma coloro che
sopportano queste cose, presso il Padre saranno come dei martiri essendo
stati zelanti della giustizia e non zelanti della corruzione". [2]
Gli domandammo: "Signore, tali cose accadranno anche in mezzo a
noi?". Ci rispose: "Non abbiate paura! Non accadrà in molti, ma
in pochi". Gli
domandammo: "Dicci in quale maniera". Ci rispose: "Verrà
un'altra dottrina e una confusione. Siccome cercheranno il proprio onore,
creeranno una dottrina vuota. Ci sarà perciò uno scandalo mortale:
insegneranno (questa dottrina) e distoglieranno quegli stessi che credono
in me allontanandoli dai miei comandamenti e sottraendoli dalla vita
eterna. [3]
Ma guai a coloro che falsificano la mia parola e si servono del mio
comandamento come pretesto, a coloro che li ascoltano, a coloro che si
allontanano dalla dottrina della vita, a coloro che si allontanano dal
comandamento di vita: saranno eternamente puniti con essi". [51]
Dopo aver detto questo e terminato il suo discorso con noi, ci disse:
"Ecco che fra tre giorni e tre ore verrà colui che mi ha mandato,
affinché io lo segua". E
mentre così parlava ci fu un tuono, un lampo, un terremoto; si
squarciarono i cieli, venne una nuvola luminosa e lo portò via. Si
udivano le voci di molti angeli che si rallegravano, inneggiavano e
dicevano: "Radunaci, sacerdote, nella luce della gloria". Ed
allorché essi raggiunsero il firmamento del cielo, l'udimmo dire:
"Andate in pace!". Nel
nome di nostro Signore Gesù Cristo è terminato il libro del testamento
nella pace di Dio! Egli protegga il suo servo 'Abeselom per i secoli dei
secoli. Amen.
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