IL  LIBERO  ARBITRIO  NELLO   ZAND  AVESTA  DI ZOROASTRO

 

 

Zoroastro o Zaratustra, fu un profeta dell’antico Iran che secondo la tradizione operò nel VII – VI secolo a.C. Allora i popoli iranici erano sparsi, non solo per la moderna Persia, ma anche per buona parte delle Repubbliche Sovietiche asiatiche e l’Afghanistan di oggi. Il periodo della sua nascita fu dunque circa 258 anni prima della venuta di Alessandro Magno , cioè  intorno a 2600 anni fa.

Zoroastro si rese conto che la  LIBERTA’  della VOLONTA’ comporta la LIBERTA’ di fare la scelta sbagliata, cioè  la LIBERTA’  di ERRARE, ed è interessante vedere come la parola  VARENA , che  in avestico significa LIBERO ARBITRIO, passa nella forma  pahlavica  VARAN per significare ERESIA.  Per chiarire lo studio  della storia iraniana, è importante sapere  che ci sono pareri discordi circa la data esatta della presenza di Zaratustra. Molti asseriscono che fosse il VII o VI  secolo  dall'invasione araba,  (altri. Come già de4tto  lo danno vissuto molto prima).  Per avere una visione più ampia della cultura iranica è opportuno conoscere che le categorie di  documenti, conosciuti sin ad oggi,  sono   solo di  due tipi:  le iscrizioni monumentali in antico persiano, redatte in caratteri cuneiformi, dei re achemenidi (da Dario a Artaserse III: secoli VI\IV-); e i testi religiosi zoroastriani, tra cui l' Avesta, libro sacro dei seguaci di Zarathustra, composto nella lingua denominata avestico, e che raccoglie preghiere, prediche sacre, inni, brevi opere liturgiche, rituali, norme giuridiche. L'"Avesta" (Apastak = testo fondamentale, in medio-persiano) fu scritto in redazione definitiva in un dialetto iranico che differisce notevolmente dall'antico persiano delle iscrizioni achmenidi. Fu per questo chiamato avestico. La redazione definitiva risale all'epoca sassanide (III-VIII secolo +). L'Avesta attuale è solo un quarto circa del testo originario. Si suddivide in sezioni:

- Yasna (ufficio divino), raccolta di inni liturgici in 72 capitoli, di cui fanno parte le "Gatha" (inni) generalmente attribuiti allo stesso Zarathustra e che rappresenterebbero perciò una testimonianza diretta della predicazione del profeta;
- Visprat, o Vispered (tutti i giudici), raccolta liturgica analoga alla precedente, in 24 capitoli;
- Yasht (inni), inni in onore della divinità cui erano dedicati i giorni del calendario zoroastriano;
- Videvdat (legge contro i demoni), l'unica parte pervenutaci intera, in 22 capitoli, contenente le norme per la purificazione;
- il "Khorda Avesta" (Piccolo Avesta) è una raccolta di inni, preghiere, formule, prescrizioni a uso dei profani.

L'Avesta è ancora oggi libro sacro per i parsi. In occidente l'Avesta fu fatto conoscere per la prima volta dall'orientalista Anquetil-Duperron, che nel 1771 pubblicò a Paris una traduzione con il titolo, improprio, di "Zend-Avesta".
In mediopersiano "apastak" (testo fondamentale) è opposto a "Zand" (commento).

 

Per avere una visione più ampia possibile del pensiero e del credo dell’uomo riguardo i pianeti e il problema del Libero Arbitrio durante il corso dei secoli, va ricordato soprattutto quanto riportato nel Sacro Testo di  Zoroastro, detto anche Zaratustra.

In questo testo si trova scritto che: “Gli uomini sono liberi di accettare la “virtù” o il “peccato” . Il sacro testo asserisce che l’uomo è “Un Signore Incarnato” come si deduce dalla traduzione in lingua siriaca

dove sia Libero Arbitrio che essere umano si scrivono nello stesso modo, cioè con il nome de AKHW I ASTOMAND .

Nello ZAND AVESTA è scritto che nel corpo dell’uomo vi sono 4 agenti principali:  anima, spirito vitale, Angelo custode e coscienza. . L’anima, prosegue il sacro testo, consiste di intelletto e volontà, quest’ultima Signora  del corpo umano come un capo famiglia lo è della sua casa o un cavaliere lo è del suo cavallo. Questa dirige il corpo insieme con lo spirito vitale che vive entro di essa. (ragione).

Il testo prosegue:” Lo spirito vitale dipende dal vento ed è chiamato vita dell’attività naturale della Flavashi (analogo al Ruah ebraico , cioè soffio).  Quando l’uomo è vivo, esso conserva la vita  nel corpo, come fa il medico privato del capo famiglia o il dominatore del cavaliere. Quando lo spirito vitale viene separato dal corpo, esso muore  (intendendo per morte la mancanza di vitalità) come quando si rompe un pilastro centrale di una casa. La Fravashi, invece,  conserva le funzioni naturali del corpo e le nutre come un sovraintendente o un economo che conserva la casa del capo famiglia o il cavallo del cavaliere.  Quando anche essa si separa,  il corpo diventa inattivo e debolissimo”.

         “La volontà umana deve emergere sul corpo, come anche su tutte le cose create della terra, dove l’uomo deve saper padroneggiare e controllare le azioni o i desideri.

         L’incarnazione distingue l’uomo dagli Dei spirituali, poiché questi sono Signori, ma non incarnati”

L’AVESTA prosegue:” Il Creatore creò l’uomo di Libero Arbitrio, non come un mero diletto, ma facendo in modo che egli rafforzasse il proprio esercito dandogli il comando”.  Lo ZAND AVESTA aggiunge: ”Per mezzo di questo potere l’uomo avrebbe ottenuto la forza irresistibile, ma necessaria, per la sconfitta della Menzogna”.

L’uomo, dunque, rappresenta il comandante di tutta la creazione materiale nella battaglia contro i poteri del male; poiché egli solo possiede il Libero Arbitrio, e quindi  è l’unico capace di controllarsi e dirigere in modo giusto tutte  le altre creature.

 

Gli zoroastriani avevano dato ai pianeti, il significato di Demoni, poiché il loro moto irregolare, non poteva, allora, essere spiegato.  Solo quando ebbero contatti culturali con i babilonesi, appresero la “Scienza dell’Astronomia” e questo portò ad attribuire diverse influenze  ai vari  Pianeti.

Alcuni, come Saturno e Marte, erano infausti, mentre altri come Giove  e Venere, erano benevoli. Il perché di ciò nasceva dal fatto che nello schema zoroastriano, i pianeti che accompagnano AHRIMAN -Marte (figlio di ZURWAN-  Saturno, Dio del fato) nella sua “invasione del mondo materiale” scelsero ognuno una Costellazione particolare come avversario.

Così GIOVE si scontra con l’Orsa  Maggiore, mentre Venere con lo Scorpione; (infatti quest’ultimo è governato dal bellicoso Marte).

In questo caso i loro avversari sono  superiori ai  primi citati (Giove e Venere). Infatti Saturno e Marte si sono sempre dimostrati più forti degli avversari da loro scelti.  Erano infatti  denominati “pianeti Malefici” ed erano liberi di fare quello che desideravano.

Questa teoria dello ZAND AVESTA è per  me interessante a causa  della mia  lunga esperienza sia personale che attuata attraverso lo studio di varie vite astrologicamente analizzate. Secondo me, ripeto, quello che asserivano gli zoroastriani  risulta essere veramente accettabile ed anche  molto attuale nonché condivisibile con  le  altre religioni.

Il testo sacro così prosegue: “Poiché l’anima è la Signora del corpo e l’uomo nella sua interezza Signore o Re della Creazione, allora la stessa dignità regale viene santificata con tutta la gerarchia dell’autorità monarchica delegata.

L’uomo, è quindi DESTINATO, ma  da Dio, ad usare il Libero Arbitrio secondo la giusta ragione  che è innata in lui. Quanto asserisce lo ZAND AVESTA ci riporta a quanto riporta S. Paolo nelle sue lettere ove asserisce che  “L’uomo è libero nella Legge”.

In sintesi,  l’essenza dell’uomo è costituita dal suo Libero Arbitrio e dal suo intelletto, così che l’essenza di questi, una volta uniti al corpo, danno luogo ad una visione chiara: facoltà per mezzo della quale l’uomo può giungere ad una penetrazione  intellettuale della natura e della realtà spirituale.

ZURVAN,  si presenta quale  “Dio del Fato” , padre di OHHRMAZD e di AHIRIMAN. Esso  rappresenta il primo Creatore di tutte le cose, mentre il figlio  rappresenta la parte materiale personificata nel Macrocosmo. L’uomo, invece simboleggia il Microcosmo, ed è fatto a sua immagine.

Inoltre ogni parte dell’uomo corrisponde sotto ogni aspetto all ‘universo in toto.

Segue che le 7 parti che costituiscono il mondo materiale, corrispondono ai 7 pianeti benefici ed immortali; questi sono il fuoco, l’acqua, la terra, i  metalli, le piante, gli animali e l’uomo i quali a loro volta corrispondono ad una precisa parte del corpo. E’ interessante notare, come l’elemento aria, caro agli antichi pensatori greci,  non fu preso in considerazione dalla dottrina dello ZAND AVESTA. ZURVAN ha l’anima malata perché dubitò. La sua malattia si riflette ancora nella SFERA CELESTE  la quale non solo contiene i 12 segni dello Zodiaco che versano abbondanza, ma anche i pianeti che  intercettano i buoni doni  zodiacali stornando ai popoli scopi e fatti che non sarebbero mai stati  destinati a loro.

Dunque, ZURVAN personificato nel “Dio del Fato”, divenne il dispensatore della buona come della cattiva fortuna.

Secondo il Profeta, come l’uomo è afflitto dalla malattia e dal peccato, così l’equilibrio del macrocosmo è alterato dal movimento desiderato degli astri, o più giustamente  dei pianeti.  Questa realtà diviene la causa del “Fato Malevolo” che l’uomo sopporta sulla terra.

Nello ZAND AVESTA  è riportato:” Ogni Benessere e ogni Avversità che giunge all’uomo ed ad altre creature, giunge attraverso i 7 pianeti e i 12  segni dello Zodiaco”.

I  7 pianeti si dice che siano i 7 Comandamenti dettati o voluti dal Dio AHIRIMAN. Essi esprimono tutta la creazione e l’abbandono alla morte e a ogni tipo di male. Infatti i 12 segni dello Zodiaco e i 7 pianeti  “Dominano il destino dela mondo e lo Diriggono”. Da un’attenta analisi dello ZAND AVESTA, in verità, la realtà del Libero Arbitrio declamata da Zaratustra (detto Zoroastro) viene  ad infrangersi , anzi, appare evidente come  la libertà nel Testo Sacro sia assente. Dunque, del funzionamento ordinato dell’universo sarebbe responsabile lo Zodiaco, mentre i pianeti che traggono  origine da AHRIMAN, sono assimilati alla  “cattiva mente dell’uomo”. Infatti, come questa si sforza di separare l’intelletto dalla volontà, così i pianeti si sforzano di causare disordine nella Sfera Celeste, Anima del Mondo. Il fatalismo, fu considerato la più grande minaccia contro la quale dovette combattere lo zoroastrismo che invece si adoperò  con ogni mezzo affinché non fosse minata la base della libertà della Volontà umana, sulla quale si basava la religione del profeta iranico. E’ interessante ricordare come il  Sacro Testo  iranico è molto più simile ai concetti del Talmud che a quelli del Vangelo. Infatti la Salvezza o la Dannazione, cioè quelle qualità che rendono buono un sacerdote,, un guerriero o un agricoltore, si conquistano soprattutto attraverso  l'AZIONE. 

A tal proposito il sacro testo del Talmud è molto simile al testo siriaco dello ZAND AVESTA poiché entrambi asseriscono che :l’intelligenza, la comprensione, il corpo  e la statura sono fattori di eredità.  Sia il Fato, sia gli sforzi umani, hanno la loro funzione nello schema generale delle cose.

Una delle virtù cardinali dello zoroastrismo è la soddisfazione per il proprio destino, ma  è cosa diversa dall’attribuire i propri difetti morali ad un Fato Cieco ed Implacabile. Infatti l’ortodossia  zoroastriana insiste per un peccato di equilibrio.

La sfortuna deve essere sopportata con buona volontà, come fosse un’afflizione passeggera inflitta dai Demoni, ma essa non può durare in eterno poiché non possono continuare a vivere i Demoni, condannati alla distruzione.

         Il testo iranico,  riporta anche “ CIO’ CHE  E’  DESTINATO, E’ DESTINATO SIN DALL’INIZIO   E CIO’  NON PUO’ ESSERE CAMBIATO”

         Leggendo molti altri testi fra cui la Divina Commedia, il  deuteronomico Libro della Sapienza, o il libro dei Mutamenti  dei King,  emerge come l’uomo saggio trova la  “VIA DI MEZZO”   fra lo sforzo (volontà) e il Fato.

 

 

di  Alessandro  D’Angelo