L’UMILTA’  NEL  TALMUD

 

Mentre un maestro asseriva che la “Santità”  rappresenta la virtù suprema, un altro riteneva che l’Umiltà” è la più grande di tutte le virtù. Infatti è riportato nel libro di Isaia, cap. 61, v.1 che lo Spirito del Signore Iddio è su di me, poiché il Signore mi ha unto per annunziare la buona novella agli umili.

         Da questa asserzione biblica si apprende come l’umiltà  è l’estrema virtù (A.Z.20b).

         Grande lode è tributata a chi la  possiede. Chi è figlio del mondo avvenire? Chi è umile, di comportamento modesto entra e lascia la stanza con corpo chino e studia costantemente  la Torah senza reclamare per sé alcun credito (Sanh.,88b) “Se uno si abbassa, il Santo che benedetto Sia lo solleva in alto; e se uno si solleva in  alto, il Santo che Benedetto Egli sempre Sia, lo porta in basso (Erub.,13b);  chi corre dietro la grandezza, la grandezza fugge da lui, e chi fugge la grandezza, questa gli corre dietro”.

         L’umiltà gode tanto favore  presso Dio da attrarre la SHECHINAH; l’orgoglio, al contrario la respinge.  Il Talmud  recita:”Il Santo che Benedetto Egli sempre sia, fa risplendere la sua SHECHINAH solo su colui che è coraggioso, ricco, saggio e umile (Maimonide attribuiva a queste parole il significato che davano  loro i Dottori e cioè con ricco intendevano la perfezione morale della facile contentabilità.  Già i  dottori talmudici  asserivano:” Chi è ricco?” “Chi si contenta della propria parte (Aboth IV,1). Coraggioso si riferisce alla perfezione morale poiché l’uomo coraggioso guida bene le proprie facoltà secondo intelligenza e ragione. I Dottori  intendevano per coraggioso chi domina le passioni.

         Nell’Esodo, cap. 20, v.21 si recita:”E Mosè si avvicinò alla fitta oscurità.  La sua umiltà lo indusse a fare così; come è detto: “L’uomo Mosè era molto umile (Numeri cap.12,v.3).

         Chi è arrogante rende impura la terra e allontana la SHECHINAH; mentre chi è umile induce la SHECHINAH a dimorare in lui.

         Il sacro testo talmudico prosegue: “Chi cammina con portamento eretto, cioè orgoglioso, anche per lo spazio  di quattro cubiti, è come  se pestasse il piede della SHECHINAH”; poiché è scritto in Isaia cap. 6,v. 3:”La terra intera è piena della Sua gloria, (Ber. ,43b).

         Una severa condanna era rivolta verso chi usava spesso l’alterigia.

“Chi è pieno di Spirito arrogante è come se avesse adorato gli idoli, negato il principio fondamentale della religione, e commesso ogni specie di immoralità”; (Sot., 4b e  sg).

Concludo, questa breve disamina sulla Umiltà nel Talmud con la seguente frase talmudica:” L’attributo del Santo che Benedetto non è simile all’attributo dell’essere umano”.

 

Alessandro D’Angelo