Sacro…è il silenzio alla fantasia che trae dalla sacca del passato il respiro di vite smemorate e le compone in forma di canto.

(Fryda Rota)

La Donna del Medioevo

 

 

spettacolo ideato da Cattia Salto

La figura di un ramingo menestrello introduce la galleria dei personaggi femminili: la nobildonna e la badessa, la santa e la strega, la donna del villaggio e la donna della città, la meretrice e la schiava... ci parlano dei loro sogni, delle speranze e delle loro passioni. Poesie di Fryda Rota e di autori medievali

 

 

 

La musica celtico-medievale del gruppo Alice Castle crea una suggestiva atmosfera sottolineando ogni uscita di scena dei personaggi.

 

I PERSONAGGI
La donna bizantina, La donna araba, La donna ebrea
Crimilde, La nobildonna, Eloisa
La monaca Rosvita, Santa Chiara,
La strega, L’eretica
La meretrice, La schiava
La donna del villaggio, La donna di città

 

 

Lo spettacolo è stato configurato con un canovaccio estremamente adattabile: nella sua versione standard ha una durata di due ore circa e abbraccia cronologicamente l’alto e il basso medioevo. Non è proponibile in itinere poiché è richiesta una postazione fissa per i musicisti, ma si presta anche per un’animazione-spettacolo pomeridiana, fruibile da un pubblico itinerante. La galleria dei personaggi può relativamente adattarsi ai contesti locali, per dare maggiore rilievo alle tematiche specifiche della manifestazione o ai personaggi storici locali. Si sono accostati dei registri drammatici, lirici e comici per un’espressività teatrale a tutto tondo.

 

 

 

Note tecniche: da 2 a 4 voci recitanti, 2-3 musicisti

 

 

 

 

Squilla nell’alba di sentinella il corno: ansia di eco sul rosato graffio desta insieme il castello e il villaggio riverso in basso.

Il vento alla deriva sopra i tetti ben assestati per durare secoli: le torri invecchieranno insieme al tempo.

(Fryda Rota)

Tra le Mura …

spettacolo ideato da Cattia Salto testo poetico di Fryda Rota
Il castello come luogo della memoria che rievoca i fantasmi del passato e che, dall’alba al tramonto, incornicia le azioni e i sentimenti dei suoi abitanti. Il castello come luogo di potere sul contado e sui contadini, ma anche come emblema di rappresentanza e di ostentazione di una classe nobiliare che ha saputo esprimere anche degli alti ideali di vita: la raffigurazione del perfetto gentiluomo e della sua cortesia, il cavaliere ed il suo codice d’onore, la nuova visione dell’amore.
Musica di Sal Russo

 

DESCRIZIONE: il brusio della folla e il fervore delle botteghe artigiane accompagna l’entrata in scena dell’architetto, che dichiara tutto il suo orgoglio “l’opera stupenda ha da restare, con il mio nome dentro addormentato”.

Dagli spalti delle mura la sentinella suona il corno per annunciare l’alba “ansia di eco sul rosato graffio, desta insieme il castello e il villaggio riverso in basso”.

Irrompe nella scena il giullare che, con il suo variopinto abito da servitore, è l’unico a cui è permesso presentare la realtà delle cose: entriamo nelle segrete del castello, ascoltiamo il lamento del contadino “senza mercede scorre la fatica nella prigione monotona dell’aria” Su tutto e su tutti vigila il padrone del castello, il dominus, e il giullare ci parla di quei tempi in cui la guerra era la principale occupazione della nobiltà, che in alternativa amava destreggiarsi nei tornei o nella caccia.

All’ora sesta arriva il momento di conoscere i pensieri del paggio che “entro il petto raffrena un leone mentre colma le coppe”. E nel meriggio, tra il cinguettare degli uccelli e lo zampillare delle fontane, entriamo nel giardino del castello, per assistere alle schermaglie amorose di dame e cavalieri “scioglie sorrisi ingenui damigella mentre ascolta incanti di mandola”.

Infine alla sera “quando il pugnale del buio uccide l’indaco crepuscolo” siamo nel salone del castello a guardare il fuoco che crepita nel camino, tacciono anche i sonagli del giullare “poi messere, madonna e damigelle con i cani che divideranno privilegio di sonno e di calore, ascendono nelle stanze superne nel labirinto ombroso delle scale”.

Tutto tace nella notte, solo l’astrologo scruta la luna e “sul bordo dei misteri alza i lembi dei presagi e li curva al suo volere”

I PERSONAGGI
L’artefice, La sentinella, Il boia, Il servo della gleba
Il dominus, Il cavaliere, Il paggio
Il falconiere, La dama, I giullari, Il trovatore
L’astrologo

 

I LUOGHI: la torre di guardia, la cella, il salone, la sala d’armi, il giardino

 

 

 

Note tecniche: 4-5 voci recitanti, 2-3 musicisti.

 

 

 

 

per contatti tel 016147395 oppure email: alicecastle@email.it

 

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