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Le prime documentazioni della musica profana medievale risalgono all'incirca al IX secolo, su modello dei canti sacri e dei testi dei grandi poeti latini. |
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Sia il chierico vagante che il giullare, con i loro repertori di canti, si ricollegano alla musica sacra reinterpretandone con varie tecniche le melodie e i testi. Una espressione poetico-musicale del tutto originale e foriera di grandi sviluppi è stata invece la musica trobadorica e troviera. Attivi nella Francia del Sud, Spagna e nel Nord Italia, in particolare in Piemonte, i trovatori scrivono in lingua d’oc (cioè occitana) e cantano gli ideali della cavalleria e dell’amor cortese. |
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Trovatore |
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Giullare Contribuì a diffondere con il suo operato una cultura popolare in tutta Europa: aveva in repertorio canzoni e musiche da ballo, raccoglieva e riportava le notizie e le nuove idee, tramandava il ricordo di cavalieri e di personaggi illustri nel racconto di cicli mitologici e delle cronache di eventi storici. |
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Chierico vagante Studenti anticonformisti e indisciplinati hanno
lasciato un'ampia documentazione scritta: poesie erotiche e canti di taverna,
componimenti satirici e antipapali. |
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