IL DRUIDO

Il druido stringe in mano

falce dalla lama d’oro:

in groviglio di ombre dense,

dense ombre di foresta,

la foresta degli incanti

può recidere il mistero

misurare la giustizia

navigare sul destino

(niente esiste che non sa)

-poi verso l’imperfetto

può raggiungere gli dei.

(Fryda Rota)

 

 

 

La Via del Nord

 

 

 

spettacolo ideato da Cattia Salto sul mondo celtico e la sua spiritualità.

Si tratta di un concerto di musica celtica con recita di testi e poesie tratte dalle leggende e dai racconti mitologici.

Il testo poetico è stato appositamente scritto da Fryda Rota.

Gli attori in costume, interagiscono con la musica nella rappresentazione di cinque quadri - azioni sceniche di grande evocazione.

 

Durata complessiva fino a due ore, suddividibile anche per parti separate di 15 min circa.

 

 

 

DESCRIZIONE:

I QUADRO, LA DEA: I Celti veneravano una dea molto antica: apparteneva ad un epoca remota, quando la conoscenza era di diritto esclusivo delle donne. La Grande Dea è signora della foresta, madre degli animali e delle piante… ma anche madre-matrigna, è la Morrigan guerriera

II QUADRO, IL NEMETON: I sacerdoti celti avevano stretto un patto d'alleanza con la foresta e i suoi abitanti fatati. I druidi conoscevano il linguaggio misterioso delle foglie, delle rocce, delle acque. Maghi e indovini, apprendevano la loro scienza nel cuore delle selve, nei sacrari all'aperto chiamati nemeton, dove era più facile stabilire un contatto con la divinità – INCANTESIMO DELLA FERTILITA’ DEI CAMPI oppure rito dell’equinozio d’autunno.

III QUADRO, IL MONDO FATATO: Il posto delle divinità celtiche e degli antichi spiriti della Natura è stato preso, man mano che gli dei perdevano il loro potere e si ritiravano dal mondo degli umani, dal Popolo Fatato. Fate, elfi e spiritelli che trascorrono il loro tempo tra feste, musica, corteggiamenti amorosi e battibecchi

IV QUADRO, LA NOTTE DI BELTAIN: Una festa molto importante dell’anno celtico era Beltain, perchè segnava l’inizio dell’Estate. I contadini credevano che, nella notte della vigilia, si dovesse proteggere la casa e i campi dal mondo delle fate; così per tenere lontano i folletti, le donne appendevano dei rami di nocciolo o di sorbo alla coda delle vacche e facevano offerte alle divinità protettrici – DANZA DELLE SCOPE

V QUADRO, IL BRAN: Nelle civiltà contadine più antiche al termine del raccolto, l’ultimo covone di cereali era messo da parte, perché lì viveva lo spirito del grano. Il rito che si eseguiva comprendeva un sacrificio –IL ROGO DEL BRAN

 

– PREGHIERA BENAUGURALE -

Lo spettacolo segue una versione speciale per la Festa di Beltain

(periodo Aprile-Maggio)

Gli argomenti trattati danno vita anche a spettacoli monotematici

 

Il druido: sacerdoti vestiti di bianco, i druidi erano intermediari tra il mondo soprannaturale e gli uomini…

 

Il guerriero: il ricordo del coraggio dei tanti eroi del popolo celtico splende ancora oggi perché le loro gesta sono state cantate nei secoli dai poeti, il guerriero preferiva una vita breve ma gloriosa. Egli considerava la sua vita non vissuta invano solo se un bardo narrava della sua storia. Nelle saghe l’eroe è bellissimo, forte, agile, ogni donna s’innamora di lui. Durante la battaglia è preso dal sacro furore descritto anche come una luminescenza che emana dal suo corpo.

 

Le fate: i Celti, che adoravano la Natura, popolarono la terra di spiriti, benevoli o malevoli. Essi credevano negli spiriti minori della vegetazione, tutti sopravvissuti nelle fate che ancora oggi si possono vedere nei prati, nei boschi o nei fiumi.

 

 

Note tecniche: 4 attori, 3 musicisti, figuranti. Preferibile uno spazio all’aperto, ma rappresentabile anche al chiuso.

 

 

 

per contatti tel 016147395 oppure email: alicecastle@email.it

 

 

 

Ritorna