Relazione
dell'Agenzia Europea dell'Ambiente (EU) UE/AMBIENTE: la prima relazione
dell'Agenzia europea dell'ambiente sugli indicatori
ambientali denuncia tendenze allarmanti - Inquinamento
crescente per i trasporti e i pesticidi agricoli, aumento
del consumo di energia
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Gli indicatori ambientali sullo
stato più recente dell'ambiente in Europa sono appena
stati pubblicati dall'Agenzia europea dell'ambiente (AEE)
nella sua relazione intitolata Environmental Signals
2000. Per alcuni sono allarmanti e mettono in evidenza la necessità crescente di accelerare il processo di integrazione delle considerazioni di tipo ambientale in tutte le politiche settoriali onde garantire che le politiche economiche e sociali contribuiscano a ottenere un ambiente pulito e sano piuttosto che il suo degrado. La relazione rivela infatti che sebbene sia stato realizzato qualche progresso, in particolare grazie alla politica comunitaria dell'ambiente (l'inquinamento con il biossido di zolfo, in particolare è stato ridotto del 60% dal 1980) l'Europa è lungi dall'avanzare abbastanza e abbastanza velocemente in questa strada. L'impiego dei trasporti ad esempio è in crescita costante malgrado i suoi effetti nocivi sulla salute, la natura e il riscaldamento globale del pianeta (nell'Unione le emissioni di gas a effetto serra dovrebbero aumentare del 6% tra il 1990 e il 2010 invece di registrare una riduzione dell'8% come lo prescrive il protocollo di Kyoto sui cambiamenti climatici). Il consumo di energia (13% tra il 1985 e il 1997), la produzione di rifiuti e l'impiego di pesticidi nell'agricoltura, registrano anch'essi una netta tendenza all'aumento. Caroline Jackson, presidentessa della commissione ambientale del Parlamento e Margot Wallström, commissaria europea per l'ambiente si sono congratulati in coro della pubblicazione di questa relazione ritenuta molto utile. "In quanto dirigenti politici dobbiamo prendere le nostre decisioni sulla base di dati affidabili e aggiornati sullo stato ambientale in seno all'Unione e dei paesi candidati. Abbiamo anche bisogno di sapere se le misure che abbiamo preso fino a oggi hanno ridotto i risultati previsti. I segnali ambientali ci offriranno l'opportunità di reagire prima che le cose non peggiorino ulteriormente" ha sottolineato la Jackson. Preoccupata di sapere "che le condizioni ambientali si degradano e che i grandi settori della politica economica non considerano che sia urgente adottare le azioni che si impongono per rimediarvi", Margot Wallström ha dal canto suo dichiarato: "La relazione ci dimostra che la politica ambientale non può da sola provvedere a questa necessità. Se non si rovesciano le tendenze nei settori come i trasporti e dell'energia non raggiungeremo mai i nostri obiettivi ambientali". Organizzata in capitoli sui diversi settori di attività (energia, trasporti, agricoltura e industria) e i grandi problemi ambientali (cambiamenti climatici, distruzione dello strato di ozono, inquinamento dell'aria, rifiuti, quantità di acqua, eutrofizzazione, zone umide, tasse ambientali) questa relazione sugli indicatori ambientali è la prima di una serie. L'AEE ne pubblicherà ogni anno una per i dirigenti politici in Europa onde evidenziare i progressi realizzati nei diversi settori di intervento delle politiche ambientali, sia per quel che riguarda l'attuazione di queste politiche sia per integrarle in altre politiche. Queste relazioni di tappa forniranno indicazioni per orientare la politica comunitaria ambientale, fino a quando non sarà stata pubblicata la relazione globale sullo stato ambientale in Europa, pubblicata ogni cinque anni dall'AEE. |
e-mail del 9 maggio 2000 da: Da: Ambiente PRC <ambiente.prc@rifondazione.it> Da: Gianfranco Battistini
<GBattistini@europarl.eu.int> |