Quale alternativa alla S.S.18
Comitato Cittadino contro la costruzione della barriera autostradale di Nocera Inferiore (SA)



"Chi semina strade e parcheggi raccoglie traffico e code" - Daniel Goudevert, ex presidente della FORD Germania

QUALE ALTERNATIVA ALLA S. S. 18

E’ sotto gli occhi di tutti la devastazione ambientale del nostro comprensorio. L’Agro Nocerino- Sarnese, che rappresenta una delle terre più fertili al mondo, ha visto il suo territorio naturale ed agricolo continuamente assottigliarsi ad opera di miopi scelte urbanistiche locali e di insensate politiche di "sviluppo", calate dai livelli sovracomunali e governativi. Proprio in relazione a questo aspetto, dobbiamo ricordare che, nel saccheggiare e distruggere il territorio, grossa responsabilità hanno avuto quelle grandi opere pubbliche realizzate per migliorare la mobilità, sia di persone che di merci. Ad iniziare proprio da quella A3 costruita alle falde di monti che sono soggetti a rischio idrogeologico (remember le frane di S. Pantaleone e S. Egidio del Monte Albino), per passare a quell’enorme cordone di asfalto che taglia in due l’Agro, la A30. E cosa dire di quell’ opera mostruosa che ha letteralmente fatto sparire una delle ultime zone agricole di Nocera (S. Mauro) qual è la ferrovia a monte del Vesuvio. Oppure, ancora più recente, la superstrada che dalle falde del Vesuvio arriva fino a Scafati, e che ha dato il colpo di grazia all’agricoltura nella zona.

Questa è storia del passato. Ed è stato proprio questo modello di "sviluppo", che pur con aspetti positivi, ha avuto come conseguenza la devastazione, per sempre, della nostra verde valle. L’imperativo era la modernizzazione del paese, che avrebbe dovuto offrire maggiori possibilità di lavoro, migliorare la qualità della vita, rendere le nostre città dei centri urbani moderni, vivibili e ben collegati tra loro.

Ma questo "sviluppo" ha lasciato morti e feriti sul campo: città inquinate e congestionate, territorio cementificato e quindi soggetto ad alluvioni e frane, abbassamento ed inquinamento delle falde acquifere.

Eppure, essendo tutto ciò così visibile e palpabile nella vita di tutti giorni, notiamo che continuamente ricorrono i vecchi spettri: aree industriali, grandi vie di collegamento, nuove speculazioni edilizie.

In questi giorni viene paventata la possibilità di creare un’alternativa alla Strada Statale 18 troppo congestionata e pericolosa. Si è parlato di una nuova strada che dovrebbe collegare Scafati a Cava dei Tirreni. Comprendiamo lo spirito con cui è stata proposta questa soluzione, però, crediamo che, proprio in virtù di ciò che ci dimostra la storia del nostro recente passato, è bene cambiare paradigma: l’equazione più auto = più strade non risolve i problemi. Anzi, spesso paradossalmente li aggrava e ci si trova a verificare sul campo l’altra equazione: più auto=più strade= più auto. E’ ormai riconosciuto che la costruzione di nuove strade porta ad un incentivo all’uso dell’auto, e quindi (insieme a tutte quelle politiche governative come la rottamazione) ad un maggiore congestionamento delle vie di transito, che a sua volta porta inevitabilmente a richiedere ancora altre strade.

Questo è’ un circolo vizioso che bisogna spezzare.

Si dice che ci vuole un’alternativa alla SS 18, e allora in un’ottica di mobilità sostenibile, a cui molti comuni del comprensorio dicono di ispirarsi, bisogna analizzare e verificare se sono possibili miglioramenti ragionando sull’esistente, senza gettare altro cemento e devastare ulteriormente il comprensorio.

In quest’ottica l’alternativa è bella e pronta, ed oltre a portare benefici relativamente alla statale 18, risolverà il problema degli ingorghi a ridosso dei centri urbani.

Tale proposta più volte chiamata (e non solo dal nostro comitato) è quella della LIBERALIZZAZIONE DELL’A3. Si badi bene, nessun metro quadro di territorio da distruggere, con il beneficio di un sicuro alleggerimento del traffico all’interno delle città dove sono i caselli, eliminazione dei gravi effetti delle barriere di Nocera e Napoli-Barra, eliminazione delle code in entrata ai caselli. Una siffatta proposta non ha ostacoli insormontabili né di tipo tecnico e né di tipo economico-finanziario.

Non è questa la sede per approfondire la problematica, ma basti ricordare che a dettagliare questo tipo di proposta da un punto di vista tecnico e finanziario è stato, tra gli altri, l’attuale Presidente del Consiglio Provinciale, Prof. Rocco Marchese, il quale ha illustrato la stessa più volte, in occasione di incontri, con il nostro Comitato.

Molti pongono l’accento sul problema del reperimento delle risorse, ma questo, a nostro parere, è un falso problema: non sono stati recuperati i 600 miliardi (con un co-finanziamento della Regione Campania e dell’Unione Europea) per l’ammodernamento dell’ A3? E non sono reperibili le decine di miliardi previsti per l’alternativa alla SS 18? Perché, allora, non si potrebbero attivare canali di finanziamento per una proposta tanto ragionevole quanto fattibile, come la liberalizzazione dell’A3?

L’opinione che ci siamo fatti in questi mesi è che l’unico ostacolo ad una siffatta proposta sia di natura politica. La SAM, è bene ricordarlo, non è proprietaria del tratto autostradale (che è dello Stato e quindi di tutti i cittadini), ma lo gestisce solo ed esclusivamente in regime di concessione.

Le soluzioni tecniche alla liberalizzazione, oltre a quella già citata, possono essere diverse. Basta solo creare un luogo pubblico per poter discutere, approfondire e approntare una modalità di azione efficace. In questo senso il nostro Comitato è a completa disposizione, come più volte ribadito al Sindaco di Nocera Inferiore, per offrire il proprio fattivo contributo.

Ci rendiamo conto, però, che la stessa proposta di liberalizzazione della A3, nulla può se non si tenta di affrontare al cuore il problema della mobilità, nella direzione della sostenibilità. Dobbiamo inserire la liberalizzazione in un contesto più generale di proposte integrate che facciano perno sulla riduzione dell’uso dell’auto privata. Qui, ovviamente, si pone l’accento sul trasporto pubblico, ma anche su di un’altra serie di proposte già ampiamente sperimentate (taxi collettivo, car-pooling, piste ciclabili, trasporto bici-treno, razionalizzazione degli orari di interscambio tra vari mezzi pubblici, creazione di aree pedonali all’interno delle città, ecc.) che tendano a dare risposte diverse ed ecologiche alla crescente domanda di trasporto individuale.

Pensiamo a quale enorme beneficio ricaverebbe la collettività, in termini di salubrità dell’aria e di decongestionamento delle strade, se questi piani di mobilità alternativa venissero approntati dai nostri Comuni.

Infine vogliamo mostrare la nostra viva preoccupazione per il modo con cui si sta preparando e proponendo la costruzione della nuova arteria. Si riparla di procedure di urgenza, di progetti che nessuno conosce nei dettagli, di finanziamenti e decisioni che improvvisamente cadono dall’alto.

Noi, pur non condividendo la scelta di fondo e lavorando per la liberalizzazione della A3, come unica alternativa alla SS18, pensiamo che il modo con cui si sta agendo sia illogico e, ancora una volta, questo metodo tenda ad escludere, con la scusa dell’urgenza, una reale partecipazione dei cittadini.

Riteniamo che l’alternativa, così come viene proposta attraverso i mass-media abbia, bisogno di alcuni passaggi fondamentali ed irrinunciabili, che ci permettiamo di proporre all’attenzione della pubblica opinione e delle istituzioni:

1)Uno studio analitico della situazione attuale di mobilità in tutto il comprensorio. Prima di poter procedere alla progettazione di un’opera così importante, bisogna verificare dati tecnici dettagliati per evitare, come è avvenuto in passato, di realizzare opere inutili o sovradimensionate.
2) E’ necessario che i risultati di tale analisi siano pubblicizzati in maniera capillare per poter favorire un ulteriore approfondimento che nasca da un dibattito partecipato.

3) Massima pubblicità dei progetti relativi alla nuova strada. L’attuale legislazione sulla trasparenza amministrativa garantisce, sui temi relativi all’ambiente e alla salvaguardia del territorio, l’accesso e la diffusione dei documenti a chiunque ne faccia richiesta.

4) Costituzione di un "luogo" di discussione pubblico, ampio e plurale dove istituzioni, associazioni e singoli cittadini possano valutare la reale utilità della proposta e verificare eventuali alternative a minore o nullo impatto ambientale.

In relazione a quanto esposto, chiediamo al Presidente della Provincia, Dott. Alfonso Andria, al Sindaco di Nocera Inferiore, Avv. Aldo Di Vito, ed ai Sindaci del comprensorio, di aprire, fin da subito, una discussione pubblica sulle soluzioni alternative alla Strada Statale 18. Siamo convinti che quando si affrontano le questioni relative alla gestione del territorio, attraverso riunioni ristrette e a porte chiuse, non si garantiscono trasparenza amministrativa e partecipazione dei cittadini, presupposti irrinunciabili per poter realizzare uno sviluppo che sia veramente sostenibile.

14 luglio 2000

IL COMITATO CITTADINO ANTIBARRIERA

e-mail del 14 luglio 2000 
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