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Mensile di comunicazione ebraica per informare,
educare e divertire
Migliorare la qualità della vita:
obiettivo primario dell’ebraismo.
Tammuz 5762
Giugno/luglio 2002



Editore:
MP TRADE,
Milano

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Pagine oro

Bruchim abbaim

JEWISH LIFE si unisce con la Milano ebraica ed augura al presidente della Comunità Ebraica di Milano

l’Ing. Roberto Jarach

e ai membri della nuova giunta:

COHEN REMI
MODENA SARA
REIBMAN YASHA
SERENI PAOLA
TEDESCHI GIONATA
ZIPPEL DANIELA

le massime BERACHOT e AZLACHA per il loro impegno futuro.

La Redazione

Politica
Il Presidente Bush sbarca nella Russia Ebraica
Il 26 maggio scorso, nella recente visita in Russia, il presidente Americano Bush ha constatato con molto entusiasmo la rinascita delle comunità ebraiche (vedi Jewish Life maggio 2002) le quali hanno superato il milione di ebrei russi iscritti

Il Presidente Bush con Rav Berry Lazar e Rav Pevzner durante il suo soggiorno in Russia.

Dopo la visita alla cattedrale ortodossa di Kazan, Bush ha visitato la rinnovata sinagoga di San Pietroburgo soffermandosi sia con Rav Pevzner sia con Rav Berry Lazar. La visita ha avuto diversi lati positivi, tanto che Bush ha utilizzato il triplo del tempo che era stato destinato alla sinagoga.
“È importante per questo paese che la religione prosperi e sono impressionato da quello che sento” ha detto Bush riferendosi ai diversi aiuti che lo Stato russo abbia dato alle comunità ebraiche negli ultimi 10 anni. Berry Lazar ha spiegato come il governo ha favorito il rinascere delle comunità ebraiche ed ha aggiunto la sua opinione sulla visita di Bush il quale oltre a scherzare e ad essere visibilmente a suo agio... non voleva proprio ripartire.
Bush ha confrontato il nuovo antisemitismo in Europa con la nuova libertà di culto in Russia.
Inoltre il Presidente, parlando con Lazar, ha sottolineato che, per decisione del Congresso, gli ebrei russi non possono emigrare direttamente in USA, ma ha evidenziato anche che lo Stato russo ha imposto la restrizione di importazione dei polli americani. Berry Lazar con una battuta ha divertito Bush dicendogli che “tutto sarebbe risolto se dagli Usa esportassero polli kosher in Russia”.

Intervistato per Voi
Yasha Reibman... un impegno difficile per la difesa di Israele
Milano, luglio 2002

Raccontaci la tua ascesa nel campo
in campo della politica?
«Non c'è nessuna ascesa, solo tanto impegno. Mi auguro che almeno costituisca un percorso.»

Quanta parte ha l'ebraismo
nel quadro di successi che hai raggiunto?
«Penso che in questi due anni ho sempre avuto presente di essere ebreo, di rappresentare in qualche modo la comunità ebraica. Ho passato due anni ad esempio a difendere Israele. Anzi, sono entrato in politica per Israele. Quando andavo alle elementari è scoppiata la guerra del Libano e poi l'Intifada. Allora, in Italia, Israele era uno stato fascista. Gli unici a essere dalla parte di Israele e degli ebrei erano Marco Pannella ed Emma Bonino. Se allora siamo potuti andare per strada a testa alta lo dobbiamo a loro. Ho iniziato a far politica con loro per riconoscenza.»

Come riesci a conciliare a gli ingenti impegni del tuo lavoro con la politica?
«Lavoro anche come medico e conciliare le due cose non è affatto facile. Più che riuscirci, ci provo.»

Per concludere, pensierini sulla tua elezione ad assessore e sulla nuova giunta della comunità Ebraica di Milano.
«Anche questo non sarà un compito facile. Mi sono candidato perché penso sia importante in questo momento storico che la Comunità svolga un ruolo di primo piano nella difesa di un suo interesse: l’immagine della democrazia israeliana, l’unica democrazia del Medio Oriente. Milano è un centro di primo piano nel mondo dell’informazione.
Se restassimo in silenzio sarebbe grave.»


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