La Matematica è difficile?
 

La ricerca in Didattica della Matematica sta puntando sull’individuazione delle difficoltà incontrate dagli alunni nell’apprendimento della disciplina. 
Secondo il professor Herman Maier (
Dipartimento di Matematica dell'Università di Regensburg-Germania), queste si possono riassumere così:

¨       la specificità della matematica che si insegna a scuola, basata più su temi di matematica pura che su temi di matematica applicata alle situazioni reali;

¨       le richieste intellettuali della matematica scolastica riguardanti, quasi esclusivamente, il pensiero astratto a discapito di molti allievi per i quali la matematica sembra perciò un’attività senza significato;

¨       il linguaggio della matematica a scuola, con troppi termini tecnici, con un simbolismo “denso” e con il problema dell’interferenza di significato per alcuni termini matematici usati anche nel linguaggio comune (si pensi, per esempio, a:SPIGOLO, CAMPO, ANGOLO...);

¨       le modalità di presentazione della matematica (lo stile della presentazione-imitazione; lo stile dell’interazione collettiva);

¨       l’ immagine che gli alunni hanno della matematica e di sé nel fare matematica (B. D’Amore).

  I suggerimenti (non esistono ricette miracolose!) per cercare di superare tali difficoltà sono le seguenti:

1.      la presentazione degli argomenti deve essere corta, precisa e formulata con un linguaggio che dia la possibilità agli alunni di capire, supportato dall’uso di sussidi visivi e modelli concreti;

2.       non si deve pensare che il processo di apprendimento si concluda con la spiegazione – pur usando gli accorgimenti già detti – e che si possa quindi passare all’imitazione ed all’esercizio. Piuttosto, dopo la presentazione, bisogna dare la possibilità al maggior numero possibile di alunni di spiegare, nel loro linguaggio, come essi hanno interpretato le parole dell’insegnante e discutere questa interpretazione con gli altri;

3.       lo stile d’insegnamento più adatto sembra essere quello che porta gli allievi ad apprendere per scoperta. Bisogna cominciare con un lavoro personale o di gruppo riguardante la soluzione di problemi aperti. Successivamente, l’allievo o il gruppo deve essere stimolato a relazionare verbalmente o per iscritto i suoi tentativi, sulle sue osservazioni, sui suoi risultati che saranno poi discussi insieme a quelli degli altri.

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