Laura Bertacche 3^G

Il Presidente Ciampi troverà schierati sulla piazza tutti i reparti operativi impegnati all'estero.

La festa della Repubblica sarà ripristinata, dopo 23 anni. L'8 marzo 1977 si decise di omologare quella data agli altri giorni feriali, e contemporaneamente dai calendari evaporò la sottolineatura rossa su Epifania, San Giuseppe, Ascensione, Corpus Domini, Santi Pietro e Paolo e 4 novembre.

Un sondaggio rivela che solo il 13% di studenti romagnoli su 3.000, sa indicare quando cade il «compleanno nazionale». Per gli altri l'amnesia è completa.

Il solo annuncio è una piccola rivoluzione, che però non potrà scattare già da quest'anno, essendo il 2 giugno ormai troppo vicino.

Sarà invece rilanciato subito l'aspetto militare, che è sempre stato un momento-chiave di quella festa.

Così si è deciso che Ciampi arriverà al Vittoriano sulla Flaminia scoperta, scortato dai corazzieri a cavallo, e lì troverà schierati tutti i reparti operativi impegnati all'estero.

Ma gli omaggi alla Repubblica non finiranno qui: si sa che il Presidente vorrebbe anche fissare una «giornata del Tricolore», sul modello dell'anniversario dell'Indipendenza nazionale festeggiato in ogni Paese del mondo, tranne il nostro.

L''intento di Ciampi si fonda sul rilancio del concetto di Patria che il Presidente ha messo nel discorso d'insediamento, quando è stato eletto Presidente della Repubblica.

Si è percepita la coerenza di tante sue mosse successive, alla ricerca della comune memoria perduta e di una riconciliazione nella verità della storia.

Come dire. siamo ossessionati da Caporetto e abbiamo scordato Vittorio Veneto, facciamo valere la sconfitta più della vittoria. Una mancanza di autostima, un vizio, che Carlo Azeglio Ciampi vuol tentare di correggere.